L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-17-2018

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GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Il maestro fa parte della serie di fotogiornalisti creativi ispirati dalla loro terra natale, che va dal compianto Enzo Sellerio ai suoi contemporanei come Pier Ferdi- nando Scianna e Letizia Batta- glia, che hanno ritratto ogni cosa, dalle dure realtà del crimine organizzato, all'antico sistema di credenze e tradizioni della Sici- lia. Lo stile umanistico del mae- stro Leone è ciò che distingue il suo lavoro dagli altri fotografi siciliani, la sua attenzione alle persone, alla loro personalità e alle loro storie è la forza della sua narrativa visiva. Leone ritrae antichi mestieri, che si sono persi, l'archeologia che invasori del passato hanno lasciato, i riti e le celebrazioni s e n z a t e m p o , i b a m b i n i e l e donne che abitano nelle piazze e nei villaggi di campagna, insie- me a famosi scrittori. Tutti espri- mono il vero spirito della Sicilia. Recentemente chiesto al mae- stro di raccontare in un'intervista la sua relazione unica con la Sicilia. Ho iniziato chiedendogli di descrivere il suo legame con l'isola: Sono nato in Sicilia, dove ho sempre vissuto, l'ho esplorata e ho studiato ogni suo aspetto, antropologico, paesaggistico ed architettonico. Mi sono lasciato ammaliare dalle sue bellezze, dalla pluralità delle essenze che la caratterizzano e dai cambia- menti e dalle trasformazioni ine- vitabili che hanno solcato questa terra per secoli. Conoscere la S i c i l i a s i g n i f i c a o s s e r v a r n e anche le incoerenze, le contrad- dizioni e pertanto l'amore che si prova per questa terra non è mai totale: è un amore carico talvolta di insofferenza e risentimento. Il mio è una sorta di amore-odio costante, conscio delle assurdità e delle sue bellezze non ho mai voluto abbandonarla. È d a p i ù d i 6 0 a n n i c h e documenta la Sicilia. Com'è iniziato il suo viaggio di creati- vità? Qual è il suo approccio all'arte della fotografia? Ho iniziato quasi per caso nella bottega di un fotografo, avevo tredici anni e da allora non ho più abbandonato la foto- grafia. Con la mia prima mac- china fotografica, ho osservato il mondo che mi circondava, che mi ammaliava, cogliendone gli aspetti più intimi. Così lenta- mente ho iniziato ad immortala- re il cambiamento epocale che stava modificando la Sicilia. La fotografia mi ha permesso di sondare l'intima essenza delle cose e di mostrarle nella loro più concreta bellezza senza finzioni o filtri che potessero distorcere la realtà. Dal momento dello scatto fino alla stampa in camera oscura, ho voluto dare sempre il m i o c o n c r e t o c o n t r i b u t o d i osservazione alla società, cer- cando di narrare con la poesia e la bellezza e mai con immagini che fossero di natura pietistica o di compatimento. Interpretando il negativo, come se fosse una partitura musicale, ho cercato sempre l'armonia. H a u n i m m e n s o b o o k d i immagini, ce n'è qualcuna che le viene sempre in mente, col- legata ad un ricordo o a un racconto in particolare? Nel corso degli anni il corpus delle immagini fotografiche è cresciuto e continua a crescere tutt'oggi. Molte di queste foto- grafie hanno dato vita a pubbli- cazioni di libri, in alcune ho rac- contato la storia della mia terra, della gente, delle feste: un diario visivo. Ognuna di queste foto- grafie e di questi libri possono essere definiti i miei figli, per me è dunque difficile riuscire a fare una valutazione precisa. In ogni caso se dovessi proprio sce- gliere tra le mie pubblicazioni, sicuramente posso dire che il libro "La pietra vissuta" è da sempre nel mio cuore. E' stato uno dei primi libri con la casa editrice Sellerio, dove ho avuto modo di conoscere Sciascia e tutti gli altri "amici" con cui ho avuto un grande confronto di crescita e di scambio artistico. C'è un periodo dell'anno, un aspetto o un soggetto che le piace fotografare di più della S i c i l i a ? S e f o s s e p o s s i b i l e ritrarre la Sicilia con una sola immagine, quale sarebbe? In realtà non c'è un periodo ben preciso, ogni stagione crea in Sicilia una bellezza unica. La Sicilia è tanto molteplice quanto eclettica e varia, come diceva Bufalino, non c'è una sola Sici- lia ce ne sono cento ed ognuna ha la sua particolare e suggestiva bellezza. O s e r e i d i r e c h e l a S i c i l i a p o t r e b b e e s s e r e p a r a g o n a t a all'immagine del corpo di una donna sinuosa e sensuale che osa mostrare le sue bellezze naturali senza trucchi, così come è. La Sicilia si è letteralmente trasformata davanti ai suoi obiettivi. Può raccontare un po' questo cambiamento? I cambiamenti nella storia sono necessari, ogni cosa e ogni luogo è soggetto al fluire del tempo e dei cambiamenti; tutta- via in Sicilia abbiamo avuto g r a n d i t r a s f o r m a z i o n i m o l t e delle quali sono state radicali. Il paesaggio è stato sconvolto dalla mano dell'uomo non sempre cle- mente. Nel corso del mio lavoro h o v i s t o u n a t r a s f o r m a z i o n e veloce ed inesorabile, frutto soprattutto della globalizzazione, a causa della quale rischiamo di perdere la nostra identità, le nostre radici e le caratteristiche peculiari che hanno fatto di noi e della nostra terra un mondo ricco di varietà e tradizione. Il discor- so sarebbe davvero vasto e diffi- cile da sintetizzare in poche bat- t u t e . P u r t r o p p o è c h i a r o c h e parte delle responsabilità sono dovute a certe scelte politiche ed amministrative che hanno peg- giorato la situazione. La sua fotografia è stata paragonata ad un testo narra- tivo scritto. Come pensa che scrittura e immagini siano col- legate? In realtà non è qualcosa che n a s c e d a u n p r o g r a m m a b e n definito a priori, la fotografia è u n m e z z o d i i n t e r p r e t a z i o n e della realtà e come tale è un rac- conto tramite immagini. La Sici- l i a h a g e n e r a t o m o l t i g r a n d i scrittori della letteratura italiana, d a P i r a n d e l l o a S c i a s c i a , d a B u f a l i n o a C o n s o l o , c h e c i hanno lasciato una traccia ben definita di ciò che la Sicilia rap- presenta: le loro parole sono diventate metafora dell'essenza sociale e storica. Essi sono dive- nuti pilastri della cultura italiana, basti pensare a Verga, egli stesso scrittore e fotografo, padre del realismo italiano, il Verismo, u n o s g u a r d o n e t t o e t a l v o l t a crudo sulla realtà. Nel corso degli anni ho sempre attinto alla letteratura, essa mi ha permesso di avere uno sguardo lucido e cosciente di ciò che mi circonda e della storia di cui facciamo tutti parte. La fotografia stessa è per me molto vicina alla scrittu- ra, mi permette di interpretare ciò che vedo e sento e di descri- vere tutto ciò tramite immagine. Ogni scatto diviene essenzial- mente un saggio della mia osser- vazione. Il termine "Sicilitudine" è stato inventato da Sciascia, per indicare un modo di descrivere il carattere illusorio della Sici- lia. Quale definizione di Sicili- tudine ha dato lei, tramite i suoi capolavori? Sciascia è stato uno degli ulti- mi grandi narratori, la sua capa- cità interpretativa della Sicilia e dei siciliani nei suoi libri è luci- da e precisa. Come Sciascia, non propongo e non amo dare defini- zioni. Preferisco osservare que- sta terra che viene spesso scossa da cambiamenti sociali, dall'in- dividualismo, dalla perdita di identità e dalla trasformazione di una cultura etnica in favore della vita globalizzata e appiattita. Le mie fotografie sono elemento di documentazione e narrazione della Sicilia nei suoi più variega- ti aspetti. Come una partitura musicale preferisco interpretare le mie immagini e raccontare di u n m o n d o c h e è i n c o n t i n u a mutazione, poiché tutto sempre si trasforma. La Sicilia attraverso le lenti di un maestro Conoscere la Sicilia, dice il maestro Leone, significa anche osservarne le incoerenze e le contraddizioni.. © Giuseppe Leone NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua da pagina 1 "la fotografia" dice Leone "mi ha permesso di sondare l'intima essenza delle cose e di mostrarle nella loro più concreta bellezza." © Giuseppe Leone

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