L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-15-2018

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GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Medicina, prima 'doppia laurea' italiana e americana D oppia laurea o Dou- ble degree in Medi- cina e Chirurgia rico- nosciuta in Italia e negli Usa. È quanto conseguiranno gli studenti che fre- quenteranno uno specifico pro- gramma dell'Università Cattolica - Policlinico A. Gemelli di Roma. Nelle università italiane conti- nua a crescere l'offerta dei pro- grammi di laurea convenzionati tra due o più atenei internazionali ma questo è un importante passo in avanti verso il passaporto mon- diale del medico di cui si sente tanto l'esigenza. Grazie a questa intesa i due atenei attiveranno uno scambio di studenti dei rispettivi corsi di laurea per esperienze cli- niche di un mese (Clinical Rotation) o per periodi di ricerca fino a due mesi (Research Rotation), per i primi 3 anni del loro curriculum. Alla fine del terzo anno, gli studenti italiani potranno candidarsi per prosegui- re gli studi presso la Jefferson University in Pennsylvania dove completeranno il corso di MD presso il 'Sidney Kimmel Medical College' per poi tornare in Cattolica e concludere gli studi conseguendo la laurea italiana. Scoperto sulle Dolomiti trentine un nuovo minerale: la Fiemmeite Si chiama fiemmeite, da Val di Fiemme, dove è stato rinvenuto P rende il nome dalla lo- calità dove è stata sco- perta, la Val di Fiemme in Trentino e si trova all'interno dei tronchi carbonificati che abbon- dano nella parte basale dell'Are- naria di Val Gardena, una forma- zione sedimentaria che si è originata in un ambiente fluviale circa 260 milioni di anni fa, nel Permiano superiore. E' la fiemmeite, una specie mineralogica finora sconosciuta caratterizzata da minutissime lamelle di colore azzurro. Minerale organico, appartiene al gruppo degli ossalati di rame idrato. Ad aggiungere ecceziona- lità a questo ritrovamento, è il fatto che proviene da un territo- rio, come quello dolomitico, in as s oluto tra i più s tudiati al mondo (rra il 1792 quando venne dedicata al geologo transalpino Deodat de Dolomieu la dolomite, minerale dal quale poi presero il nome le Dolomiti ). È infatti dal 1815 (anno della scoperta della gehlenite presso il Lago delle Selle sui Monti Monzoni in Val di Fassa), che sulle Dolomiti non veniva riconosciuto un nuovo minerale. Sequenziato il Dna del tartufo bianco d'Alba E ' tempo di raccolta, di sagre e di costose aste per accapparrarsi l'e- semplare più pregiato. Ma è anche tempo di scoperte che hanno rivelato il Dna del preziosissimo tartufo bianco d'Alba.L'Istituto nazionale per la ricerca agronomica francese (Inra) ha rivelato i segreti del prezioso prodotto sequenziandone la mappa genetica. Pubblicata sulla rivista Nature Ecology & Evolu- tion, la mappa fa parte di un'ini- ziativa di 5 anni lanciata dal Joint genome institute del Dipartimento dell'energia degli Usa con l'obiet- tivo di colmare lacune nella com- prensione di uno dei rami più vasti dell'albero della vita. I ricercatori hanno decodifi- cato e confrontato le sequenze genetiche di cinque specie, sco- prendo molte somiglianze, nono- stante i percorsi evolutivi si siano separati più di 100 milioni di anni fa. Ad essere analizzati, oltre al famoso Tartufo bianco o Tuber magnatum, il Tartufo nero o T u b e r m e l a n o s p o r u m , i l Tartufo nero estivo chiamato Tuber aestivum, il Tartufo del deserto (specie che cresce nel Nord Africa), e il Choiromyces venosus, varietà non commesti- bile. Dagli studi è emerso che i geni legati al rapporto simbiotico con le piante sono molto simili in tutte le specie analizzate. Il tartufo è infatti un fungo ipogeo che vive sottoterra e che cresce spontaneamente nel terre- no accanto alle radici di alcuni alberi, in particolare querce e lecci, con i quali stabilisce un rapporto simbiotico: fungo e pianta condividono e sfruttano a vicenda le rispettive capacità nel ricavare nutrienti dall'ambiente circostante. Nel mondo, le specie di tartu- fi attualmente classificate sono una sessantina, delle quali 25 s o n o p r e s e n t i i n I t a l i a , n o v e commestibili, ma solo sei sono quelle più comunemente com- mercializzate. Per sequenziare il genoma del tartufo nero pregiato (progetto completato grazie a una rete di ricerca franco-italiana coordinata dal Centro Inra di Nancy, da C n r - U n i v e r s i t à d i T o r i n o e dall'Università di Parma) ci sono voluti cinque anni di lavoro, dal 2005 al 2010, e altrettanti per mappare il Dna del più pregiato e raro tartufo bianco d'Alba. I l merito è tutto loro e delle loro innovative ricerche: della napoletana Francesca Santoro, 32 anni, che lavora nell'Istituto Italiano di Tec- nologia di Napoli dove studia il progetto del cerotto fotovoltaico che rigenera la pelle, accelerando la guarigione delle ferite; e del trentenne vicentino, Francesco Gatto, che fa ricerca da 5 anni in Svezia dove ha sviluppato una biopsia liquida basata sul meta- bolismo che può prevedere velo- cemente l'evoluzione di diversi tipi di tumore e consentire tratta- menti mirati. Ogni anno, dal 1999, la rivi- s t a d i t e c n o l o g i a d e l M a s s a c h u s e t t s I n s t i t u t e o f Technology, il Mit Technology Review, seleziona i più promet- tenti ricercatori di tutta Europa e quest'anno ci sono due italiani fra i 35 giovani under 35 che saranno premiati a Parigi il 4 dicembre. "Ricevere questo premio è il sogno di ogni ricercatore: sono emozionatissima ed essere la prima italiana a riceverlo mi fa sentire ancora più fiera" ha detto Santoro che ha lavorato per 3 a n n i p r e s s o l a S t a n f o r d University prima di tornare in Italia a luglio 2017 per lavorare all'IIt, dove coordina un gruppo internazionale che porta avanti ricerche in ambito della bio-elet- tronica. Il riconoscimento dimostra che "in Italia si può fare buona ricerca ed è una occasione per dare un po' di risalto alle perso- ne che tornano e non parlare solo di cervelli in fuga". G a t t o , s p e c i a l i z z a t o i n b i o i n f o r m a t i c a , p a r t i t o d a l V e n e t o e s b a r c a t o i n S v e z i a dopo il dottorato in ingegneria chimica all'Università di Padova, ha fondato Elypta un'azienda di d i a g n o s t i c a m o l e c o l a r e c h e nasce nel 2017, dopo due anni tra Göteborg e San Diego. Vuole sviluppare biopsie liquide per v a r i t i p i d i c a n c r o i n c u i u n insieme di biomarcatori consen- tono di rilevare le cellule tumo- rali ad uno stadio precoce. "Oggi siamo al secondo anno di attività, ancora in piena ricer- ca e sviluppo e con l'obiettivo di lanciare il test a uso di ricerca nel 2019 e a uso diagnostico nel 2020 e iniziare i grandi trial cli- nici necessari a verificarne l'ef- ficacia". Due italiani fra i 35 innovatori del Mit Laurea doppia tra Cattolica di Roma e Jefferson University di Philadelphia

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