L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-3-2018

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GIOVEDÌ 3 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO S ento ancora il rumore delle onde ma domat- tina sarò sotto le mon- tagne. La Treviso/Bel- luno mi si presenta pressoché deserta. Esco dall'auto- strada continuando a salire fino nella Val Comelico per poi oltre- passare il tunnel che mi conduce a Santo Stefano di Cadore, paesello posto alla confluenza dello storico fiume Piave e del torrente Padola. Uno dopo l'altro, li lascio tutti alle spalle. Abbandono anche il Veneto, entrando nella provincia autonoma di Bolzano, in Val Pusteria. Supero San Candido, Dobbiaco e finalmente inizio a vedere la mia meta, Braies, a 1213 metri sul livello del mare. Il cielo pare voglia farsi tocca- re questa sera. Il risveglio in montagna è sempre una storia fatta di odori genuini e creste innevate. La luce seduce presto le mie palpebre e quasi controvoglia apro la serran- da così da trovarmi davanti un prato completamente ricoperto di soffice neve. Da massa oscura Braies si presenta in tutta la sua forma migliore. Il piccolo comune abi- tato da poche centinaia di abitanti è situato nell'omonima valle, uti- lizzata nella Seconda Guerra Mondiale come fortificazione in quello che fu chiamato il Vallo Alpino in Alto Adige e che servì per impedire un'eventuale avan- zata dell'esercito nazista. Smaltita una ricca colazione, mi resta solo una manciata di chi- lometri per raggiungere l'obietti- vo del mio viaggio: il lago di Braies. Ci arrivo che il sole è già alto. La piccola chiesetta a ridosso dello specchio lacustre mi fa ritardare di qualche minuto la partenza lungo il sentiero. L'azzurro ha fatto piazza puli- ta delle nuvole. La Natura si pro- pone come unica e insostituibile guida per svelarmi i segreti lacu- stri. Cammino mezzo barcollan- do. Quasi schiacciato dal peso della bellezza. Formatosi per la contempora- nea frana che si staccò dal Sasso del Signore (2247 metri) e lo sbarramento del rio Braies, il lago lungo oltre un chilometro e largo fra i trecento e quattrocento metri, è uno dei più profondi della provincia di Bolzano con ben 36 metri di profondità massi- ma ed è una delle più rinomate attrazioni nel Parco naturale Fanes-Sennes- Braies. È difficile concentrare lo sguardo verso un'unica direzio- ne. La "vanitosa" Croda del Becco (2810 metri) vuole sempre farsi ammirare. La sua denomi- nazione tedesca "Torberg" indi- ca, che secondo la leggenda il Lago di Braies era un tempo la porta (Tor) del regno sotterraneo dei Fanes. Nel vedere questo angolo di mondo che sembra un paradiso in terra, è ancor più difficile immaginarselo immerso in vicende belliche. Eppure le cro- nache raccontano che proprio il lago di Braies fu teatro di uno degli ultimi fatti del secondo conflitto mondiale, quando le SS tedesche scambiarono 137 pri- gionieri politici (precedentemen- te stanziati in Val Pusteria) per avere salva la vita. La mattina del 4 maggio 1945, alle ore 6.45, arrivò presso il lago di Braies la prima pattuglia ame- ricana. I tedeschi della Wehrmacht vennero disarmati e fatti prigionieri di guerra. Tra i 137 prigionieri politici c'era anche l'ex cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg che fu liberato assieme alla sua famiglia e che allora scelse di emigrare negli Stati Uniti d'America. Nei mesi invernali il paesag- gio lacustre è interamente rico- perto di ghiaccio e neve. Nel resto dell'anno il colore smeral- dino delle acque attira escursioni- LUCA FERRARI Il piccolo ma profondo lago di Braies si trova in Val Pusteria, nelle Alpi orientali, a 1.496 metri sul livello del mare e a circa 97 chilometri da Bolzano Lago di Braies, lo spettacolo cristallino delle acque alpine incastonate tra le vette dell'Alto Adige sti, ciclisti e scalatori e regala relax, una bella rinfrescata dopo una lunga giornata in montagna e un tuffo nella bellezza con il suo imponente panorama montano. Il luogo incantto fa anche venire a galla domande da antichi avventurieri. E in effetti, in que- sto lago naturale, il più grande delle Dolomiti, la storia antica tramanda leggende di cercatori che per evitare di farsi rubare il bottino (pietre preziose) dai pastori della valle, pare aprissero delle fontane sotterranee buttan- dovi dentro tutto il tesoro. Ci sarà ancora qualcosa là sotto? Sebbene qualche temerario osi tuffarsi nelle acque cristalline d'estate, per ora preferisco resta- re all'asciutto e immaginare nella stagione più calda una romantica gita in barca. Passeggio tutt'in- torno, iniziando dalla più stretta (e ripida) parte orientale e mi sembra di respirare il paesaggio. Prendo nota. Il lago è il punto di partenza dell'Alta via n.1 delle Dolomiti detta La Classica che arriva a fino a Belluno ai piedi del Gruppo della Schiara. Sono 150 km di abbordabile passeggia- ta in uno dei paesaggi montani più rinomati a livello mondiale. Qualcuno di voi ha voglia di par- tire insieme a me? Sul lago di Braies torreggia la Croda del Becco (Ph. Associazione Turistica Valle di Braies)

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