L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-5-2018

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www.italoamericano.org 11 LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 5 APRILE 2018 I l design italiano è stato cele- brato di recente a Los Ange- les con l'Italian Design Day ed è ancora una volta il momento di parlare delle menti più creative d'Italia e dei loro legami con gli Stati Uniti. Ciò che colpisce davvero, nel caso di cui stiamo per trattare insieme in poche righe, è come questi artisti siano la mente che sta dietro alcuni dei simboli più iconici della cultura pop degli Stati Uniti - di New York, più specificamente - eppure il legame con loro si conosce a malapena, almeno per quanti non sono del settore. Lella e Massimo Vignelli sono nati e cresciuti in Italia, ma hanno fatto degli Stati Uniti la loro casa e, oserei dire, è certamente negli Stati Uniti che i loro progetti sono diventati di culto. Ti chiedi per- ché? Ti darò un suggerimento: il logo di Bloomingdale e l'intra- montabile mappa sotterranea di New York degli anni '70, entram- bi sono opera di Massimo e Lella. Un po 'di storia della coppia: Massimo è nato a Milano nel 1931 e ha visitato gli Stati Uniti per la prima volta alla fine degli anni '50. Poco dopo, insieme a sua moglie Lella, era il 1960, aprì lo studio di design e architettura Vignelli a Milano: mentre Massi- mo era il lato più creativo del- l'impresa, Lella, ben motivata ed esperta di business, si fece presto carico di tutto ciò era legato al marketing e alle finanze. Non fatevi ingannare: era anche lei architetto e sapeva essere di immensa ispirazione per la com- pagnia. In effetti, le esperienze di Lella nel design si erano svilup- pate a Chicago, dove era diventa- ta, ancora molto giovane, mem- bro di Skidmore, Owings e Merrill, solo un anno prima di fondare lo studio di design Vignelli con suo marito. Diplo- mata al MIT School of Architec- ture, lui al Politecnico di Milano, la loro unione parla della gran- dezza italo-americana anche quando si tratta delle scuole che hanno frequentato. Il loro vero obiettivo, perfettamente raggiunto nella vita, doveva essere al con- tempo cuore e anima italiano e cuore e anima americano, ed è un po' il simbolo di quel che sentono tanti componenti della comunità italo-americana di se stessi: ugualmente legati a entrambi i Paesi, la loro identità personale è lo specchio dei due luoghi che portano nel cuore. Torniamo a bomba, come diciamo in Italia: è il 1960 quan- do i Vignelli aprono il loro studio di design a Milano, entrambi con esperienze americane alle spalle. Sei anni dopo, decidono di aprire una filiale a New York ed è in quel momento che la storia ha inizio, perché quello è il momen- to in cui la loro mano influente ha iniziato a creare capolavori americani. Uno dei primi è stato il logo di American Airlines: ricordate la doppia A maiuscola in rosso e blu, con l'aquila stiliz- zata al centro? Quello era il lavo- ro di Massimo, così perfettamen- te moderno ed essenziale - anche se a quanto pare non voleva includere l'aquila in esso, ma in qualche modo fu costretto a farlo per esigenze aziendali - durato fino al 2013, quando è stato sosti- tuito con l'attuale, semplice, logo a forma di aquila. E che dire di Bloomingdale? Sì, un altro simbolo iconico del- l'America, almeno ai nostri occhi europei: quelle eleganti borse marroni, con la scritta pulita, semplice ma incisiva, erano la sua invenzione. E così è stato, ovviamente, il logo del negozio stesso: fan del design essenziale e modernista, Vignelli era un soste- nitore di pochi font tipografici, Helvetica fra tutti, ma anche il carattere tipografico Bauhaus Futura, quello scelto, negli anni '70, per la famosa catena di nego- zi. La leggenda dice che gli venne l'idea solo pochi minuti dopo aver ricevuto l'incarico, ma mantenne il segreto per giustifi- care il compenso richiesto. Vero o no, Bloomingdale ha sicura- mente guadagnato popolarità e lucidità, in tutti questi anni, molto più di quello che ha pagato Vignelli per la sua creazione istintiva. Tuttavia, la più famosa tra tutte le opere di Vignelli rimane la sua interpretazione del 1972 della mappa della metropolitana di New York. Il suo lavoro è stato così influente, che è diven- tato di recente l'argomento di un intero libro, The Great New York Subway Map di Emiliano Ponzi, commissionato dal MoMA di New York e dal New York Tran- sit Museum. Il libro ci racconta la storia illustrata di come Vignelli ha semplificato l'originale mappa, confusa e intricata: negli anni '70 la metropolitana di New York era già enorme e comples- sa, e la navigazione non era così semplice come lo è oggi, anche a causa di quanto fosse difficile leggerne la mappa. Vignelli, nel suo stile tipico, la pulì, la sempli- ficò, la codificò a colori e tra- sformò tutte le svolte e gli angoli a 90 gradi, per rendere più imme- diata la sua lettura. Anche se è stata sostituita da un altro design nel 1979 - alcuni non amavano il fatto che non rispettasse la topo- grafia reale della città - è ancora considerata uno dei migliori esempi di design moderno e fa parte della collezione permanente del MoMA di New York. E quella sedia, quella che trovi un po 'ovunque negli spazi pubblici, con il sedile che sembra un tovagliolo piegato? Conosciu- ta, abbastanza ovviamente, come "sedia fazzoletto", è un altro esempio di design molto popola- re creato da Vignelli. Lella e Massimo hanno vissu- to una vita fatta di creatività, rispetto reciproco, amore e inte- razione professionale: un esem- pio ben funzionante di come, quando c'è chimica, tutto può accadere. Hanno lasciato questo mondo solo a un paio di anni di distanza, lui nel 2014, lei nel 2016. La loro eredità risiede nella compagnia che hanno fondato, naturalmente, ma anche nel patri- monio creativo che ci hanno lasciato, un patrimonio Made in Italy, ma che in un certo modo ha cambiato un po' l'aspetto dell'A- merica. Esempi nascosti di design pop Italiano: l'opera di Lella e Massimo Vignelli negli Stati Uniti L'iconico design della mappa della subway Newyorkese che Massimo Vignelli creò negli anni 70, oggi parte della col- lezione stabile del MoMA ed esempio altissimo di design

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