L'Italo-Americano

GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Uefa Nations League. Inizio da brividi per l'Italia. Ma la Nazionale è davvero così scarsa come sembra? non evitare, visto che stiamo comunque parlando di gare vali- de per una competizione, sono le sperimentazioni ardite, quasi estreme: Balotelli (completamen- te fuori forma) titolare contro la Polonia o Zaza (senza minuti nelle gambe) preferito a Belotti contro il Portogallo, sono esempi dei rischi eccessivi corsi dal Ct. Scelte spiegabili (Balotelli va sempre fatto sentire coinvolto, Zaza ha grande esperienza inter- nazionale), ma che non hanno pagato. IL PROGETTO C'È - Mancini sta comunque impostan- do una squadra con caratteristi- che precise: la sua idea di gioco si può già intuire e, nonostante i risultati negativi, può essere con- divisibile. Il modulo prescelto sembra essere un 4-3-3 che possa sfruttare la ricchezza di esterni offensivi proposta dalla Serie A, adatti a supportare una punta 'di manovra' più che 'di profondità' (Balotelli o Belotti più che Immobile, per intenderci). La volontà evidente del Ct è che la squadra possa 'andare a prendere alta' l'avversario, pro- vando a recuperare subito il pal- lone, per attaccare immediata- mente. Tattica rischiosa, che si può adottare visti gli interpreti a disposizione, ma che deve essere sorretta da grande convinzione e ottima condizione fisica. Qualità Mario Balotelli è apparso fuori forma nella partita contro la Polonia U n punto in due par- tite, contro avver- s ari di livello tutt'altro che eleva- to (la Polonia e il Portogallo privo di Cristiano Ronaldo): questo il bilancio della prima sessione di UEFA Nations League disputata dalla Nazionale italiana. Dopo questo avvio delu- dente anche la permanenza nella Prima Divisione del torneo è for- temente a rischio: si vedrà dopo le gare di ritorno. SPERIMENTAZIONE SÌ… MA NON TROPPO! - Come già scritto su queste pagine, però, la UEFA Nations League, per quanto rilevante in vista dell'in- dividuazione delle teste di serie per le qualificazioni ad Euro 2020, non è un torneo da vincere a tutti i costi, ma deve essere un banco di prova serio, per comin- ciare a ricostruire l'Italia. È ine- vitabile, quindi, lasciare che Mancini utilizzi queste partite anche per sperimentare e per capire con che gruppo potrà affrontare il futuro. Certo, il Ct dovrà quantomeno evitare la retrocessione, ma ha la priorità di individuare i calciatori su cui puntare. Quello che Mancini dovrebbe limitare, se quattro non sta dando sicurezza e serenità alla squadra: alla costan- te ricerca del modulo adatto per esaltare i giocatori, Spalletti rischia di generare confusione. SVOLTA CHAMPIONS? - Mentre scriviamo, siamo a poche ore dal ritorno dell'Inter in Champions League. L'esordio casalingo con il Tottenham ha tutta l'aria di essere già un fon- damentale crocevia per la stagio- ne nerazzurra. Un risultato nega- tivo potrebbe portare a risvolti impensabili solo un mese fa, vis to che il nome di Conte (disoccupato di lusso) aleggia sempre più minaccioso sopra Spalletti. Una prestazione con- vincente, invece, sarebbe il colpo di coda necessario per andar oltre questo avvio choc, tornando immediatamente in carreggiata. Al di là di quello che sarà il risultato in casa, per fare un discorso completo sul tema biso- gnerà comunque attendere il 28 novembre quando è in calendario il ritorno di Champions. Forse l'Inter non sarà l'anti- Juve, ma non è nemmeno una squadra da 4 punti in 4 gare. SEGUE DA PAGINA 38 STEFANO CARNEVALI che - assieme all'esperienza - oggi mancano quasi del tutto all'Italia. Certamente sarà fonda- mentale che il gruppo azzurro segua a testa bassa i dettami del Ct: questa, la vera urgenza per il futuro prossimo. BUCHI NERI DELLA NAZIONALE - La partenza negativa della gestione Mancini ha messo definitivamente a nudo i limiti più grossi dell'Italia attua- le. La Nazionale segna pochissi- mo e non ha un gioco fluido e l'origine di questi mali sembra proprio risiedere nel centrocam- po, reparto che non riesce a pro- durre interpreti credibili. Jorginho è di fatto l'unico regista di ruolo, ma è un calciato- re atipico: ottimo in squadre rodate, che vanno a 'mille all'o- ra' e a palla a terra, non spicca per capacità di lancio o vertica- lizzazione (fondamentali per diri- gere il gioco di una Nazionale ancora priva di certezze). Attorno a lui però, c'è il vuoto: Gagliardini, Pellegrini, Bonaventura, Cristante sono gli interpreti che Mancini ha fatto ruotare - con risultati davvero modesti - nelle ultime uscite. Chi per carisma, chi per posiziona- mento, hanno tutti deluso pesan- temente. Dietro di loro scalpita un centrocampista duttile, tecnico e grintoso come Barella: il cagliaritano è il nuovo che avan- za, ma è difficile dire (se non altro per la pressoché nulla espe- rienza internazionale ad alti livel- li) se il suo inserimento potrà essere la svolta. MENO SCARSA DI QUAN- TO APPAIA - Al netto di questi problemi a centrocampo e della sterilità offensiva, però, resta la sensazione che questa Nazionale sia molto meno scarsa di quanto non risulti dal campo. Non siamo più l'Italia di Totti, Del Piero, Inzaghi, Zola e Toni (per citarne giusto qualcuno), ma nemmeno quella aggrappata a Pellé e Giaccherini (comunque capace, agli ordini di Conte, di disputare un dignitosissimo Euro 2016). Le individualità di talento non mancano, ma non si è ancora gruppo nè squadra. Le idee sono confuse e la mancanza di espe- rienza, in situazioni del genere, rende tutto più difficile, moltipli- cando i timori. Non è facile com- prendere cosa possa invertire la rotta, quale possa essere la mossa decisiva del Ct. L'unica speranza è che, termi- nata l'inevitabile fase di speri- mentazione, Mancini possa dare continuità e coerenza al progetto. Quanto ai calciatori, oltre a fare squadra, dovranno fidarsi del Ct e lasciarsi alle spalle timori e paure connesse al 'peso' della maglia azzurra. Spalletti: 'Icardi ancora a secco? È frutto del momento della squadra. Calcisticamente è fatto bene"

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