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GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano IN ITALIANO | P er cosa è conosciuta l'Italia? Tra i suoi molti attributi affasci- nanti, l'Italia è conosciuta per la sua cucina. Chi non pensa al cibo ital- iano e ricorda con piacere alcuni piatti deliziosi e fatti con amore? La maggior parte degli italiani può dire con certezza che la cuci- na della mamma e della nonna è la migliore e le antiche ricette venivano tramandate di gener- azione in generazione. Esplorando questo delizioso argomento, l'Istituto Italiano di Cultura della Bay Area di San Francisco ha accolto gli autori Stefano Andrini e Mary Tolaro- Noyes per una serata di delizie culinarie che ha approfondito "I segreti culinari dell'Emilia Romagna e della Toscana". Durante la presentazione, Ste- fano è stato intervistato da Mary che è una studiosa della storia e delle tradizioni della regione e in particolare della città di Bologna. Mary è l'autrice di "Bologna Reflections: An Uncommon Guide". Stefano ha curato e pubblicato due libri, The Secrets of Tuscan Cuisine (Segreti della Cucina Toscana), and The Secrets of the Cuisine of Emilia Romagna (Seg- reti della Cucina Emilia Romagna), curati da Andrea Fag- iuoli. The Secrets of Tuscan Cuisine condivide la conoscenza di una delle più antiche cucine regionali italiane. Ancora oggi è fatta di semplici piatti di origine contadi- na, una cucina in cui nulla viene buttato via e dove c'è grande rispetto per il cibo. Alla fine, il segreto della cucina toscana è forse quello di non avere segreti. È una cucina senza fronzoli che racconta l'epica storia di sedersi a un tavolo dove mangiare non è solo una necessità, ma anche un piacere. Mary ha chiesto a Stefano: "Perché pubblicare un libro sulla cucina dell'Emilia Romagna?" Ha risposto: "L'idea è venuta a partire da un'esperienza con una bambina di un anno. All'asilo un giorno ha ingoiato un oggetto di metallo e non ha potuto mangia- re. Fortunatamente, la ferita è guarita. Tuttavia, da quel momento aveva sempre fame. Una sera ci incontrammo con un gruppo di amici a casa sua per discutere di nuovi libri. Ci siamo dimenticati della piccola mentre la discussione andava avanti. Lei, Martina, non si è scoraggiata. Ha preso un piatto e una forchetta e li ha battuti saldamente sul tavolo dicendo la prima parola che aveva imparato, "pappa", che sig- nifica "cibo" o, in altre parole, "fammi mangiare"! Abbiamo capito due cose: dovevamo dar da mangiare a Martina immedi- atamente - e che il libro avrebbe parlato di "pappa", "cibo". Quando Mary ha chiesto per- ché il libro dell'Emilia Romagna parla così tanto delle nonne, Ste- fano ha risposto: "Perché la nonna è la vera padrona della cucina! Conosce i piatti tradizionali a memoria. Allo stes- so tempo, la fame, la povertà e la guerra l'hanno costretta a speri- mentare nuove soluzioni e a sos- I Segreti culinari dell'Emilia Romagna e della Toscana tituire gli ingredienti che non potevano essere trovati, ad esem- pio con le erbe di campo. Come abbiamo sottolineato nel libro, tutti i grandi chef sono in debito con la cucina delle loro nonne. In passato, le nonne scrivevano seg- retamente le ricette e i risultati degli esperimenti su piccoli quaderni nascosti nei cassetti. Siamo stati in grado di consultarli e, nel libro, divulghiamo i loro contenuti per la prima volta. Una volta le nonne avevano il compi- to di dare merende ai nipoti". C'è un grande mistero per quanto riguarda l'Emilia Romagna. Spaghetti alla Bolog- nese: esistono o no? "Si è dis- prezzati se in un ristorante di Bologna si cerca di ordinare gli spaghetti alla bolognese, perché gli spaghetti alla bolognese non esistono. D'altra parte, c'è il ragù alla bolognese. Il grande regista Pupi Avati lo descrive nel suo libro in questo modo: "Un rituale che non esiste più oggi, ma che allora distingueva una famiglia dall'altra, a seconda del vino, delle verdure, delle erbe e delle spezie usate. Mia nonna viveva con noi. La preparazione del ragù era lunga, ma verso sera, verso le nove, in città c'erano dei profumi meravigliosi". Ci sono molte leggende sulla nascita del tortellino, la pasta simbolo di Bologna. Puoi dirci qualcosa? "Una di queste leggende dice che questo piatto è nato in una locanda. Il propri- etario, sbirciando attraverso il buco della serratura della camera di una nobildonna, rimase tal- mente colpito dalla bellezza del suo ombelico che volle riprodurlo in una preparazione culinaria: il tortellino. Come viene servito il tortellino? La raccomandazione è che si mangia cucinato in un delizioso brodo di carne. A dif- ferenza degli spaghetti alla bolognese, se entri in un ris- torante e chiedi dei tortellini alla panna, te li porteranno sicura- mente. Ma il cameriere ti guarderà male, molto male". Abbiamo chiesto a Stefano di parlarci di alcune delle caratteris- tiche della cucina toscana. "La Toscana conosce bene l'arte, inclusa quella del mangiare bene. È fuori discussione: la cucina locale è una delle più antiche delle regioni italiane. Ancora oggi si compone di piatti sempli- ci di origine contadina. È una cucina in cui nulla viene buttato via perché c'è grande rispetto per il cibo". Sì, i segreti culinari dell'Emil- ia Romagna e della Toscana lo confermano: non c'è niente di meglio della cucina italiana! LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO Italian Community Services provid Bay Area Italian-American seniors and famili with trusted rourc to help them live healthy, independent and productive liv. We are commied to honoring and prerving the Italian language and culture, with an emphasis on the strength and suort that com om family, community, education and goodwill. Casa Coloniale John F. Fugazi 678 Green Street San Francisco, CA 94133 415 •362 •6423 www.italiancs.com . . • Translation for seniors /new immigrants • Community service coordination • Information and referrals Un gruppo di visitatori all'evento Emilia Romagna e Toscana. Photographs courtesy of Stefano Andrini Panzanella tradizionale della cucina toscana