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GIOVEDÌ 5 APRILE 2018 www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | N on importa quanto tempo hai vissuto a Roma, troverai sempre qualcosa di nuovo da scoprire, o almeno così dicono i suoi fortu- nati residenti. Certo, Roma è arte, storia e buon cibo. È la tradizione e il vero cuore dell'identità ital- iana. In tanti modi, Roma racchi- ude nelle sue strade e nei suoi vicoli, nei monumenti e nei palazzi, tutta la bellezza e le idiosincrasie dell'Italia: non è per- fetta, ma non c'è niente di simile a lei nel mondo e per questo, la amiamo. Scrivere di Roma è allo stesso tempo semplice e complesso: semplice, perché c'è così tanto da dire, e complesso perché in un certo senso è difficile trovare un modo di esplorare la città in una forma nuova e insolita. Roma è un'architettura antica, chiese e sanpietrini, soleggiati autunni e balsamiche serate trascorse a Borgo Pio passando da un caffè all'altro. Ma Roma è anche un luogo di viali e strade, alcuni dei quali incarnano un mondo a parte, offrendo una visione unica della città, a volte lontano dal trambus- to della sua Via Veneto o della sua Piazza San Pietro. Hai mai pensato alla storia - in realtà alle storie - nascosta nelle strade della Città Eterna? Un tema stimolante, un modo diverso di guardare un luogo che, una volta, governava il mondo e la cui influenza cultur- ale, spesso inconsapevolmente, respiriamo ancora noi oggi, in ogni angolo del mondo occiden- tale. Dunque, Roma è fatta di pic- coli mondi, spesso misteriosi. Prendi Via Margutta, la strada degli artisti e della vita bohémien. Certamente lo saprai, perché ricorderai quanto è bella, in bian- co e nero, come sfondo per Audrey Hepburn e l'iconica Vespa di Gregory Peck in Vacanze Romane. Per quanto sia difficile concentrarsi su tutto ciò che non è la Hepburn, ineguaglia- bile per eleganza e bellezza, la strada stretta, vecchio stile, appar- entemente tranquilla, di quelle scene lascia un'impressione vivi- da: c'è un'aura di sobria eleganza del vecchio mondo, mista con quella vibrazione di quartiere popolare che quasi ogni angolo di Roma riesce ad avere. E soprat- tutto c'è, sempre presente, sempre potente, l'elettrizzante brusio della creatività al lavoro, perché Via Margutta è sempre stata la Montmartre di Roma, il luogo in cui gli artisti si ritrovavano e sta- bilivano i loro studi, gli artigiani avevano i loro atelier, dove le idee prendevano belle forme e colori. E proprio come Montmartre, Via Margutta è stata la casa degli artisti di Roma per secoli: dimen- ticate il jetset artistico, gli artisti e gli artigiani di Via Margutta sono cosa reale. Questa via che in pas- sato ha ospitato Federico Fellini, è un angolo incantato lungo tre isolati, cullato tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo, pro- prio sotto quell'altro simbolo senza tempo della nostra capitale, Villa Borghese e i suoi parchi e giardini. L'odierna Via Margutta, con la sua infinita serie di studi di artisti e atelier, è una capsula del tempo che ci riporta al Rinasci- mento e ci guida con ritmo costante attraverso secoli di arti- gianato e tradizione artistica così fitta da poterla respirare mentre si cammina. Sicuramente un'immagine pit- toresca, ma Via Margutta ha iniziato la sua esistenza abbastan- za umilmente, circa 2000 anni fa, molto probabilmente come fogna a cielo aperto per i palazzi e le ville che un tempo erano annidate sul Pincio. Alcuni dicono che persino il suo nome "Margutta" è un riferimento sarcastico al pas- sato triste e umile della zona: "mar" e "gutta", un mare di gocce, eufemismo latino che si riferisce alle acque gorgoglianti che escono dai bagni ricchi e famosi della Roma antica. Ma a chi importa, oggi? Via Margutta rimane trincerata nella nostra memoria come lo sfondo simile a un dipinto agli occhi di Audrey Hepburn in quelle immagini senza tempo di Vacanze Romane. Simile, perché immersa in un'atmosfera bohémien, ma pro- fondamente diversa in molti modi, è Via del Pigneto, il luogo preferito della gente alla moda della capitale, la risposta di Roma allo Shoreditch di Londra. Pro- prio come il cugino britannico, l'area del Pigneto un tempo era un quartiere povero, considerato pericoloso dopo il tramonto, ma la zona è poi sbocciata in un luogo accogliente, divertente e insonne. Ho detto Shoreditch, ma Vanity Fair, un paio di anni fa, ha paragonato il quartiere del Pigne- to a un posto con cui molti di voi hanno sicuramente più familiar- ità: Brooklin. Situata a circa 25 minuti di metropolitana dal centro cittadino, l'area ospita giovani tat- uati e freelance d'Italia, molti dei quali probabilmente stanno anco- ra studiando nella vicina Univer- sità La Sapienza. Come ci si aspetterebbe da un'area con le credenziali di cui sopra e un'uni- versità vicina, Pigneto è piena di bar, ristoranti e caffè; il famoso ristorante Necci, fondato nel 1924 e reso famoso dal film di Pasolini nel 1961 "Accattone", annuisce al passato popolare della zona. Inutile dire che il regista e il poeta hanno sicuramente amato la sua grinta e il suo fascino rustico, che rimane intatto oggi. Un'ultima tappa preziosa, in questo tour romano che spero sia interessante: Via di San Giovanni in Laterano. Beh, certo, c'è qual- cosa che non può mancare qui, la basilica che ha dato il nome alla strada, grandiosa e bella, ad una delle sue estremità. Proprio di fronte, quasi nascosto, si erge uno dei luoghi più sacri di Roma, la Scala Santa, che si pensa sia la scala che Gesù ha salito prima dell'incontro con Pilato. All'altro capo della strada, bilanciando l'anima cristiana di Roma, sorge il Colosseo, incarnazione dello spir- ito imperiale della città. Ma la bellezza segreta di Via di San Giovanni in Laterano si trova nel Storie romane... per strada sottosuolo, dove gli archeologi hanno scoperto stanze a volta risalenti a 1700 anni fa, con i loro affreschi ancora conservati. Più in profondità nella pancia della città, ci sono ancora camere di duemila anni fa, che appartengono molto probabilmente ai tempi della dinastia imperiale dei Flavi. E altro attende l'amante della storia che osa scendere più a fondo nel cuore di Roma senza paura del- l'oscurità: i resti di un antico altare precristiano dedicato a Mitra, dio del sole adorato soprat- tutto dai soldati. Strati di storia, sotto la storia, in Via di San Gio- vanni in Laterano. Se solo avessi- mo il tempo e lo spazio ... quanto altro potremmo scoprire, impara- re e amare di Roma: una storia millenaria, che continua e contin- ua, madre di bellezza, curiosità e segreti. Via Margutta è da secoli casa degli artisti Romani, ma la sua storia iniziò ai tempi dell'Impero come zona di scarico per le tante ville e palazzi che popolavano la colllina del Pincio LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Il quartiere del Pigneto, vicino all'Università La Sapienza, è la zona trendy della capitale, quelli preferita dagli Hipsters Romani