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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 19 APRILE 2018 G li italiani sono ovun- que e diffondono cultura, design, crea- tività e tutto ciò che è italiano. "Italiano", tuttavia, non significa necessaria- mente che proviene rigorosamen- te dall'Italia, ma piuttosto defini- sce ciò che sembra italiano, ciò che ricorda la cultura italiana. Polpette italiane e polpette americane Ad esempio, sarà una sorpresa scoprire che "spaghetti e polpet- te", il piatto più iconico, il simbo- lo per eccellenza alla base della cucina italo-americana, non sono una ricetta italiana. Quando gli immigrati dal Sud Italia arrivaro- no negli Stati Uniti alla fine del 19° secolo, erano molto poveri. Negli Stati Uniti non solo trovaro- no un lavoro e iniziarono a guada- gnare denaro, ma iniziarono anche a gustare più spesso ingre- dienti che a casa avrebbero consu- mato solo in occasioni speciali, specialmente la carne. La percentuale di reddito speso in cibo, grazie ai maggiori guadagni e alla disponibilità di prodotti, è passata dal 75% al 25%. Gli immigrati, molti dei quali lavoravano nei macelli di Chicago, iniziarono a mangiare carne come mai prima di allora, ma non compravano bistecche o filet mignon, acquistavano carne e rifacevano quelle ricette che li facevano sentire a casa. Nient'altro che polpette, quin- di: erano in origine molto piccole e fatte con il 50% di pane grattu- giato imbevuto di acqua o latte e 50% di carne. Ma gli italoameri- cani di prima generazione voleva- no mangiare di più, così iniziaro- no a farle più grandi e a coprirle abbondantemente di formaggio. "Spaghetti e polpette" simboleg- giavano una combinazione di casa e di abbondanza e ricchezza mai vissuta prima, diventando il sim- bolo della cultura italiana negli Stati Uniti. Tornando in Italia, le polpette sono rimaste più piccole e un piatto da consumare da solo. Ancora oggi non vengono mai aggiunte alla pasta tranne quando, in alcuni casi, vengono aggiunte minuscole polpette al brodo. Quindi, "spaghetti e polpette" sono italiani? No. Sono italo- americani e simboleggiano la nostalgia di casa unita ai sacrifici che gli immigrati hanno affronta- to nel loro nuovo Paese. La pros- sima volta che mangerete "spa- ghetti e polpette", provate riverenza e rivolgete un pensiero ai nostri antenati. La storia delle lasagne dal- l'antica Roma agli Stati Uniti Lasagne - meglio di lasagna, per lo stesso motivo per cui si dice spaghetti e non spaghetto - è una parola e una ricetta italiana. Lasagna deriva dal latino "laga- num" e dal greco "laganon". Il primo a scrivere di una ricetta con un sottile strato di pasta fatto con farina integrale fu Apicio, ricco mercante appassionato di cucina che visse a Roma nel 1° secolo d.C. Ha scritto di uno stra- to di pasta a forma di diamante, che è stato fritto e a cui sono stati aggiunti carne e formaggio. Nel Medioevo, poeti come Cecco Angiolieri hanno scritto delle lasagne: "Chi fa le lasagne con la farina di un'altra persona avrà un castello senza mura e senza fos- sato". È nel Rinascimento, con l'av- vento della pasta all'uovo, che una ricetta particolare diventa popolare. Venne scritta nel napo- letano Liber de Coquina e parla- va di strati alternati di pasta e for- maggio: fu l'inizio di una tradizione, divisa tra ricette napo- letane ed emiliane. In effetti, la paternità emiliana delle lasagne è piuttosto recente, risalente agli inizi del XIX secolo. Tuttavia, Pellegrino Artusi, lo scrittore romagnolo de La Scienza in Cucina (1891), testo ancora con- siderato una delle bibbie culinarie italiane, ha ignorato questa ricetta ed è stata solo l'attività degli chef bolognesi a dare a questo piatto la popolarità di cui gode oggi. Esistono diverse versioni di lasagne: le lasagne al pesto di Genova, date ai marinai da porta- re sulle imbarcazioni dal XII secolo; le lasagne venete, con il radicchio trevigiano; le lasagne siciliane con ricotta e melanzane fritte. Le due più note sono le emiliane, con ragù alla bologne- se, parmigiano e besciamella, e quelle napoletane con ragù alla napoletana, polpette minuscole, ricotta, pecorino, provola, mozza- rella, uova e pasta bianca. Le lasagne sono diventate un simbo- lo della cucina italiana, special- mente negli Stati Uniti, dove arri- varono nella versione più "pove- ra" degli immigrati, poiché le lasagne si mantenevano bene ed erano commestibili per diversi giorni. Proprio come gli "spa- ghetti e polpette", le lasagne negli Stati Uniti sono cambiate rispetto alla ricetta originale gra- zie alla maggiore disponibilità di carne. Riflettendo la frenesia della vita americana, furono fatti vari compromessi: il ragù bollito a lungo fu sostituito con carne di hamburger, uova sode, salsicce e polpettine furono buttate via e la ricotta sostituita con i fiocchi di latte! Insalate all'italiana e insala- te degli Stati Uniti L'approccio alle insalate segna un'altra differenza tra l'Italia e gli Stati Uniti. Qui, viene sempre servita all'inizio di ogni pasto. In Italia, invece, l'insalata è sempre stata un piccolo contorno per accompagnare il secondo. Viene servita in un piattino a sinistra di quello principale. I piatti di insa- lata sono spesso a forma di luna, in modo che non occupino troppo spazio. Fai le corna! Il simbolo del piccolo corno porta fortuna si può trovare in molte forme di cibo, una per tutte: il cannolo siciliano. Ha ori- gini antiche: simboleggiava i genitali maschili, l'incarnazione della vita e il protettore contro gli spiriti maligni. Nelle città romane come Pompei, veniva disegnato su muri, marciapiedi stradali e usato come campanelli delle porte. Le imprese spesso teneva- no un fallo simbolico nei locali per tenere lontano la gelosia. Bottiglie d'acqua o caffé? Passando dal cibo alle bevan- de, ho notato che negli Stati Uniti molte persone portano sempre con sé una bottiglia d'acqua. Non ho mai visto un'abitudine del genere in Italia, e mi ha davvero colpito. La bottiglia d'acqua sem- bra un'ossessione, una coperta di sicurezza. Bere fa bene, ma per- ché portarsi sempre dietro una bottiglia? Perché non succede in Italia? Forse perché in Italia la gente cammina di più e può sem- plicemente fermarsi in un bar e chiedere un bicchiere d'acqua; a parte il Nord, dove ti chiedono di pagarlo, di solito puoi prendere un bicchiere d'acqua gratuito in tutte le caffetterie. Oppure puoi fermarti in un panificio e com- prare una bottiglia se hai sete. In Italia, quando sei in giro per la città, prendi un caffé o un gelato o qualsiasi altra cosa di cui hai voglia. Acqua, la bevi a casa. Forse è perché gli italiani presta- no maggiore attenzione alle for- malità e berla da una bottiglia quando si passeggia per strada non è considerato elegante. Luo- ghi diversi, abitudini diverse! Piccoli assaggi d'Italia Bere da una bottiglietta d'acqua quando in giro non è poi così comune in Italia: sarà perché sembra poco elegante? Buonissimi, gli spaghetti con le polpette, ma non Italiani Insalata all' Americana? Si mangia ad inizio pasto. Insalata all'Italiana? Solo come contorno! LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA