L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-20-2012

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L'Italo-Americano PAGINA��� 8 Palermo e i suoi antichi profumi TERESA���DI���FRESCO Uscire dai ricordi in bianco e nero delle vecchie foto per entrare in un mondo colorato fatto di profumi fascinosi e di immagini che sanno s�� d'altri tempi, dei tempi andati, ma che si aprono agli occhi di chi, curioso, vuole riconoscersi almeno in uno qualunque di quei ricordi o vuole impossessarsene perch�� sconosciuto alla sua memoria. E in questa simbiosi di riappropriazione o appartenenza ecco venire fuori un libro. Compendio, raccolta di un lavoro certosino mentava nuove conoscenze, nuove tecnologie, nuove imprese, nuove forme di lavoro. ���Profumo d'altri tempi a Palermo��� di Gesualdo Adelfio e Francesco D'Attardi per le edizioni ExLibris per La Zisa Comunicazione e magistralmente stampato dalla DPSItalia s.r.l. di Balestrate in provincia di Palermo nel novembre 2012 �� tutto questo, �� un tuffo nel passato non lontanissimo che si trasforma in esplorazione nel mare dei ricordi e della conoscenza. Circa 300 pagine di notizie, Riproduzione di un calendarietto che, attraverso documenti di varia natura, si ripropone, ci ripropone una Palermo operosa, ricca di attivit�� imprenditoriali, dove impresa era il buon gusto, il necessario, l'eccentrico, il raro ma anche e sopratutto la cultura. Dove cultura non si fermava all'accezione di erudizione, ma travalicandone i confini, speri- informazioni acquisite attraverso ricerche approfondite tra i volumi delle biblioteche palermitane, quella regionale, quella del Museo Pitr��, la Storia Patria, l'Archivio di Stato non tralasciando, esaurito il lavoro di topi di biblioteca, la ricerca attraverso le fonti direttamente interessate, un lavoro documentale di note- vole spessore e precisione che soltanto la passione inarrestabile degli autori ha potuto svolgersi per regalare ai lettori, agli appassionati, ai collezionisti un libro di indiscutibile piacevolezza e valore, oltre che storico-artistico. Diviso per tematiche, �� ricchissimo di immagini che riproducono in gran parte i calendarietti di propriet�� dei due autori/collezionisti. Non mancano le riproduzioni di ricevute, fatture, men��, tabelle, insegne, marchi, preventivi di banchetti, fotografie di oggetti, stemmi, ritratti di famiglia, strumenti per la preparazione di alcune medicine, medaglie, bottiglie, cartoline e tanto, tanto altro materiale. La storia, dunque, vista e raccontata. Ma non solo, anche spiegata e illustrata. Bellissimi i colori che sembrano venir fuori come freschi di stampa, eppure alcune riproduzioni sono riconducibili agli ultimi decenni dell' '800. Se nella premessa di Adelfio e D'Attardi viene raccontata la storia delle tipografie palermitane, il secondo capitolo �� dedicato all'Esposizione Nazionale di Palermo del 1891. Vera fucina di talenti che non mancarono di esporre le loro merci, le loro aziende, le loro attivit�� ma anche sviluppo di fantasie e collaborazioni di grandi artisti per gli oltre ottomila espositori. E gli autori gi�� da queste prime pagine, oltre alle sapienti notizie sull'evento, ci mostrano una serie di documenti che altrimenti difficilmente potremmo conoscere. Si comincia cos�� a percorrere anche attraverso le illustrazioni di alcuni dipinti e schizzi dell'epoca, il Liberty, che tanto lustro ebbe ad opera di artisti come Giovanni Boldini, ritrattista delle pi�� belle e importanti nobildonne dell'epoca che ci ha lasciato pi�� di un ritratto di Donna Franca Florio, bellissima moglie di Ignazio jr, che tanto slancio diede alla cultura e alla internazionalizzazione di Palermo. Non mancano i dipinti dei saloni di Villa Igea, fatta costruire dai Florio, attribuiti a Ettore De Maria Bergler, altro grande artista dell'epoca. Procedendo nello sfogliare le pagine di ���Profumo d'altri tempi a Palermo���, il richiamo di alcune immagini fa l'occhiolino e non si pu�� evitare di soffermarsi a leggere, per esempio, il Calendario astronomico commerciale datato 1873 o le fatture dei Brangi (stabilimento tipografico e cartoleria) del 1888 con fregio lo stemma sabaudo ma che nel 1890 portava anche, sotto lo stemma, l'immagine di Porta Felice che si trova alla fine di Corso Vittorio Emanuele, a Palermo, e guarda il mare. Oggi, sar�� per la crisi finanziaria che gi�� da alcuni anni soffoca l'economia, ma l'editoria locale incontra non poche difficolt�� ad affermarsi e a mantenere viva l'industria libraria che pot�� vantare, il secolo scorso, imprenditori quali Remo Sandron che pubblic�� pure diversi calendarietti o Roberto Bemporad il quale, pur essendo fiorentino, nel 1910 rilev�� la libreria Reber di Palermo, facendone un punto di riferimento per l'editoria di tutto il meridione d'Italia. GIOVED����� 20��� DICEMBRE��� 2012 Profumo d'altri tempi a Palermo Il libro continua con una dotta e infinita serie di illustrazioni e notizie su altre realt�� tipografiche con una dovizia di materiale da ingolosire qualsivoglia collezionista ma anche chi, o per conoscenza diretta o perch�� si approccia per la prima volta a queste realt�� imprenditoriali, non pu�� che rimanere affascinato da tutto un mondo ormai scomparso ma che, grazie anche ad Adelfio e D'Attardi, rester�� per sempre nella storia di una citt�� che, in quanto a ricordi e imprese importanti, non �� certamente seconda a nessuna. Ma Palermo �� famosa in tutto il mondo per la sua gastronomia, per i suoi dolci. E le pasticcerie non si fecero mancare la pubblicit�� che veicolava attraverso i calendarietti. Il centro storico era disseminato di caff��, american bar, pasticcerie e a volte la storia delle citt�� venne, se non fatta proprio all'interno di questi locali, almeno raccontata tra una fetta di cassata siciliana e un frutto di martorana, sorbendo un gelato al pistacchio e cannella o sorseggiando un bicchierino di rosolio o di vino marsala di produzione delle immancabili cantine Florio. Nel 1873 ��� raccontano gli autori ��� la ���cassata��� fu presentata con gran successo all'Esposizione di Vienna dopo che la pasticceria Gul��, sostitu�� alla pasta frolla con cui le monache la confezionavano, il pan di spagna, pi�� soffice e la arricch�� pure di frutta candita, vera specialit�� della ditta pasticcera. Anche le ditte farmaceutiche si servivano degli almanacchi per la loro pubblicit�� e cos�� pure le profumerie. Alcune oggi inesistenti, hanno costituito dei veri luoghi di incontro per signore in cerca di fragranze nuove e sempre pi�� accattivanti, sicuro passaporto per varcare i confini di inafferrabili scapoli da sposare. Nella rassegna non mancano i riferimenti e le documentazioni relative alle testate giornalistiche palermitane, allora numerose, ma delle quali oggi rimane solo un ricordo, tranne per Il Giornale di Sicilia, che vanta pi�� di 150 anni e che ancora oggi viene stampato e distribuito. Infine, non possiamo non citare i calendarietti dei barbieri, quelli profumati al patchouli, che davano il batticuore a quei giovani ragazzi che, omaggiati dal ���figaro��� di fiducia, ben presto se ne vedevano privati dai padri, con- dotti alla scoperta del loro possesso proprio grazie all'intenso profumo che emanavano. Immagini di donne, modelle, attrici, in abiti succinti e in pose languide e ammiccanti, mostravano un mondo fatto di illusioni e di speranze di un irraggiungibile possedimento, appagato soltanto dall'inebriante profumo emanato da quei foglietti racchiusi in bustine di carta velina trasparente e tenuti insieme da un cordoncino di seta sfioccato. Oggi quelle immagini possono far sorridere per la loro ingenuit��, ma sono un tenero spaccato di vita che conserva intatto il suo fascino. Il libro andato in stampa a un anno di distanza da ���Profumo d'altri tempi��� degli stessi autori e per la stessa casa editrice ma che ci raccontava una realt�� non soltanto palermitana, �� uno spaccato della vita di una citt��, Palermo, che fu operosa, che fu felicissima e non soltanto come spesso �� stata cos�� definita in relazione al periodo che la vide splendente grazie a Ignazio e Franca Florio. Palermo fu felicissima per tutto il tempo che il commercio, l'artigianato, le industrie ��� e non ultima quella culturale ��� fiorirono nella citt��. Quello che ne �� venuto fuori, insomma, �� un libro da consultare, per ricordare, una Palermo che non c'�� pi�� e che �� bene mantenere in vita almeno attraverso i ricordi di chi -almeno in parte- l'ha vissuta e che ��� io credo ��� ha il dovere di tramandare alle nuove generazioni. Per ricordare, per non dimenticare che il presente, e ancora di pi�� il futuro, non si possono comprendere se non si ha una conoscenza del passato, della storia, della propria storia che �� quella delle cose semplici, delle cose di ogni giorno, di quella che �� la quotidianit�� che appartiene a tutti e che tutti possiamo riconoscere. Consideriamo questo libro, dunque, come un vecchio album di fotografie di famiglia in cui non riconosciamo tutti i parenti ma ci sar�� sempre qualcuno della nostra stessa famiglia che sar�� sempre pronto a raccontarcene la vita, magari arricchendola di commenti, di aneddoti e, perch�� no? di altre immagini finite magari in un cassetto, forse aperto soltanto nella memoria di chi racconta e che ne ha condiviso un'epoca.

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