L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-14-2018

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GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2018 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT STEFANO CARNEVALI È cominciata l'era Man- cini. Come abbondante- mente anticipato anche da queste pagine, il nuovo Ct dell'Italia è proprio l'ex fantasista di Sampdo- ria e Lazio. Scelta quasi obbligata (visto il progressivo defilarsi di pressoché tutti gli altri candidati), certamente interessante (per noto- rietà e carisma del 'Mancio'), ma non priva di rischi (legati soprat- tutto al carattere 'spigoloso' del nuovo selezionatore azzurro). Sia chiaro: senza una vera rivoluzione dell'intero movimen- to (i primi passi, nella direzione del rinnovamento, si stanno fati- cosamente compiendo), nessun Ct potrà realmente rilanciare la Nazionale italiana; ma quali pro- spettive si aprono con Mancini in panchina? Nonostante la "tragedia" spor- tiva dell'esclusione dal Mondiale di Russia 2018, la Nazionale ita- liana non manca di giocatori di qualità, caratura internazionale e prospettiva. Quello che serve è la capacità di sceglierli in modo accorto, schierandoli sensatamen- te e supportandoli più dal punto di vista di motivazione e fiducia, che da quello tecnico-tattico. In que- sto senso Mancini potrebbe fare la differenza in positivo: è un allena- tore carismatico, che vanta anche un'importante carriera da calcia- tore e per questo i giocatori Parte la nuova nazionale italiana: Mancini è il Ct giusto per rilanciare gli Azzurri rimasti senza Mondiale? potrebbero seguirlo con entusia- smo. I problemi relazionali che ha avuto nella sua carriera da tecnico potrebbero essere notevolmente ridimensionati, visto che il ruolo di commissario tecnico non richiede la gestione quotidiana di uno spogliatoio, ma 'solo' picchi di impegno in concomitanza di eventi scaglionati. Mancini è soprattutto un cono- scitore di calcio, con esperienze positive anche fuori dall'Italia: non si farà certo problemi a coin- volgere nella propria Nazionale anche giocatori che militano lon- tano dalla Serie A e che, nelle precedenti gestioni, erano imme- ritatamente finiti fuori dai radar dei Commissari Tecnici. L'esperienza europea del 'Mancio', poi, tornerà utile anche dal punto di vista del gioco: oggi, per fare risultato, si deve praticare un calcio propositivo, senza pren- dere sotto gamba nemmeno gli impegni in amichevole e curando in modo maniacale la preparazio- ne atletica della squadra. Mancini sa tutto questo e, certamente, lo praticherà nel suo periodo da Ct. Fondamentale è anche l'autorevo- lezza del nuovo tecnico azzurro, che sarà chiamato a gestire una delicata ricostruzione, dovendo sapientemente mixare 'senatori' e giovani, in un percorso ad ostaco- li, in cerca della perduta credibi- lità di un intero movimento. Le prime tre uscite della Nazionale di Mancini (in rapida successione, nelle scorse settima- ne), non sono state particolarmen- te brillanti dal punto di vista dei risultati (vittoria sull'Arabia Saudita, Ko in Francia, pareggio con l'Olanda), ma hanno lasciato intravedere idee di gioco e, soprattutto, coraggio e voglia da parte di tutto il gruppo azzurro. In questo senso, l'apertura del Ct - che ha coinvolto nella sua Nazionale giovani, meno giovani ed epurati dal ciclo precedente (si veda Mario Balotelli) - in sede di convocazione, ha certamente riportato entusiasmo in tutto il 'clan' azzurro. La strada è lunga e difficile, ma ci sono elementi per essere fiduciosi. Il 53enne Roberto Mancini è il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana di calcio Il gioco di squadra dietro al successo canadese di Vettel, a 40 anni da Villeneuve e 14 anni dopo Schumacher " La vittoria nel Gran Premio del Canada è dovuta senza dubbio a un'ottima vettura e alla grande guida di Seb. La s quadra, s ia in pis ta che a Maranello, ha lavorato molto e con metodo, preparando una monoposto che già dalle qualifi- che si è rivelata molto veloce. Le gomme hanno risposto molto bene alle s trategie s tudiate. Peccato per l'errore in qualifica di Kimi che ha un po' compro- messo la sua gara. Il campionato è ancora molto lungo e dobbia- mo continuare a dare il massi- mo". Così Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari cele- brando il lavoro di squadra dopo il successo della scuderia di Maranello, 14 anni dopo la vitto- ria di Schumacher. A ricordarlo lo stesso pilota tedes co, 4 volte cons ecutive campione del mondo di Formula 1 con la s cuderia Red Bull Racing: "E' una vittoria molto importante per i nostri tifosi e il nostro team, oggi è un giorno speciale. Quaranta anni fa Gilles vinse su questa pista, 14 anni fa fu il turno di Michael, e oggi ho pensato a loro. Al via ho cercato di prendere un certo vantaggio, ero molto contento del mio primo giro, ma poi è uscita la safety car e ho dovuto ricominciare daccapo. Negli ultimi 10 giri ho pregato che la macchina non avesse un problema fino alla fine… I punti sono sempre importanti, ma oggi questo successo significa molto e non solo riguardo al campionato. La stagione è ancora lunga e abbiamo molte gare davanti. La cosa più importante - ha detto il pilota della Ferrari in testa al mondiale con una lunghezza di vantaggio su Lewis Hamilton - è che la macchina è forte, così come è importante che lo riman- ga, per poter lottare". Meno buona la prestazione di Kimi Raikkonen che si fermato al sesto posto (posizione che gli fa comunque guadagnare 8 punti): "L'errore commesso in qualifica non ci ha favorito per la gara. Sorpassare qui era molto difficile. Ho provato a scavalcare Hamilton dopo il pit stop, ma non ha funzionato. Poi è stato difficile anche solo avvicinarmi a lui abbastanza da poter aprire il Drs. E' stata una sorpresa perché su questa pista ti aspetti di vede- re diversi sorpassi, e invece è andata molto simile a Monaco. La gara è stata noiosa e non è successo granché. Abbiamo deciso di rimanere fuori un po' più a lungo con il primo set di gomme e non credo che ci sia costato qualche posi- zione: era l'unica opzione che avevamo per tentare qualcosa di diverso". La gara in effetti non ha pre- sentato grandi sorprese ma ha mostrato la differenza in pista tra la Ferrari e le Mercedes che hanno rinunciato a montare il motore nuovo per problemi di affidabilità. Oltre a non aver adottato la pow er unit 2, la Mercedes ha sbagliato anche l'al- locazione delle gomme con un numero limitato di hypersoft a disposizione. In più durante la gara Hamilton, che in Canada ha vinto sei volte, ha rallentato per un problema di raffreddamento del motore, cosa che ha portato ad un pit stop anticipato. Invece, l'impeccabile succes- so del tedesco della Ferrari che ha preceduto Bottas e Verstappen e colto il terzo centro stagionale, scavalcando Lewis di 1 punto, comporta anche un altro traguado. La vittoria numero 50 porta Vettel a un risultato più alto: solo Schumacher, Hamilton e Alain Prost hanno vinto più di lui. La gara in cui Alonso non è riuscito a festeggiare il suo 300° GP, è terminata prima del tempo: la bandiera a scacchi è stata sventolata per errore con un giro di anticipo facendo poi omologa- re la classifica al 68° dei 70 giri previsti. La prossima gara porterà i piloti in Francia dove sulla pista di Le Castellet la Ferrari ha otte- nuto 17 pole position, 17 vittorie, 14 giri veloci e un totale beneau- gurante di 48 podi.

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