L'Italo-Americano

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PAGINA 4 L'Italo-Americano GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE 2012 A Firenze il meeting annuale delle Great Wine Capitals: export italiano in controtendenza con la crisi. Ma si può fare molto di più FABRIZIO DEL BIMBO COLLABORATORE rivestire il ruolo di capitale delle capitali del vino. Cosa significa? Che ha ospitato l'Annual General Meeting 2012 delle Great Wine Capitals, incontro nel corso del quale i rappresentanti delle nove capitali mondiali della produzio- ne vitivinicola ovvero le città di Bordeaux, Mainz, Porto, Bilbao, S.Francisco-NapaValley, Città del Capo, Mendoza, Christchur- ch South Island e Firenze si sono incontrate per sviluppare pro- grammi di cooperazione e per Firenze ha avuto l'onore di do aziendale vitivinicolo, soprat- tutto in considerazione della profonda crisi globale. In controtendenza, le previsioni dell'export del vino parlano di un 2012 che chiuderà a 4,5 miliardi in valore, record che supererà quello già storico, per il Belpae- se, del 2011. Ma, in tanti, dicono che si può fare meglio, soprattut- to nei Paesi emergenti, e che il momento va sfruttato ora, perché il ritardo su alcuni competitors è già notevole. La velocità con cui corrono altri, come Cile o Au- stralia, magari con prodotti di minore qualità ma dal prezzo molto competitivo e con sistemi- risorse, non solo economiche, ma anche umane e di tempo in cui viene scomposta la promozione italiana. Le iniziative si accaval- lano e spesso si "replicano" negli stessi luoghi e con gli stessi tar- get, o peggio lanciano messaggi contrapposti sull'Italia enoica in giro per il mondo. E l'opinione comune tra addetti ai lavori è che sia davvero arrivato il momento della "cabina di regia" della pro- mozione del vino italiano, soprattutto in un momento in cui alcuni partners istituzionali, come l'Ice, stanno vivendo una profonda fase di trasformazione. Forse è anche l'ora, se il vino italiano non vuole perdere occa- sioni importantissime, che i mag- giori attori della promozione del Belpaese nel mondo si siedano intorno ad un tavolo, con le isti- tuzioni, riconoscendo reciproca- mente il proprio ruolo e definen- do una strategia organica, coordi- nata e più incisiva di promozione all'estero. Ecco alcune delle numerose Cantina di Castiglion del Bosco Castello di Gabbiano promuovere il turismo del vino. Come ha sottolineato Marco Pallanti, presidente della sezione fiorentina di Great Wine Capi- tals, il programma ha previsto una serie di appuntamenti, alcuni di carattere tecnico, altri aperti al grande pubblico, altri ancora rivolti a giornalisti specializzati. L'occasione è stata preziosa per parlare della situazione del mon- Paese che li supportano, non lascia tranquilli. E, a detta di molti, uno dei tanti freni al vero e proprio boom del vino italiano nel mondo, che primeggia in mercati oggi importanti come gli Usa, cresce ma non come po- trebbe in altri mercati più "gio- vani" (come Asia e Russia), è la frammentazione in mille iniziati- ve e fra troppi operatori delle aziende toscane che hanno vinto il premio "Best of Wine Tou- rism" e che durante l'evento fio- rentino hanno potuto svelare i loro "segreti" e raccontare la loro storia: Malenchini, Castiglion del Bosco, Castello di Gabbiano, Colognole e Castello del Treb- bio, Lavacchio. La Fattoria di Lilliano - Malen- zioni sono gestite nel rispetto dell'ambiente, con riduzione dei trattamenti e delle concimazioni. I vitigni coltivati sono Sangio- vese, Canaiolo, Merlot e Caber- net Sauvignon. I vini sono es- portati al 90 % negli Usa, Cana- da e Giappone. Castiglion del Bosco è a Mon- chini occupa una villa medicea a Grassina, nel cuore del Chianti Colli Fiorentini. È gestita da Di- letta Malenchini affiancata dal- l'agronomo ed enologo Stefano Porcinai. Dei 70 ettari di pro- prietà che circondano la villa, 17 ettari sono coltivati a vigneto e 42 a oliveto. Entrambe le coltiva- talcino, immerso in un paradiso naturale e paesaggistico e vanta 1785 ettari tra boschi rigogliosi, prati, oliveti e vigne, 57 ettari di Sangiovese. La proprietà rac- chiude un sito etrusco del 600 a.C., un antico borgo tipicamente toscano con il castello medieva- le, le rovine di una cappella goti- ca e la Chiesa di San Michele Arcangelo che conserva un affre- sco originale di Pietro Lorenzetti del 1300. Non solo Brunello, che pure è tra i fiori all'occhiello della tenuta, che offre un lussuo- so ed esclusivo resort. I vini sono esportati al 50-60 % soprattutto negli Usa. Il Castello di Gabbiano, appar- del Chianti Rufina, è sulla som- mità del colle di Montefiesole a 450 metri di altitudine. Tipica azienda a conduzione familiare, è immersa nell'incantevole diste- sa di dolci colline ricche di oli- veti e vigneti, tra i comuni di Sieci e Pontassieve. È stata la prima ad aderire ai programmi di produzione biologica; adesione convinta, scaturita dalla filosofia che l'azienda ha sempre perse- guito: armonizzare la propria at- tività con gli equilibri della natu- ra. Due guide per orientarsi nell'eccellenza di ristoranti e vini italiani stando attenti al salvadanaio FABRIZIO DEL BIMBO COLLABORATORE d'Italia" (820 pp, 22 euro) sono stati selezionati, recensiti e clas- prima guida nel 2004 era tutta rossa, il formato leggermente più piccolo. "Queste guide danno l'immagine di un'Italia che ce la fa – ha detto Renzi – mentre è in atto un 'rannicchia- mento', una mancanza della propensione al consumo e alla speranza. Questa è una bella opportunità per stare sul merca- to. Il vino è una delle eccellenze del territorio. Ci vogliono spe- ranza, determinazione, tenacia". Nella Guida dei "Ristoranti sindaco Matteo Renzi, da mesi sulla bocca di tutti per la sua candidatura a premier. Dietro le quinte della presentazione ci sono Pitti Immagine, Firenze Parcheggi, Camera di Commer- cio di Firenze. È il decimo anniversario. La scenario post moderno d'ar-chi- tettura industriale del mercato di San Lorenzo di Firenze, il cui secondo piano è quasi sempre inutilizzato, sono state presenta- te le guide dell'Espresso per il 2013: quella dei Vini e quella dei Ristoranti d'Italia. Presentatore d'eccezione il Nello splendido e affascinante sificati ben 2.700 tra trattorie, osterie e ristoranti con cartogra- fia stradale e piante delle città. Utilissima per la consultazione nelle gite fuori porta, la guida è da tenere nel cruscotto dell'auto a portata di mano, uno strumento da sfogliare, sottolineare, cer- chiare, conoscere. Uno, due o tre cappelli per mi- Premio "Pommery" al Palagio dell'Hotel Four Seasons di Firenze. Tra i "Migliori ristoranti" al surare l'eccellenza, il simbolo del "salvadanaio" per una spesa punteggio di 18.5 su 20 ecco "Enoteca Pinchiorri", a 18 "Il Canto" di Siena. Con "Due Cappelli": a 17.5 "Il Pellicano" di Grosseto, a 17 "Bracali" a Massa Marittima, "Il Palagio" di Firenze, "Caino" di Montemera- no, "Lorenzo" di Forte dei Marmi, "La Pineta" di Bibbona. Con "Un Cappello", tra gli altri, il "Cibreo", "La Tendarossa" e "Borgo San Jacopo", tutti su Firenze. In quella dei "Vini d'Italia" bio, nel Chianti Rufina, offrono ospitalità ad alti livelli ed ottimi vini. Lavacchio infine, nella zona tenuto ai Soderini e risalente al XII secolo, si trova a Mercatale Val di Pesa. Appartato, maestoso e solenne domina la terra che lo abbraccia e offre vini di qualità e soggiorni nel più assoluto relax. Il proprietario è Treasury Wine Estates, illustre brand americano. Colognole e Castello del Treb- (765 pp; 22 euro) sono stati degustati 25.000 vini, 2.200 le aziende recensite con 2.000 eti- chette segnalate per l'ottimale rapporto qualità–prezzo. Qui si va da una, accettabile, a cinque bottiglie, d'eccellenza. Aziende con Tre Stelle, il mas- Vini: 765 pagine di recensione inferiore ai 30 euro. Moltissimi i premi assegnati. Alla Toscana vanno il "Premio Vis" all'Enoteca Pinchiorri, il Premio "La Collina dei Ciliegi" all'Enoteca Marcucci di Pietra- santa in provincia di Lucca, il simo, sono: il Castello di Ama, Isole e Olena, Poggio di Sotto, San Guido, Montevertine, Mon- tenidoli. Vini d'eccellenza: il Brunello di Montalcino 2006 Poggio di Sotto che si aggiudica l'unico 20 di tutta la Guida. Ai primi posti altri Brunelli, Biondi Santi, Solaria, Fuligni. Ben piaz- zati anche Bolgheri Sassicaia ed il curioso Haiku Ama.

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