L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-31-2018

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2018 N on appena gli occhi si abituano alla luce soffusa del- l'ambiente, le statue sacre iniziano a sbirciare dalle nicchie in ombra. Un unico raggio di luce abbagliante colpisce il pavimen- to, attirando lo sguardo verso il cielo. E l'odore dell'incenso assale i sensi. Ma questa non è una tipi- ca chiesa cattolica. Questo è il Pantheon di Roma, mozzafiato e strabiliante, che fu costruito come tempio pagano prima della nasci- ta di Cristo e fu successivamente adottato dalla nuova religione. Ci sono voluti 1500 anni per risco- prire l'originale tecnologia romana utilizzata per costruire la sua cupola e oggi oltre 7,5 mil- ioni di visitatori si incrociano sotto il suo portico per ammirarne la bellezza, l'ingegneria e l'ar- chitettura. Facciamo una passeg- giata al suo interno per ammirare l'ottava meraviglia, come è definito il Pantheon di Roma. Il tempo non è sempre stato magnanimo con gli antichi edifici di Roma. Molti, tra cui l'ampio Foro e le Terme romane di Cara- calla, sono stati ridotti in rovina, il loro tessuto edilizio spesso depredato dalle generazioni suc- cessive che hanno costruito sulle spalle del primo impero. Per il Pantheon è stato un po' diverso. Svetta ancora alto, ha ancora un tetto ed è ancora quotidianamente in uso, ben 2000 anni dopo che gli antichi varcarono la sua impo- nente soglia. Incredibilmente, l'edificio che vediamo oggi risale al 126 d.C., voluto dall'imperatore Adriano, appassionato studioso di architet- tura. Ma questo non è il primo Pantheon, è il terzo tempio ad essere costruito sul sito e su quel- lo che si ritiene il luogo di morte di Romolo, il leggendario fonda- tore di Roma nel 7° secolo a.C. Marco Agrippa, Console alla Plebe e amico di lunga data del- l'imperatore Augusto, commis- sionò il primo Pantheon nel 27 a.C. Purtroppo il tempio di Agrip- pa fu raso al suolo nell'80 d.C durante un grande incendio che arse per 3 lunghi giorni e notti, circa 16 anni dopo che Nerone aveva visto bruciare la città. L'imperatore Tito stava esami- nando la devastante distruzione di Pompei quando cadde il Pan- theon. E fu il suo successore, l'imperatore Domiziano, che sancì la seconda ricostruzione del tempio che subì un destino simile quando fu incendiato da un ful- mine nel 110 d.C. Il terzo tempio superstite prog- ettato dall'architetto siriano-greco Apollodoro di Damasco è una straordinaria fusione di antiche sensibilità stilistiche e competen- ze ingegneristiche che sono rimaste insuperate per secoli. Frontalmente si trova un porti- co in stile greco con 16 massicce colonne di granito. I pilastri cor- inzi sono alti 11,8 metri e pesano 60 tonnellate ciascuno. La selva di pilastri conduce ad un vestibolo fresco e ombreggiato che collega il portico classico con l'interno romano. Entrando nel santuario l'occhio è immediata- mente attratto verso il tetto a cupola dove un caratteristico oculo centrale si apre verso il cielo. La luce penetra l'oscurità mandando un fascio di raggi scin- tillanti sul pavimento. A poco a poco, mentre i sensi si accli- matano, si mette delicatamente a fuoco l'interno che rivela un clas- sico decoro in marmo ornamen- tale coronato dalla cupola roman- ica, incredibilmente minimalista, indubbiamente la parte più affascinante del Pantheon. Cinque cerchi concentrici di cemento circondano la cupola, assicurando gradualmente il diametro mentre si sale. Un moti- vo geometrico di quadrati inca- vati aggiunge una sensazione di modernità e minimalismo. Questi quadrati sono, in effetti, un'ingeg- nosa tecnica ingegneristica romana per aggiungere struttura e resistenza mentre alleggeriscono il peso del tetto per evitare che collassi su se stesso. Anche lo spessore della cupola si assottiglia progressivamente man mano che sale, contribuendo ancora a ridurre il carico. E sebbene molti considerino il cemento un materi- ale da costruzione recente, sono stati gli antichi Romani a inven- tarlo, facendone qui un uso notev- ole. Il calcestruzzo era il materi- ale perfetto in quanto l'ingrediente chiave - il leggero tufo vulcanico - aggiunge forza e durata senza un peso significati- vo. L'occhio, nella parte superiore della cupola, si estende per 7,8 metri lasciando passare luce, pioggia, neve e vento durante tutto l'anno. Ciò significa che il pavimento in marmo occasional- mente si bagna abbondantemente durante le tempeste, ma una sem- plice inclinazione del pavimento svuota l'acqua piovana verso scoli nascosti. In pratica, la pioggia raramente raggiunge il suolo per il calore all'interno della cupola che fa evaporare molte delle gocce più piccole mentre cadono. Altra ingegnosità romana. La cupola è stata per secoli la più grande cupola in cemento non armato al mondo. E oggi è ancora più grande della Basilica di San Pietro in Vaticano e del Duomo del Brunelleschi a Firenze. Ma il Pantheon è più della sua spettaco- lare cupola. È anche una funzio- nante chiesa cattolica. Non siamo sicuri di chi sia stato originariamente adorato al Pantheon. Alcuni suggeriscono che fosse un tempio pagano per tutte le divinità romane, anche se sembra più probabile che fosse dedicato a un gruppo più piccolo, che possibilmente includeva Giove. Rimase in uso per quasi cinque secoli prima di cadere in disuso con la caduta dell'Impero romano. Il mistero circonda il modo in cui l'edificio riuscì a sfuggire alle devastazioni delle successive incursioni barbariche che devastarono molti monumen- ti civici, ma nel VII secolo finì sotto l'ala protettiva della nascente chiesa dopo essere stato donato a Papa Bonifacio IV dal- l'imperatore bizantino Foca. Una carrettata di reliquie e statue pagane furono rimosse e il 13 maggio 609 d.C la chiesa fu con- sacrata a Santa Maria e ai Martiri diventando nota in loco come Santa Maria Rotonda. Esaminando l'interno della chiesa ora si può ancora vedere l'edificio come lo avrebbero visto gli antichi. Dove un tempo i pagani adoravano, il Pantheon è ora diventato il luogo di riposo di Vittorio Emanuele II, primo re dell'Italia unita, e del suo succes- sore Umberto I, accanto al leggendario pittore rinascimen- tale Raffaello. Statue di santi si trovano anche nelle nicchie dove una volta si trovavano le divinità romane e un altare è stato aggiun- to, ma le dimensioni, le colonne e le nicchie sono in gran parte immutate come lo è gran parte delle pannellature di marmo. La chiesa costituisce anche un ponte culturale permanente tra il vecchio e il nuovo il 21 aprile di ogni anno. A mezzogiorno il sole si allinea con una griglia metalli- ca sopra l'ingresso che inonda la porta di una brillante luce solare. Questa era una caratteristica progettuale intenzionale del primo architetto per commemo- rare la fondazione della città il 21 aprile, illuminando l'imperatore mentre entrava per rendere grazie agli dei. È una fattura potente- mente impressionante, dato che questo edificio monumentale è stato intenzionalmente allineato al sole senza l'uso di calcolatrici, computer o calcoli. E se vi trovate in città il 20 maggio di quest'anno assicuratevi di partecipare alla Messa di Pen- tecoste per celebrare i 50 giorni dopo la domenica di Pasqua. È un giorno festivo in molti paesi cristiani e il Pantheon lo vive con una cerimonia emozionante e antica facendo cadere dall'oculo migliaia di petali di rosa rossa rubino nella chiesa per simboleg- giare la discesa dello Spirito Santo sulla Terra. Uno spettacolo da non perdere anche se non si è particolarmente devoti. In definitiva, la transizione tempestiva dal culto pagano a quello cristiano ha mantenuto il tempio in uso quasi continuo per circa 2000 anni. Ha assicurato in modo cruciale che i successivi Papi fossero obbligati a manten- erne il tessuto edilizio. E sebbene molte caratteristiche originali come le tegole di bronzo della cupola, un soffitto bronzeo del portico e alcuni rilievi in marmo siano stati rimossi nel corso degli anni, il superlativo Pantheon di Roma è ancora una testimonianza dell'ingegneria e dell'architettura romana e greca. Se non l'avete visto, aggiungetelo alla vostra lista: vi toglierà il fiato proprio come ha fatto per secoli. Il Pantheon di Roma, dal paganesimo al Cristianesimo L'edificio che vediamo oggi risale at 126 DC e fu voluto dall'Imperatore Adriano, appassionato studioso di architettura LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA

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