L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-14-2018

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GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2018 www.italoamericano.org 31 Punteggi del vino: puntati verso la direzione sbagliata sto si basa sull'acquisto di vini con il punteggio più alto per la quantità di denaro più bassa. Mentre può esserci, per alcuni, una soddisfa- zione contorta in questa equazione, l'approccio fa poco per migliorare l'indipendenza del consumatore, convalidando il ciclo di dipendenza vendite / acquisti che i punteggi del vino mettono in moto. I punteggi dei vini non servono a rivelare la profondità e l'ampiezza del vino ai consumatori più di quanto non faccia una lista delle canzoni Top 40 nell'esporre l'ampia Una migliore soluzione per so- stenere la valutazione del vino è quella che include la scoperta. Come solevano dirci, a volte conta il viaggio. Occasionalmente, i pre- sunti influencer del vino vogliono usare i punteggi alti e bassi del vino come opportunità di auto-promo- zione. Pertanto, in alcuni casi, l'ac- curatezza dei punteggi enologici è dubbia, se mai uno può davvero fare affidamento sulla loro accura- tezza. I punteggi del vino influenzano la vostra decisione di acquisto. H o sempre apprezzato il fatto che l'espe- rienza italoameri- cana, per sopravvi- vere o per successo, porti buoni consigli. Ricorderete, per esempio, nel film A Bronx Tale (1993, Chaz Palminteri) quando Lorenzo, interpretato da Robert De Niro, dice: "La cosa più triste della vita è il talento sprecato". Mio nonno spesso diceva: "Meglio vi- vere 10 anni da leone che 20 da topo". Per me, e per molti italoa- mericani che conosco, tali insegna- menti si sono depositati nel cer- vello diventando punti di riferimento di una guida perma- nente e un consiglio quando ne- cessario, in alcuni casi molto reali, contribuendo a chi siamo oggi. Se pure sono molto meno sag- gio di Lorenzo o di mio nonno, posso forse dare un piccolo ma utile consiglio. Per quanto riguarda la pratica del punteggio del vino, vi presento rispettosamente quanto segue: non pensateci più. Oppure, se preferite, "a quel paese". Il fenomeno moderno del dare un punteggio al vino, vale a dire la pratica di assegnare punti per espri- mere la valutazione critica di un vino, trova le sue radici nel sistema dei 100 punti utilizzato dal critico enologico Robert Parker. Sia rive- rito che osteggiato, il sistema di Parker, sospetto, intendeva orga- nizzare i pensieri di Parker attorno a una gamma molto ampia di vini che stava assaggiando, e richia- mare i produttori di vino respon- sabili della qualità in un periodo in cui molti produttori erano di- ventati compiacenti. Ironia della sorte, l'aggregato "noi" del vino - importatori, distri- butori, dettaglianti e sì, consuma- tori - sono cresciuti con la dipen- denza dai punteggi dei vini per sostenere sia la vendita che l'ac- quisto di vino. Anche noi, a quanto pare, siamo diventati compiacenti. Molti rivenditori utilizzano i punteggi dei vini per vendere au- tomaticamente i vini. Con ciò in- tendo che alcuni rivenditori si ba- sano esclusivamente sui punteggi dei vini per influenzare il compor- tamento di acquisto verso risultati di vendita positivi. Il personale esperto di vino in possesso delle capacità di vendita/comunicazione necessarie per presentare vini in- teressanti e ben fatti, costituisce un modello di vendita di gran lunga migliore. Sentitevi liberi di appli- care questo test: chiedete al riven- ditore qualcosa del tipo: "Perché questo vino ha 94 punti, cosa lo giustifica?". Fate uno spuntino, perché di solito è un lungo spetta- colo. I consumatori non sono senza colpa. Sono sbalordito dal numero di consumatori di vino che mi di- cono che la loro strategia di acqui- gamma di stili musicali agli ascol- tatori. In effetti, si può sostenere che i punteggi del vino riducano l'esposizione al consumo da parte dei consumatori perché i consuma- tori semplicemente squalificano o trascurano i vini non registrati / non quotati. Questo, se ne trovano uno. Gli scaffali dei negozi sono in ge- nere pieni di vini ben valutati, una decisione di gestione dell'inventario affermata dai consumatori dipen- denti dai punteggi dei vini per informare delle loro decisioni di acquisto. Ecco perché sono lì, inseriti negli scaffali, nelle pubblicità, nei siti web e nelle riviste. Gli stakeholders del settore lo sanno. Un modello di vendita / acquisto del vino in cui il consumatore ha maggiore in- fluenza e controllo sulla propria esperienza di acquisto, sembra de- stinato a produrre risultati molto migliori nel lungo periodo. Dal film Il Padrino (1972, Fran- cis Ford Coppola), un estratto del dialogo in una scena tra personaggi come Vito Corleone e il figlio Mi- chele, recitato da Vito: "Io ho sem- pre lavorato e non ho rimorsi, ho avuto cura della mia famiglia e ho sempre rifiutato di fare il pupo at- taccato ai fili tenuti in mano da quei pezzi da novanta. E non ho rimpianti, era la mia vita, ma pen- savo che un giorno finalmente sa- rebbe toccato a te tenere i fili". Parlate di vino con la vostra fa- miglia. Discutetene con gli amici e la comunità. Leggete su internet e su social media come Instagram quali vini bevono quelli che la pen- sano allo stesso modo. Informatevi sui vini d'Italia. Scopriteli ed esplo- rateli. Procedete senza punteggi. Siate coloro che tengono le fila. Note di Degustazione Marisa Cuomo Furore Bianco Costa D'Amalfi DOC Agrumi, nettarine, miele, una sferzata di sale marino. Rotondo al palato, con acidità fresca e ben bi- lanciata che completa gli aspetti più delicati del vino. Finale mor- bido e saporito che resta nel de- crescendo. VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE L'Italo-Americano IN ITALIANO | I punteggi dei vini non sono sempre simbolo della qualità del vino stesso: esperienza e curiosità sono un metodo migliore per capire quel che gradiamo di più. Photo by S Siga/Unsplash

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