L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-3-2018

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/977001

Contents of this Issue

Navigation

Page 16 of 43

www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 F orse nessun movimen- to, almeno nel 21° secolo, ha galvanizzato globalmente le masse più di #MeToo. La campagna contro le molestie ses- suali, alimentata dall'era digitale, ha creato un dibattito attorno al tema dell'uguaglianza di genere e contemporaneamente ha scatena- to i movimenti di Time's Up e No More. Quanto accaduto ha portato, a volte, a conversazioni scomode sull'uguaglianza di genere nelle famiglie e nelle aziende di tutto il mondo. In que- sto caso, la crociata di genere ha collettivamente puntato il dito contro le azioni vili, le osserva- zioni e le ingiustizie contro le donne. L'altra parte di questo fenome- no mondiale è il modo in cui gli Stati Uniti, dove è iniziato il movimento, hanno dato potere a donne di molte nazioni, special- mente a tre donne italiane che lot- tano da sole per cambiare la nar- rativa sull'oppressione femminile nel loro Paese. Recentemente, il nono summit annuale Women in the World, tenutosi al Lincoln Center di New York City, ha dedicato trenta minuti al tema "L'Italia è in guer- ra con le donne?". Il tema ha affrontato il contraccolpo che c'è stato in Italia per due accusatrici del produttore cinematografico hollywoodiano Harvey Wein- stein: la modella Ambra Battilana Gutierrez e l'attrice Asia Argento. Anche l'altra ospite invitata, Laura Boldrini, ex presidente della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, in Italia è involontariamente diventata il volto della forza e allo stesso tempo del ridicolo per le sue esplicite vedute femministe. Ronan Farrow, moderatore del dibattito, la cui esposizione sulle presunte scorrettezze sessuali di Harvey Weinstein nell'industria cinematografica, pubblicate su The New Yorker, gli è valso un premio Pulitzer, ha provocato una valanga di altre donne accusatrici. Nelle sue osservazioni iniziali, Farrow ha presentato le donne come "tre rivoluzionarie" e ha detto: "Non uso il termine alla leggera", generando un applauso assordante. Ha continuato dicendo: "Sarò per sempre grato ad Asia e ad Ambra perché sono state tra le prime a parlare e a parlare con me" della cultura passiva di tolle- rare le molestie sessuali. Una delle tante domande su cui riflet- tere rispetto alla parola "rivolu- zionarie" di Ronan è come queste tre donne, provenienti da una nazione non nota per l'attivismo femminile rispetto a Paesi come la Francia, l'Inghilterra, i Paesi scandinavi e gli Stati Uniti, abbia- no raggiunto un successo interna- zionale in una società dominata dai maschi? La prospettiva culturale relati- va all'uguaglianza di genere in Italia è storicamente molto diver- sa rispetto a Francia e Inghilterra. Ad esempio, il francese Olympe de Gouges scrisse The Rights of Woman e The Female Citizen nel 1791 e in Inghilterra Mary Woll- stonecraft scrisse il trattato A Vindication of the Rights of Women nel 1792: entrambi sono ancora citati nei corsi sull'ugua- glianza di genere e hanno aperto la strada, in entrambe le nazioni, per eleggere secoli dopo Primi Ministri donne. Nel 1848, l'Ame- ricana Seneca Falls Convention e il movimento suffragista delle donne degli anni '20 hanno avuto un impatto maggiore, anche se la lotta per l'uguaglianza di genere continua. Gli eventi, tuttavia, hanno aperto un canale di speran- za. Anche se nel 1678 Elena Cor- naro Piscopia, che faceva parte dell'intellighenzia italiana, è con- siderata la prima donna ad aver ottenuto un dottorato in Europa, gli italiani sembrano ambivalenti riguardo alla direzione di #MeToo. Molte donne stanno conducendo proteste nei loro rispettivi Paesi, ma Ambra, Asia e Laura sono state dipinte dalla stampa del proprio Paese come "vittime" ma anche come "oppor- tuniste". In varie occasioni alcuni ita- liani hanno svergognato pubbli- camente le tre donne attraverso i social media e la stampa. Ciò ha generato una divisione in Italia non solo tra uomini e donne, ma tra donne e donne. All'inizio del- l'anno, un editoriale è stato pub- blicato sul New York Times da una giornalista italiana non cono- sciuta per le sue posizioni politi- camente corrette, che ha dichiara- to che la maggior parte delle critiche verso Asia, attraverso i social media, erano "principal- mente di donne". Perché gli italiani sono così divisi sul tema dell'uguaglianza di genere? Alcuni lo attribuiscono al movimento femminista che è in ritardo rispetto ad altre nazioni avanzate. Nel cercare la genesi del movimento femminista italia- no, alcune fonti indicano che Christine de Pizan, umanista italo-francese che pubblicò il libro "La città delle donne" nel 1404, fu una delle prime a sfidare la cultura misogina. L'Italia, tuttavia, non fu Stato- nazione fino al 1861, ritardando una forza organica di unità che è essenziale perchè un cambiamen- to massiccio si verifichi all'inter- no di una nazione. Le differenze regionali hanno impedito a De Pizan e ad altre femministe italia- ne come Laura Cereta di costruire fondamenta solide per i diritti delle donne come in Inghilterra, Francia e Stati Uniti. In alcune regioni italiane, le donne lavora- vano in agricoltura e il bisogno di diritti femminili non era cultural- mente radicato nella loro menta- lità. Queste donne, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, erano analfabete o semi- analfabete e si concentravano nell'essere forti guide delle loro famiglie mentre vivevano sotto una dittatura fascista. Nondimeno, sorge un'altra domanda. Perché l'Italia ha impiegato così tanto tempo, tra le altre repubbliche parlamentari democraticamente elette, per affrontare meglio il dibattito sui diritti delle donne nel XXI seco- lo? La risposta potrebbe essere legata all'evidente questione per cui poche donne italiane sono in posizioni di potere rispetto agli uomini. La giornalista e amministrato- re delegato di Women of the World Tina Brown è stata la pro- duttrice del dibattito e ha seguito i recenti eventi in Italia. La signo- ra Brown e Ronan hanno dato voce alle tre "rivoluzionarie" e hanno contribuito a dare slancio a un argomento che in passato era stato minimizzato dagli uomini di potere in Italia. Tina è convinta che l'ex Primo Ministro della nazione e magnate dei media Silvio Berlusconi abbia contribuito a questa vergognosa cultura attraverso il controllo ses- sista dei media. "In un certo senso," ha detto la signora Brown, "Berlusconi ha convali- dato il peggior caso di sciovini- smo per come ha trattato e parla- to delle donne". Il miliardario italiano ed ex premier avrebbe tenuto infami festini chiamati bunga-bunga, in cui regnava la dissolutezza. A diciotto anni, Ambra Battilana sarebbe stata invitata a una festa e avrebbe assistito ad oscenità. Sul palco, Ambra ha descritto come è stata in seguito trattata dai media italiani quando ha rive- lato la sua inquietante esperienza. In tutta onestà, la stampa ita- liana, ha trattato la sua storia con lo stesso disprezzo dei media sta- tunitensi, quando sono emerse notizie sulla presunta cattiva con- dotta di Weinstein. Per chi non ne sapeva nulla, conoscere le posizioni contrastanti che gli ita- liani hanno sulle tre donne, è stato un brusco risveglio. "Sono stata sorpresa di sentire da Laura che l'Italia non ha un movimento #MeToo", ha detto la signora Brown. Inoltre, la profes- soressa e autrice della New York University, Chiara Marchelli, ha aggiunto: "Non so se l'Italia potrebbe avere un #MeToo come l'America, e non perché non abbiamo molestatori. L'intera cornice culturale e il patrimonio sono diversi". Questo porta a una domanda finale, l'Italia è pronta per un movimento #MeToo? Da sinistra: Asia Argento, Laura Boldrini, Ambra Battilana Gutierrez, Ronan Farrow La nuova rivoluzione italiana? Asia Argento è stata la prima attrice Italiana a riportare un caso di abuso sul lavoro ad Hollywood NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-5-3-2018