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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 5 APRILE 2018 G uida turistica: E davanti a noi c'è il famoso Colosseo. Turista: Ooooo ... wow! L'ho sognato per tutta la vita! Guida turistica: Da lì prose- guiremo ed esploreremo il Foro, seguito da un tour del Vaticano… Turista: Sono così eccitato! Guida Turistica: E prima di andare ognuno per la propria stra- da, visiteremo la Piramide di Cestio. Turista: Huh? A Roma ... una piramide? Davvero, a Roma! Colmo di rovi- ne e monumenti che ricordano la grandezza del periodo di massi- mo splendore di Roma, l'apice dell'Impero romano fu anche un tempo in cui si era affascianti da tutto ciò che era egizio. Nel 30 A.C., Roma aveva effettivamente assediato e con- quistato l'Egitto (ricordate la sto- ria di Cesare, Cleopatra e Marco Antonio?). Questa vittoria lasciò il posto a un afflusso di statue, manufatti e infatuazioni egizie in tutta Roma. Augusto ridecorò il Circo Massimo con un paio di enormi obelischi egizi del XIII sec. A.C., dei quali uno ora sovrasta Piazza del Popolo. Almeno altri sette obelischi svet- tano ancora orgogliosi in tutta Roma come silenziosi ricordi dei giorni in cui lo stile egizio impe- rava. Un antico romano di alto rango che si chiamava Caio Cestio doveva essere stato parti- colarmente affascinato da questa moda passeggera. Cestio era membro degli Epuloni, un gruppo di sacerdoti che erano i principali pianificatori di feste e banchetti pubblici. Indipendentemente dal fatto che la sua occupazione abbia più o meno avuto una qualche influenza sulla sua decisione, Cestio voleva essere ricordato in modo audacemente alla moda. Una imponente piramide come una tomba per la sua sepoltura avrebbe sicuramente fatto al caso suo! La costruzione del santuario avvenne tra il 18 e il 12 A.C., l'anno esatto non fu registrato. Le iscrizioni sui muri tombali esterni includono la notazione che affer- ma che Cestio richiedeva il com- pletamento entro 330 giorni, un po' più veloce rispetto ai 20 anni richiesti dalle controparti egizie. Sebbene non ci sia nulla che chiarisca perché i 330 giorni fos- sero un numero magico, potrebbe essere che i suoi eredi non avreb- bero ricevuto la loro eredità a meno che questo criterio non fosse stato soddisfatto? Uno dei grandi misteri che rimarrà perso nel tempo. Il cemento ricoperto di matto- ni, poi rivestito in prestigioso marmo bianco di Carrara, ha dato forma alla struttura torreggiante, il tutto saldamente sostenuto da una massiccia base di travertino. Il progetto di 38 piedi di altezza (esattamente 100 piedi romani) era più simile a quello delle anti- che piramidi nubiane, che gli stu- diosi ipotizzano rifletta l'espan- sione di Roma in Nubia nel 27 A.C. Un'unica volta decorata con affreschi fu l'ultimo luogo di riposo di Cestio, ma non è chiaro cosa ne sia stato delle sue spo- glie. I resti di uno stretto tunnel al di sopra della volta suggeriscono che la tomba fu vandalizzata secoli fa, e quello che era stato lasciato per riposare in pace cer- tamente non fu lasciato in pace. La piramide si trova ben den- tro i confini dell'odierna città di Roma; tuttavia, al momento della sua costruzione, il sito era lonta- no dalla città, secondo le consue- tudini, sistemato dentro e tra altri siti di sepoltura. Tuttavia, l'era imperiale di Roma portò una rapi- da espansione e presto la tomba di Cestio fu inghiottita dalla città in crescita. Tra il 271 e il 275 D.C., urbanisti parsimoniosi decisero di incorporare la piramide nelle Mura Aureliane in costruzione. Non solo era più facile includere l'immensa struttura, era anche più economico e faceva risparmiare tempo alla luce della necessità di completare rapidamente le mura a causa dei crescenti attacchi contro Roma. Proprio come tutte le mode, la fascinazione di Roma per gli orpelli egizi calò, e la piramide di Cestio divenne solo un altro monumento che svaniva nel panorama della città. Fortunata- mente, la decisione di includere la piramide come parte delle Mura Aureliane ne garantì la longevità, a differenza dell'altra "piramide" di Roma: la Piramide di Romolo. Poco si sa di questa struttura, che si ritiene sia stata costruita nella stessa epoca di Cestio. Le origini di entrambe le piramidi sono state dimenticate con il Medioevo e la tradizione popolare del tempo riteneva che le tombe fossero quelle di Romolo e Remo, i fon- datori di Roma. Gli storici hanno citato questa leggenda, ma non c'è dubbio che la piramide meno for- tunata fu smantellata intorno al 1500 per essere riproposta come gradini verso la Basilica di San Pietro. La vita va avanti, come si suol dire. I ricordi dello splendore della tomba di Cestio svanirono, e il passare del tempo lasciò il posto alla vite e alla flora, che oltrepas- sando la struttura, la nascosero alla vista e alla curiosità. Tuttavia, alla fine del 1600, un gruppo di costruttori, scavando un tunnel per accedere alle mura fortificate, La Piramide di Cestio: Roma rivendica la fama della piramide trovò il gigantesco edificio sul suo cammino. L'interesse si riac- cese e iniziò il restauro. La tomba interiore divenne accessibile, pur senza contenuto, e mostrava ciò che restava degli affreschi sbiadi- ti. Sembrava che la memoria di Cestio potesse ora rivivere con la rinnovata curiosità di residenti e turisti curiosi. Ed è successo per un breve periodo, abbastanza a lungo per- ché fosse recuperata e fosse data la possibilità di un rinnovato appello per questo pezzo inesti- mabile di storia romana. La sua posizione, tuttavia, sembrava essere il suo albatros: quanti turi- sti avrebbero lasciato il cuore di Roma per il quartiere di Testac- cio dove non c'è molto più di un cimitero e un quartiere vivace ... e dove c'era …una piramide? Fortunatamente, tra la fine del 1700 e il 1800 ci fu una rinascita di interesse attraverso programmi che portavano giovani adulti della fascia alta in tour di istru- zione in tutta Europa. Perdere la possibilità di vedere l'unica pira- mide in Europa era impensabile, e ancora una volta la Piramide di Cestio divenne una tappa sulla mappa turistica. Questo vitale respiro rianima- tore doveva durare ... o almeno far battere il cuore dell'apprezza- mento. Poeti come Shelley e Hardy presero atto del gigantesco testamento di Gaio Cestio, crean- do interesse tra le folle letterarie del tempo. Una serie di continui restauri ebbero luogo nel corso dei decenni, l'ultimo e più recente è del 2011. Il quartiere Testaccio, un tempo relativamente trascurato, ora sostiene un'industria del turi- smo della sana alimentazione, che porta i gruppi ad ammirare la piramide mentre si godono le deliziose panetterie e i ristoranti che abbondano. Il suo esterno un tempo spor- co, grigio e screziato da secoli di usura e inquinamento, è stato completamente restaurato nel 2013 con il finanziamento di un uomo d'affari giapponese. Pulitu- re regolari vengono ora eseguite da free-climber per evitare la necessità di impalcature. A parti- re dal 2016, le scintillanti pareti in marmo di Carrara della pirami- de accolgono gruppi limitati di turisti, l'ingresso è garantito solo in week-end alternati con una guida autorizzata. L'intento nel cuore di Cestio era solo quello di riposare nel modo più elegante del tempo, o forse ambiva a qualcosa di più? L'osservatore moderno non lo saprà mai. Indipendentemente da ciò, ha raggiunto la notorietà con la sua costruzione di marmo scin- tillante che attira ancora il rispet- to di tutti coloro che si concedo- no il tempo di fermarsi a vedere questa "piramide acuta con una punta sublime" (Percy Shelley). La Piramide di Cestio è stata recentemente restaurata, e riportata alla sua originaria bellezza Il suo esterno, un tempo sporco e annerito, è stato completamente restaurato nel 2013 e viene oggi pulito regolarmente GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO