L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-3-2018

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GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | detto dal più universale dei lin- guaggi: la creatività. Gli artisti comunicano con il mondo attraverso la loro arte, ma esprimono anche la loro inquietu- dine, il loro dolore e la loro feli- cità. In un certo senso, ci permet- tono di intravedere il loro lato più intimo, qualcosa per cui, credo, dovremmo sempre essere grati. Questo è il punto di partenza della nostra ideale passeggiata tra le stanze e i corridoi del Museo Italoamericano di Los Angeles (IAMLA), dove sta per iniziare una mostra dedicata all'Italianità. Al centro del progetto c'è, oltre al tema "essere italoamericani", l'i- dea della diaspora, della disper- sione in tutto il mondo di un popolo, qualcosa che associamo fortemente e giustamente alla comunità ebraica, ma che è stata vissuta anche dal popolo italiano, durante quei decenni tra la fine del 19° e l'inizio del 20° secolo, quando più di 4 milioni di italiani misero i loro sogni in una valigia, si fecero il segno della croce e salparono verso una nuova patria per diventare italoamericani di prima generazione. E dopo di loro, molti, molti altri hanno fatto lo stesso viaggio, su una nave o su un aereo, ma sempre con un sogno in tasca. E per tutti loro, gli Stati Uniti sono diventati una casa, mentre continuava ad esserlo anche l'Ita- lia. Un cuore diviso in due, un'a- nima con due bandiere, un baga- glio di conoscenze, tradizioni ed eredità che ha creato una nuova comunità, allo stesso tempo spe- ciale e indipendente, ma ancora fortemente e profondamente attaccata alle sue radici. Perché essere italoamericani significa appartenere a una cultura che è naturalmente composta da due parti, ma è anche unica, diversa dall'una e dall'altra: figlia di un padre forte e coraggioso e una madre di una bellezza mozzafia- to con la pelle profumata di viola e frangipane. America e Italia, che si tengono le mani sull'Ocea- no Atlantico, cullando i loro numerosi e orgogliosi bambini. Quanto è difficile, a volte, esprimere questo sentimento? Quanto può diventare difficile descrivere e sostenere questo essere contemporaneamente inte- ro e in qualche modo reciso, que- sto essere a casa, eppure deside- rare allo stesso tempo di tornare a casa? In questo, gli artisti pos- sono fare ciò che non possiamo noi: possono dirlo con un pen- nello o una penna, uno scalpello e una pietra, una goccia di colo- re, un chiaroscuro significativo. In effetti, questo è ciò che la mostra Italianità: dare forma e colori all'identità italoamericana. Entra in scena Ralph Fasanel- la, figlio degli umili immigrati Giuseppe e Ginevra, un operaio e una sarta con la passione per le cause sociali e un fervente anti- fascista. In lui, come sempre accade in tutti i bambini, lo spiri- to di entrambi i genitori si è mescolato e sviluppato, forza e asprezza insieme a sensibilità e senso di giustizia. Il padre e la madre di Fasanella incarnavano tratti tipicamente italiani, opposti eppure intrecciati, una dicotomia solo apparente, che parla di storia italoamericana e, appunto, di identità. Ed è proprio questa idea che ha trasmesso in modo così potente nel suo lavoro, tanto da poterla vedere: l'ingenuità solo apparente delle sue linee e forme, i colori primari e audaci, che ricordano Frida Kahlo, i contesti tipicamente americani (una parti- ta di baseball, lo skyline di New York, istantanee di donne e uomini di tutti i colori e di tutte le etnie che aspettano l'autobus nei loro vestiti lunghi, al ginoc- chio e castigati), incontrano immagini di famiglie che cenano nella loro cucina, un crocifisso che domina la stanza, che potreb- be essere stato ispirato da migliaia di case italiane. L'Ame- rica di Fasanella è quella della sua giovinezza e della sua comu- nità, così diversa da quella che avrebbe potuto trovare in Italia, patria dei suoi genitori, eppure l'Italia è presente nel netto con- trasto di ombre e forme che tanto ricorda la sua natura multicolore e intransigente e, anzi, anche in alcune cose che lo hanno ispira- to. E qui appare, l'Italianità della diaspora, in tutta la sua bellezza, qualcosa di difficile da tradurre in parole, ma visibile, tangibile in ogni quadro: è un mondo nuovo, fatto con antichi pezzi di stoffa e colori. E c'è il poliedrico lavoro di Italo Scanga, nato in Calabria, cresciuto in Pennsylvania e in Michigan: un eclettico creatore di sculture e dipinti dove i miti delle proprie radici culturali ita- liane, quelle dei Greci e dei Romani, incontrano i santi cri- stiani in lavori che spaziano dalla scultura ai disegni e ai dipinti mostrando una varietà creativa che abbraccia stili, mezzi e mate- riali. L'Italianità qui ha la forma della tradizione ancestrale espressa con tutta la forza creatri- ce del Nuovo Mondo, filtrata attraverso l'occhio di un artista che è nato in Italia, ma si è for- mato artisticamente in America. Poi abbiamo Joseph Stella, Rico Lebrun, William Papaleo, Lola Scarpitta, Tina Gulotta, solo per citarne alcuni: tutti figli del- l'Italia e dell'America, tutti artisti il cui lavoro è venuto a rappre- sentare, nella sua complessità e bellezza, il nucleo stesso della diaspora italiana, perché pur nel loro essere diversi e lontani, la loro arte rimane intrinsecamente legata da un filo di tradizione e storia che riconduce alla loro vecchia dimora europea. Rappre- senta il cuore dell'Italianità e del- l'identità italo-americana, perché rispecchia, con il suo contenuto e lo stile, la natura varia e com- plessa delle persone il cui cuore ama allo stesso modo madre e padre, Italia e America, e la cui espressività parla sia Italiano che Inglese. Definire l'Italianità e capire veramente cosa significhi essere italoamericani non è semplice: tuttavia l'arte, il linguaggio più universale di tutti, può aiutarci a farlo, perché è immediata, visibi- le, tangibile e usa le parole e i segni della bellezza. Questo è il motivo per cui la mostra di Italia- nità allo IAMLA è importante: dà un volto all'identità italoame- ricana, la rende visibile, com- prensibile a tutti, e dimostra di avere un cuore e un'anima divisi tra due patrie. L'arte di essere italoamericani Nel lavoro di Joseph Stella si rispecchiano i colori ed i motivi della sua Italianità, un eco di nostalgia per la casa lontano da casa NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua da pagina 1 William Papaleo è nato negli USA ma da 30 anni vive e lavora tra America ed Italia

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