L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-8-2018

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/937632

Contents of this Issue

Navigation

Page 4 of 39

GIOVEDÌ 8 FEBBRAIO 2018 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Tornatore, film che nel 2000 ha consacrato Monica Bellucci star internazionale, e con "On the Milky Road - Sulla via lattea" del regista serbo Emir Kusturica. Nel film, proiettato all'Harmony Gold Theater su Sunset Boulevard in anteprima negli Stati Uniti, la Bellucci interpreta una rifugiata italiana in Erzegovina che intra- prende una complicatissima storia d'amore con un lattaio. Monica Bellucci ha recitato in 67 film nella sua lunga carriera; l'ultima pellicola, al momento in post produzione, è "Nekromance" nel quale l'attrice di Città di Castello è stata diretta dai registi australiani Kiah e Tristan Roache- Turner. Negli ultimi anni ha conquista- to anche gli Stati Uniti grazie alla sua interpretazione nell'ultima stagione della serie televisiva americana "Mozart in the Jungle" e al cameo in "Twin Peaks,"dove interpreta sé stessa in un sogno del regista David Lynch. La incontriamo per un'intervi- sta presso l'Istituto Italiano di Cultura a Westwood dove le verrà consegnato il premio IIC Los Angeles Creativity Award, ricono- scimento all'eccellenza italiana nel mondo che consiste in un'ope- ra originale creata appositamente per l'Istituto da Emilio Cavallini, artista e stilista noto internazio- nalmente, ed ispirata al soffitto del Pantheon di Roma. L'attrice di Città di Castello arriva avvolta in un abito nero a sirena, firmato Dolce&Gabbana. "Sono sempre io a decidere cosa indossare" ci dice, "ma il nero non è legato alla protesta di Hollywood, scelgo sempre questo colore." Non è certamente nuova a riconoscimenti legati alal sua car- riera, oltre ai tanti premi ricevuti, le sono stati conferiti recentemen- te la prestigiosa Legion d'Onore Francese, il premio "Donostia" alla carriera all'ultimo Festival di San Sebastian e il Nastro d'Ar- gento Europeo. Monica, un importante rico- noscimento dalla comunità ita- liana di Los Angeles per la tua lunga carriera. Di tutto quello che hai fatto, di cosa ti senti più fiera? Di tutto perché l'ho fatto con passione. Se la passione non c'è più non c'è più motivo di lavora- re, io sono appassionata e inna- morata del mio lavoro. I film sono importanti, ci danno delle risposte, sono una forma d'arte importante e so di avere ancora molte cose da imparare. Sono consapevole di essere fortunata ad avere l'opportunità di fare questo lavoro. Sei un simbolo del cinema italiano ma anche della bellezza italiana. Ti senti e ti piace esse- re un'ambasciatrice dell'Italia all'estero e che immagine del- l'Italia pensi di rappresentare? L'Italia è chiamata il Belpaese perché lo è. Ho sempre l'impres- sione ovunque vado rappresen- tando l'Italia, che quando si dice che siamo italiani c'è sempre un sorriso che ci aspetta, c'è sempre affetto nei confronti degli italiani. Quindi direi amicizia prima di tutto, e poi talento. Abbiamo così tanti talenti in Italia, espressi in forme diverse, dalla moda al cinema alla pittura. Sono orgo- gliosa di essere italiana. Vivi in Francia da molti anni, hai cioè lasciato l'Italia come tanti connazionali emi- grati anche qui nella West Coast. Che rapporto hai con Città di Castello, con la tua regione l'Umbria e in generale con l'Italia? L'Italia è la mia terra. Io sono italiana, l'unico passaporto che ho è quello italiano e anche con le mie figlie parlo sempre italia- no. Sono nate a Roma e parlano senza accento, questo era molto importante per me. Ci sono molti giovani che vanno all'estero per trovare nuove possibilità. Penso che dovremmo fare di più affin- ché la nostra bella gioventù non se ne vada in altri paesi. Dobbia- mo permettere che ci sia più lavoro, e dare speranze ai giova- ni. Sei a Los Angeles e dopo il red carpet in abito nero per i Golden Globes non si può non fare un accenno al tema delle molestie sessuali nel mondo dello spettacolo. Tu cosa ne pensi? È molto importante che le donne abbiano iniziato a parlarne. C'era paura prima perché non siamo abituate a parlare, abbiamo paura di offendere o di non essere ascoltate. Adesso le donne hanno meno paura e gli uomini ne hanno di più. Personalmente sono stata fortunata ad aver fatto il mio primo film a 25 anni, venendo dalla moda dove avevo imparato che queste cose capitavano, una volta approdata nel mondo del cinema ero già pronta ad affronta- re quel tipo di situazione. Credo però sia una questione che riguar- da il potere più che il sesso. Capi- ta anche agli uomini. Una carriera iniziata presto. È fondamentale per raggiunge- re i propri sogni? Certe volte cominciare troppo presto non so se sia una buona cosa. Io ho cominciato con la moda, ero molto giovane ma allo stesso tempo andavo a scuola, quindi c'era sempre questa alter- nanza tra una vita da adulta e quando tornavo a casa alla mia vita normale. A lavorare a livello professionale ho cominciato dopo il liceo, a 18 anni, e non sono la stessa cosa di 14, 15 o 16. Sono pochi anni ma c'è grande diffe- renza. Basta un tuo taglio di capelli per scatenare il gossip e lancia- re nuove mode. Una tua foto su Instagram è seguita da 1,2 milioni di persone. Interpretare la femminilità, essere una diva, cosa significa per te che sei con- siderata un'icona di bellezza e stile? Preferisco essere considerata un'attrice, non un'icona di bellez- za, perché essere un'icona è come se il tempo si fermasse, invece un'attrice è una donna in movi- mento, che cambia, che è giova- ne, che diventa matura, poi adul- ta, poi invecchia come è normale che sia. E ci sono ruoli per tutte le età al giorno d'oggi perché c'è un modo diverso di guardare le donne attrici, una cosa molto diversa rispetto agli anni 40, 50. La tua carriera e i ruoli molto diversi che hai interpre- tato mostrano che essere un'i- cona di femminilità significa anche mettersi alla prova pro- fessionalmente. Che tipo di donna preferisci interpreta- re. Quali ruoli prediligi? Scelgo d'istinto. Mi piace lavorare con registi con cui posso crescere. Non cerco di fare un film in base a quanti minuti sarà sullo schermo. Credo anche ci sia un modo diverso di mostrare i personaggi femminili oggi. In La Via Lattea ad esempio Mlada non è più giovane ma non le interessa. È meraviglioso che Emir abbia mostrato una donna che è invec- chiata in maniera naturale, lo stes- so mi era accaduto quando ho interpretato Lucia Sciarra in James Bond. In quel caso il regi- sta Sam Mendez disse che mostrare una donna così sarebbe stato rivoluzionario. A breve inizieranno le ripre- se di Spider in the Web di Eran Riklis, un thriller contempora- neo che tocca questioni geopoli- tiche ma che è anche una storia intima che descrive le comples- sità della fiducia, della lealtà e del tradimento. Il tuo è un per- sonaggio enigmatico, molto diverso dalla bellissima Malena di Tornatore, l'unica donna che non si riesce a dimenticare. Quale film pensi ti rappresenti di più? Sono molto legata a Malena, quel film mi ha permesso di diventare internazionale, di girare il mondo e lavorare anche qui a Hollywood dove torno oggi. Al film di Emir Kusturica ho lavora- to per tre anni, lui è un artista eclettico, è un regista, musicista, produttore, un attore. Senza Male- na non avrei avuto questa possibi- lità di lavorare per lui, di poter viaggiare e conoscere altre cultu- re, non solo come attrice ma anche come essere umano. Quanto conta la consacrazio- ne di Hollywood per essere con- siderata come attrice? Ci sono attrici italiane mai andate a Hollywood ma che hanno una carriera stupenda. Ho un grande rispetto per Hollywood perché si fanno film a grande budget ma allo stesso tempo si fanno film intimisti, il cinema è un'industria ma io non ne ho mai fatto parte, non ho mai vissuto qui perché ho scelto di vivere in Europa, in tutti i film americani in cui ho recitato li ho girati in quan- to europea. L'amore di Los Angeles per Monica Bellucci, diva Italiana del 21simo secolo Il Console Generale Antonio Verde con Monica Bellucci. Ph: Stefania Rosini Monica Bellucci con il critico cinematografico Claudio Masenza. Ph: Stefania Rosini NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua da pagina 1

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-2-8-2018