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www.italoamericano.org 21 GIOVEDÌ 19 APRILE 2018 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, Aprile porta piogge e un assortimento di con- nessioni italiane ... L'autore Gay Talese scrisse una volta che da giovane era "preso tra l'attrazione gravi- tazionale di due mondi. Come p o t e v o s e n t i r m i a m e r i c a n o quando crescevo in una casa guidata da un padre orgoglioso e assertivo che parlava inglese con accento, che limitava il nostro giradischi di famiglia alle opere italiane e che, non riuscendo a far includere dal consiglio scola- stico della nostra città Ovidio e Dante nei nostri studi in classe, mi ha quasi convinto che avrei dovuto vendicarmi non leggen- do le opere di Shakespeare?". "L'Italia stava dando arte al mondo quando quegli inglesi v i v e v a n o n e l l e c a v e r n e e s i dipingevano i volti di blu!" dice- va spesso mio padre furioso e difensivo durante gli anni della guerra. Era un periodo in cui la maggior parte degli americani vedeva gli italiani come chi sca- vava fossati o gangster o fasci- sti, e in cui la mia pubescente paranoia, aumentata dall'an- glofobia di mio padre, mi con- vinse che Shakespeare era in parte da biasimare per l'umile c o n d i z i o n e d e g l i i t a l i a n i i n America". N o n r i c o r d o l a p a r t e s u i "volti blu", ma in giro per la California mio padre Vincenzo impartiva quello stesso tipo di informazioni storiche, che lui e i suoi "paesani" credevano che tutti i membri aglo-influenzati del consiglio scolastico negli Stati Uniti avessero omesso nei loro libri di testo. *** N e l l ' a p r i l e d e l 1 9 0 6 , l a Metropolitan Opera Company in un tour nazionale arrivò in treno a San Francisco pochi giorni prima del 18 aprile. La sera del 17 aprile, la Carmen di Bizet era in programma presso la vecchia Opera House, allora in Mission S t r e e t . Q u e s t a p e r f o r m a n c e doveva mettere in luce Caruso in uno dei suoi ruoli migliori. La gente di San Francisco accorse numerosa e il pubblico ingioiellato apprezzò quello che i critici definirono una presta- z i o n e n o t e v o l e i n u n t e a t r o degno di nota. Dopo la conclu- sione dello spettacolo, Caruso, di ottimo umore, si avvicinò al baritono Antonio Scotti, e lo invitò a recarsi a North Beach per mangiare spaghetti o per un po' di divertimento, in ogni caso uscirono insieme e tornarono nelle loro camere d'albergo al P a l a c e H o t e l v e r s o l e 3 : 0 0 . Caruso, profondamente addor- mentato, fu svegliato alle 5:12 dal terremoto e ne fu così scon- certato e confuso, tutto quello che poteva fare era andare in giro per la stanza. La sua prima preoccupazione, dopo essersi ripreso, fu la sua voce, aprì la finestra della sua camera da letto e iniziò a cantare alla folla stordita che si era raccolta alcu- ni piani sotto. Ancora spaventa- to, ma rassicurato dal fatto che la sua voce non fosse danneg- giata, promise che non sarebbe mai più tornato a San Francisco. Nelle sue parole dichiarò che "San Francisco era un inferno" e che avrebbe in ogni caso prefe- rito il Vesuvio. Morì nel 1921, senza mai più mettere piede a San Francisco. *** Il disastro colpì il White Star Liner "Titanic" nell'aprile del 1912, quando colpì un iceberg e affondò con oltre 1.500 perdite umane. Fu un italiano, Gugliel- mo Marconi, nato il 25 aprile 1874 a Bologna, in Italia, e la s u a i n v e n z i o n e " T e l e g r a f i a senza fili "(Radio nave-terra) che fece sì che Marconi venisse nominato "il più grande benefat- tore del mondo" dopo quella ter- ribile notte, il 14 aprile 1912, quando il Titanic apparentemen- te indistruttibile colpì un enorme i c e b e r g n e l N o r d A t l a n t i c o , affondandolo rapidamente nelle acque ghiacciate. Più di 1.500 dei suoi circa 2.200 passeggeri annegarono in meno di tre ore. Lo stesso ope- ratore "Marconi Wireless" del Titanic andò giù con la nave, ma non prima di aver inviato un messaggio SOS di pericolo. I sopravvissuti furono raccolti dalla SS Carpathia, un'altra nave dotata di radio che aveva sentito la chiamata di soccorso. Sfortu- natamente, sebbene molte altre navi fossero state più vicine al Titanic della Carpathia, erano prive di apparecchiature radio e non sentirono l'SOS. Marconi preferiva la radio alla "Telegrafia Wireless" per- ché il segnale che veniva inviato s'irradiava in tutte le direzioni, ma la radio del 1912 era ancora una novità. U n a s t a z i o n e a m e r i c a n a senza fili Marconi si trovava nella vetrina del Wanamaker Department Store di New York, all'epoca la più potente stazione radio commerciale del mondo. La stazione era circondata da pareti di vetro. Ogni giorno gli acquirenti Wanamaker e i curio- si si fermavano a guardare un operatore seduto a una scrivania con gli auricolari che toccava un tasto del telegrafo. Sempre più persone dovevano essere con- vinte che la radio fosse più di una interessante novità. Il disa- stro ha dimostrato che si trattava d i u n ' i m p o r t a n t e i n v e n z i o n e moderna. Il 14 aprile 1912, mentre l'o- peratore Marconi stava ascoltan- do pigramente puntini e trattini, improvvisamente prese in mano questo scioccante messaggio: "SOS Titanic si è scontrato con- tro un iceberg. Affonda veloce- mente". Questo messaggio era arrivato dalla SS Olympic che era nell'Oceano Atlantico del Nord, a 1.400 miglia di distanza da New York e dalla vetrina del grande magazzino Wanamaker. Nel giro di poche ore, la notizia s i d i f f u s e i n t u t t o i l p a e s e e migliaia di persone furono rag- giunte. Il presidente William Howard Taft designò la vetrina del negozio, la stazione america- na Marconi, come stazione radio ufficiale per ottenere informa- zioni. Ordinò a tutte le altre sta- zioni di chiudere per evitare segnali contrastanti. Il wireless non era più "solo una novità". Quasi immediatamente nello s t e s s o a n n o , i l C o n g r e s s o approvò una legge che impose l'obbligo a tutte le navi che tra- sportavano passeggeri di instal- l a r e a p p a r e c c h i a t u r e r a d i o . Richiedeva inoltre agli armatori di assumere personale autorizza- to per l'uso dell'apparecchiatura radio. *** Il North End di Boston, con le sue deliziose pasticcerie e i ristoranti italiani, è sinonimo dei primi inizi della storia america- na. Il North End è il quartiere più antico di Boston, tuttavia, nei primi anni del 1700 non era a n c o r a l a " L i t t l e I t a l y " d i Boston. Benjamin Franklin nac- que a Boston nel 1706 e suo padre faceva sego e candele nel suo negozio di Milk Street. La c a s a d i P a u l R e v e r e s i t r o v a ancora nel North End ed è l'edi- ficio più antico del centro di Boston. Paul Revere, con radici familiari in Piemonte, regione d ' i t a l i a , f e c e l a s u a f a m o s a cavalcata di mezzanotte, immor- talata nei versi di Longfellow, nell'aprile del 1775 e appese le sue lanterne, "una verso terra e d u e v e r s o m a r e " n e l l a T o r r e c a m p a n a r i a d e l l a O l d N o r t h Church, che diede inizio alla nostra Guerra di Indipendenza e alla nascita della nostra nazione. Paul Revere fu un grande arti- giano del metallo e nel 1801 fondò una piccola azienda anco- ra viva e fiorente, Revere Cop- per and Brass, Inc. La Old North Church è anco- ra una attiva chiesa episcopale. The Old North Church Gift Shop è un'organizzazione senza scopo di lucro con molti doni e orna- menti unici. Tutti i proventi sup- portano il lavoro della Old North Church. Gay Talese