L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-3-2012

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ  3  GENNAIO  2013 PAGINA  5 Pininfarina per Chivas – Il design italiano incontra il whisky scozzese ALESSANDRA MASTROIANNI Il design italiano incontra l'artigianato estero; Pininfarina firma il nuovo look del Chivas Regal 18 Year Old, Limited Edition di uno dei più famosi whisky scozzesi. È la prima volta che i due marchi si incon- proporzioni, semplicità ed armonia delle linee, e noi abbiamo applicato questa particolare sensibilità al design di Chivas 18" ha spiegato Paolo Pininfarina, manager dell'omonima azienda. Chivas Regal è invece sinonimo di whisky pregiato fin dal 1909. Colin Scott, master La Limited Edition n.2 di Chivas 18, firmata Pininfarina trano, e lo fanno unendo forme e sapori raffinati. Due mondi diversi ma uniti dalla lunga esperienza artigianale, innalzata al lusso. Pininfarina, rappresentante del design italiano dal 1930, lavora sull'aerodinamica e la forma; "lo stile italiano significa Blender per Chivas Regal, arriva da una famiglia scozzese che da tre generazioni si dedica all'industria del whisky. "Il Chivas 18 è un whisky morbido, scorrevole, caldo, eccellente. Il design Pininfarina ne ricorda le gocce. La forma dei bicchieri appositamente disegnati si adatta perfettamente alle mani e rende l'intero rituale armonico". Tradizione quindi, ma anche innovazione. Quello creato è un prodotto unico, da assaporare ma anche da esporre, perché mai come negli ultimi anni le arti si fondono con i piaceri, e con cibi e bevande in particolare. Paolo Trevisan, direttore creativo per Pininfarina, ha definito il progetto una perfetta unione di valori e rispetto reciproco. "Sono rimasto affascinato nello scoprire che ogni goccia di Chivas 18 contiene al suo interno ben 85 aromi" ha dichiarato. "Complessità multisensoriale racchiusa in un prodotto perfetto". Una teoria che Pininfarina potrà forse rielaborare a livello di design. Tre confezioni diverse dunque per 3 Limited Edition. Su ogni confezione, l'inconfondibile marchio Pininfarina impresso in metallo. Si parte con la n.1, dalle forme classiche ed eleganti, con rifiniture in metallo che ricordano le auto disegnate dal marchio italiano. Stesso stile per l'edizione n. 2, che contiene però anche due bicchieri e mostra una forma più solida e aerodinamica. L'interno su cui poggiano bottiglia e bicchieri è invece in legno l'ambiente e lo rende un pezzo unico d'arredamento. Solo 5 modelli saranno esposti in tutti il mondo. altrimenti, il pezzo può essere richiesto su ordinazione, ma il costo, si suppone proibitivo, è ancora un mistero. I marchi Pininfarina e Chivas insieme per Chivas 18 chiaro, un contrasto voluto che Paolo Pininfarina definisce "effetto freddo/caldo". Un vero e proprio pezzo da esposizione invece per la Limited Edition n. 3; gli stilisti torinesi si sono ispirati alla forma delle gocce per creare una confezione in legno, con un occhio però alle forme automobilistiche, con cui il marchio Pininfarina è sempre stato associato e che lo ha reso riconoscibile a livello mondiale. mascherone è il nome di quest'ultimo pezzo: le forme in legno della confezione Chivas rimandano infatti alla struttura utilizzata fino agli anni '70 per definire le linee delle vetture in fase di progettazione. L'interno in quercia è rivestito in alluminio; la base include l'illuminazione, che lo armonizza con La Limited Edition n.3 di Chivas 18, pezzo unico di design contemporaneo firmato Pininfarina Tra spezie ed aromi – Venezia torna ad essere la capitale dei profumi ALESSANDRA MASTROIANNI La città lagunare fu nei secoli passati centro nevralgico per lo scambio commerciale di spezie ed aromi tra Oriente e Occidente, nonché punto di riferimento nella produzione di profumi, riuscendo Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, tutta dedicata al profumo, che si andrà a collocare al primo piano dello stabile. Profumo significa istinto, ma anche moda, cultura, economia. Quello allestito a Venezia sarà formule di cosmetici della Serenissima. Un gioiello che racchiude ricette di "acque odorifere" per la casa, ciprie e profumi... Per l'occasione Palazzo mocenigo sarà sottoposto ad un "restyling" che gli conferirà una più forte impronta da dimora nobiliare settecentesca; tutto contribuirà a far rivivere il passato, dai tessuti per gli arredamenti, agli accessori. Venezia vuole tornare ad essere la Capitale del Profumo e lo fa catturando i sensi; una visita a Palazzo mocenigo è il modo migliore per "respirare" l'aria di un'epoca passata, quella della Serenissima. Rituali di Capodanno – Tra i più seguiti, il tuffo nel Tevere Venezia era, ai tempi della Serenissima, centro commerciale per il mercato delle spezie a sviluppare negli anni nuove tecniche di produzione e infinite varietà di fragranze. a partire dal giugno del 2013 il mondo della profumeria veneziana ritornerà in vita con il primo museo italiano dedicato alle essenze. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra la Fondazione musei Civici di Venezia e mavive Spa, azienda veneziana della famiglia Vidal e principale finanziatore dell'esposizione. Per l'occasione è prevista una nuova sezione di Palazzo mocenigo, un percorso di scoperta dei tempi passati e del loro influsso sul presente, che il visitatore potrà sperimentare attraverso documenti, ricettari, manufatti, ma soprattutto "stazioni olfattive" in cui perdersi e lasciarsi trasportare in luoghi lontani. Tra le testimonianze esposte, il prezioso manuale di cosmetica I Notandissimi Secreti de l'arte Profumatoria (G. Rossetti, Venezia 1555), tra i primi ricettari d'Occidente ad elencare in maniera scientifica centinaia di Diverse le tradizioni di Capodanno in Italia, dal lancio degli oggetti vecchi ai tanto discussi "botti", i fuochi pirotecnici fai-da-te. Una però è tutta made in Rome. Si tratta del famoso tuffo nel Tevere, che romani e non continuano a seguire ed eseguire. Il rituale si ripete da più di 50 anni; fu il belga Rick De Sonay a lanciarsi per primo, nel 1949, in occasione del suo compleanno. Da allora i più intrepidi festeggiatori si lanciano da ponte Cavour allo sparo del cannone del Gianicolo. acque fredde e sommozzatori del 115 schierati per ogni evenienza... ma l'incitazione del pubblico affezionato e dei curiosi basta a riscaldare l'atmosfera. Basti pensare che c'è chi da ben 25 anni non rinuncia al salto di Capodanno; maurizio Palmulli, in arte mister Ok, lo scorso 1° gennaio ha eseguito il suo "tuffo d'addio". Nonostante abbia ormai superato i sessant'anni, Plamulli, ex bagnino, non sembra però aver messo da parte la sua passione. "Lo scorso anno mi sono lanciato da Maurizio Palmulli si tuffa per la 25^ volta sul fiume Tevere Pont Neuf a Parigi e nel 2010 dal Tower Bridge di Londra" racconta. "Quest'anno avrei voluto 'assaggiare' le acque della moldova da Ponte Carlo a Praga, ma purtroppo il fiume era ghiacciato. Dunque, questa sarà la mia prossima impresa". Presente per il suo ultimo tuffo anche il sindaco di Roma Gianni alemanno, che ha consegnato a Palmulli una medaglia-ricordo, che fa di lui, in maniera scherzosa, il guardiano del Tevere. marco Fois, che da 12 anni lo accompagna nei tuffi, prenderà le redini della tradizione di Capodanno, che richiama ormai sempre più turisti, desiderosi di cominciare l'anno nuovo con una piccola follia. Il prossimo appuntamento è per il 1° gennaio 2014, come sempre allo scoppio del cannone.

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