L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-14-2018

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GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2018 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 19 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, La festa del papà, in arrivo il 17 giugno, mi ha ricordato che l'avia- zione era un argo- mento caro al mio defunto padre Vincenzo. Lo sentivo dire che l'I- talia era, prima degli anni '40, leader mondiale nel settore dell'a- viazione con 18 compagnie pro- duttrici di aerei. Sebbene i fratelli Wright, Wilber (1867-1912) e Orville (1871-1948), fossero i primi appassionati e inventori dell'aviazione statunitense (Wil- ber migliorò la macchina da volo a vela tedesca del Lilienthal man- tenendo l'equilibrio con la pres- sione dell'aria sulle ali invece che con i movimenti del corpo del passeggero) bisognerà attendere fino al 1903 prima che i fratelli si sentissero abbastanza sicuri da aggiungere un motore (un motore a 4 cilindri, 12 cavalli) alla loro macchina volante, che volò per 59 secondi a 30 mph. Verso la metà del 1908, il lavoro dei Wri- ght e i primi voli pubblici di Wil- ber in Francia su un biplano Wri- ght dissiparono ogni dubbio: l'era aerea era pronta per iniziare. Nel 1909 i fratelli Wright si unirono al re Vittorio Emanuele III e si recarono a Centocelle, fuori Roma, per addestrare due piloti dell'Esercito italiano. Il primo filmato in volo mai girato ha mostrato Wilber al timone, che sorvola campi di volo in Ita- lia. I Wright hanno anche parteci- pato alla prima mostra di esposi- zioni aeree italiana a Brescia. Forse sono stati i Wright a ispi- rarla, ma secondo mio padre Vin- cenzo e milioni come lui, è stata l'intelligenza e la creatività italia- na a far crescere l'aviazione. *** Mario Calderara (1879-1944) era un ufficiale della Marina ita- liana. Corrispondeva con i fratelli Wright ed eseguiva esperimenti di alianti per la Marina italiana. L'11 marzo 1909 Calderara rea- lizzò il primo volo di successo su un aereo che progettò e costruì. Calderara partecipò alla prima esposizione aerea italiana a Bre- scia, in Lombardia, nel settembre 1909, vincendo cinque degli otto premi assegnati. Nel 1912, Cal- derara progettò, costruì e pilotò un idrovolante in grado di tra- sportare il pilota e quattro pas- seggeri. All'epoca era il più gran- de aereo del mondo. Durante la prima guerra mondiale, Calderara gestì una scuola di addestramento di idrovolanti per aviatori ameri- cani in Italia. Sorprendentemente, in 18 mesi di attività, nessuno dei suoi studenti è rimasto ferito in un incidente aereo. La Marina degli Stati Uniti riconobbe i ser- vizi di Calderara assegnandogli il suo secondo più alto onore, la Navy Cross. Nel 1925, Calderara lasciò la Marina per rappresenta- re compagnie aeree americane a Parigi. Lo scoppio della II guerra mondiale distrusse la sua attività e lo costrinse a tornare in Italia, dove, atipicamente per un aviato- re pioniere, morì a letto. *** Mario Cobianchi è nato nel 1885 a Bologna. Anche Cobian- chi partecipò alla prima esposi- zione aerea italiana a Brescia, nel 1909. Una famosa fotografia scattata nel 1911 mostra un aereo che gira attorno alla Torre di Pisa, con Cobianchi ai comandi. *** Gianni Caproni (1886-1957) fu un ingegnere che progettò e costruì il suo primo aeroplano nel 1912. Durante la prima guerra mondiale, i suoi tre bombardieri pesanti Caproni Ca-32 e Ca-33 eseguirono missioni di bombar- damento a lungo raggio altamen- te efficaci contro gli Austro- ungarici. Nel 1918, circa 500 candidati americani furono invia- ti in Italia per essere addestrati come piloti. Dopo aver completa- to il loro addestramento, circa 75 sono rimasti in Italia per sostene- re i bombardieri italiani e appren- dere i bombardamenti strategici. Le missioni che hanno volato sui bombardieri di Caproni sono state le migliori operazioni di bombardieri da combattimento mai eseguite dai membri del ser- vizio aereo dell'Esercito america- no. Dopo la guerra, Caproni pro- gettò aeromobili civili, compresi aerei passeggeri e da trasporto, e fu incaricato della produzione di velivoli italiani durante la secon- da guerra mondiale. Alla sua morte nel 1957, Caproni aveva al suo attivo più di 180 progetti di aeromobili. *** Alessandro Marchetti è entra- to a far parte dell'azienda aero- nautica Savoia nel 1922 come ingegnere progettista e il nome dell'azienda è stato poi cambiato in Savoia-Marchetti. Marchetti progettò idrovolanti da competi- zione ed enormi velivoli volanti a due scafi, tra cui il velivolo SM- 55, usato dal generale Italo Balbo nei suoi voli unici dal 1928 al 1933. Gabriele D'Annunzio (1863- 1938), nato a Pescara, fu poeta e aviatore della prima guerra mon- diale che raggiunse la fama diri- gendo una flotta di aerei da guer- ra italiani su Vienna e facendo cadere volantini di propaganda. Questo atto audace spinse l'impe- ratore asburgico a dire degli ita- liani: "I loro poeti volano come soldati, e i nostri soldati volano come i poeti". Nella prima guerra mondiale ha segnato un brillante record come aviatore. Dopo la guerra, conquistò Fiume quale territorio italiano. *** Italo Balbo (1896-1940) è forse il nome italiano più noto nell'aviazione, perché i suoi voli negli Stati Uniti ebbero luogo durante la presidenza di Franklin D. Roosevelt e ci sono molti anziani che possono ricordare di avere sentito parlare dal loro padre, zio o altro parente di un viaggio fatto a Chicago, New York o qualsiasi altra fermata del volo, per salutare e tifare Italo Balbo. Mussolini lo nominò Maresciallo dell'Aria e, nel 1926, iniziò a costruire la Regia Forza Aerea italiana, e ebbe un ruolo di primo piano nella divulgazione dell'aviazione in Italia e nella pro- mozione dell'aviazione italiana nel mondo. Nel 1933, dal 1° luglio al 12 agosto, ventiquattro idrovolanti volarono da Roma al Century of Progress di Chicago, Illinois con un viaggio di andata e ritorno, facendo otto fermate e finendo sul Lago Michigan, vicino a Burnham Park e New York City. In onore di questa impresa, Mussolini ha donato una colonna di Ostia alla città di Chicago: il Monumento di Balbo. Può ancora essere visto lungo il Lakefront Trail, un po' a sud di Soldier Field. Chicago ribattezzò l'ex 7th Street "Balbo Drive" e organizzò una grande parata in suo onore. Da Chicago, Balbo e i suoi piloti volarono a New York City con una scorta di 36 aerei statuni- tensi. New York ha dato loro un caloroso benvenuto a Broadway (Manhattan). Milioni di persone hanno assistito alla sfilata di doz- zine di macchine scortate dai cavalli della polizia lungo le stra- de di Manhattan. Balbo fu ritratto sulla copertina del Time del 26 giugno 1933. Durante il soggiorno di Balbo negli Stati Uniti, il presidente Franklin Roosevelt lo invitò a pranzo e gli diede la Distingui- shed Flying Cross. I Sioux adotta- rono addirittura Balbo come "Capo dell'Aquila Volante". Balbo ricevette un caloroso ben- venuto negli Stati Uniti, special- mente dalle numerose comunità italo-americane di Chicago e New York City e da una massa festante nel Madison Square Garden.

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