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GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI SEATTLE S eattle World's Fair, la Fiera Mondiale di Seat- tle, fu l'evento del de- cennio. Dominò i no- tiziari per sei mesi e circa 10 milioni di persone ne vis- itarono edifici e padiglioni, godet- tero di intrattenimento da tutto il mondo e fecero lunghe code per salire sullo Space Needle o essere portati via dalla Monorotaia. La Fiera, che si è svolta dal 21 aprile al 21 ottobre 1962, fu costru- ita sul terreno del Seattle Center, le terre ancestrali dei Duwamish. Anche se venne pubblicizzata come una meraviglia educativa e tecnologica, molti non sanno che la Fiera incluse anche un'area chia- mata Show Street dove si poteva trovare "intrattenimento per adulti". Stiamo parlando di uno spettacolo di marionette per soli adulti, un peepshow e uno spettacolo di bur- lesque che mostrava "Ragazze della Galassia" completamente nude (che fu rapidamente chiuso). E poi c'era il Paradise Interna- tional di Gracie Hansen, un lussu- oso nightclub e ristorante che os- pitava 700 adulti che pagavano per vedere una rivista in stile Las Ve- gas con produzioni stravaganti, costumi eleganti e showgirl in top- less. Appollaiata sul tetto del locale notturno c'era un'enorme mela rossa al neon con un gigantesco morso mancante; l'allusione al Gi- ardino dell'Eden era inconfondibile. Il Paradise International nasceva da un'idea di Gracie Hansen, una divorziata della Contea di Lewis, Washington. Era schietta, sfacciata e più grande della vita in più di un modo. Un giornalista del Seattle Times la chiamò "bassa, robusta e grossa", mentre la rivista Seattle la descrisse come "collo corto e sciatta, la disperazione degli stilisti". Indifferente alle sue dimen- sioni, Hansen si vestiva per farsi notare, sia con abiti piumati che con collane di strass. Nei suoi ul- timi anni, girava per Seattle su una Buick Convertible placata in oro. Il padre di Hansen era Sam Di- ana, un panettiere siciliano che emigrò a Shreveport, La., dove Gracie Diana nacque nel 1922. La famiglia si trasferì in seguito a Longview, Washington, e lì Sam gestì un negozio da barbiere finchè morì nel 1930. Dopo la sua morte, Gracie e sua madre si trasferirono in un appar- tamento sopra un cinema. Fu lì che la ragazza si innamorò del fascino e dell'eccitazione dei film. Voleva disperatamente trasferirsi a New York per intraprendere la carriera di attrice dopo il liceo, ma sua madre non glielo permise. Per riv- olta, fuggì con un taglialegna di nome Leo Hansen e si trasferì nella piccola città per il taglio e la lavo- razione del legname di Morton, Wash. Non a sorpresa, la vita nella cit- tadina non si rivelò sufficiente per Hansen. Provò a lavorare come cameriera, cuoca e commessa di banca, ma nessuna di quelle occu- pazioni sembrava una buona idea. Alla fine, trovò un lavoro che le sarebbe piaciuto: fare una raccolta fondi per il PTA locale che si chia- mava Morton Follies. Questa produzione di due ore impiegava solo talenti locali, tut- tavia i residenti di Morton furono all'altezza della situazione. Nel tempo, lo spettacolo divenne più spigoloso e più audace. Come os- servò la rivista Seattle: "il dialogo è diventato più vivace e più razz- Gracie Hansen: la regina della Fiera Mondiale di Seattle iale; quando finalmente un taglialegna, vestito da Regina per un giorno, ha alzato la gonna e mostrato di non avere nulla sotto, a parte gli stivali, i gruppi religiosi hanno chiuso lo spettacolo". L'ul- tima Follies prodotta fu nel 1959. Quel piccolo contrattempo non fermò Hansen. In quel periodo, in- iziò a prendere nota delle notizie che uscivano da Seattle sui piani per la Fiera Mondiale del 1962. Gracie decise che la fiera avrebbe fornito lo sfondo perfetto per uno dei suoi spettacoli di varietà. Vi- aggiò in città per parlare con i pi- anificatori, ma fu dura. Per man- tenere alta la pressione, si trasferì a Seattle. Alla fine, come spesso accade, furono i soldi a parlare. Hansen raccolse 90.000 $ da sostenitori as- sortiti e il progetto ottenne la luce verde. Come lei affermò, il suo obiettivo era "salvare la fiera dalla scienza" dando al pubblico quello che volevano veramente: una "riv- ista femminile" che comprendeva 32 belle donne in topless. Il night club Paradise Interna- tional di Hansen fu inaugurato il 21 aprile 1962 e fu un enorme suc- cesso sin dal primo giorno. Offriva quattro spettacoli serali che includevano il canto, la danza, un certo umorismo ribelle e, natu- ralmente, la nudità. Il pubblico lo amavano e così anche i media, che la chiamavano la "Regina della fiera". Quando chiuse la fiera, Hansen lavorò duramente per capitalizzare la notorietà. Fece un salto nella ra- dio locale, partecipò a un pro- gramma televisivo e gettò il cap- pello - o, nel suo caso, il turbante ingioiellato - sul ring quando si candidò a sindaco di Seattle. Il suo slogan era: "Non ho intenzione di aprire la città, solo le vostre menti". Anche se lasciò la gara in anticipo, l'acrobazia le diede ancora più no- torietà. Verso la metà degli anni '60, Hansen si trasferì a Portland, in Oregon, dove aprì un nightclub chiamato Gracie's Roaring Twen- ties, costruito in un garage ricon- vertito dietro l'ex Hoyt Hotel. Lì cantava anche, e la folla l'amava. Vestita in abiti di raso con boa pi- umati e gioielli drammatici e scin- tillanti, Hansen saliva sul palco e urlava "Hiya, idioti!". I fan abboc- cavano. Nel 1970, Hansen mise gli oc- chi sulla corsa per il governatore dell'Oregon. Sempre protagonista dello show, lo slogan della sua campagna era: "Il miglior gover- natore che il denaro possa com- prare". Finì con un rispettabile terzo posto. Corse anche per la leg- islatura statale, ma perse anche quella gara. Con un diabete diagnosticato quando aveva circa trent'anni, Hansen iniziò ad avere problemi di salute più gravi a metà degli anni '70. Si trasferì nel sud della California, dove perse una gamba per il diabete nel 1980. Nel 1985, mentre si sottoponeva a un inter- vento chirurgico per rimuovere l'altra gamba, morì. Gracie Hansen aveva 62 anni. La cantante di burlesque e proprietaria di night club Gracie Hansen aveva tra i suoi avventori anche molti personaggi famosi, incluso Johnny Carson Durante la World's Fair in Seattle del 1962, Gracie Hansen era responsabile di un night club e ristorante da 700 posti, che offriva produzioni stravaganti e pin ups
