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GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2018 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Moscato d'Asti: non solo da dessert affermato che in genere non si pensa al Moscato d'Asti come a un vino con terroir perché sempli- cemente non ne beviamo abba- stanza per notare le differenze. (In effetti, alla mia degustazione, i vini hanno mostrato caratteristiche diverse). L'impressione sembra corre- larsi con una visione del consu- matore piuttosto limitata del Mo- scato d'Asti come vino principalmente buono per fare un brindisi o da abbinare al dessert, o, in minima parte, come dessert stesso. Se infatti beviamo troppo poco il Moscato d'Asti per notare le differenze nel terroir, forse è perché noi consumatori siamo un po' miopi quando si tratta di ab- binare il vino all'intero spettro dei sapori del cibo, così bevendone di meno, non ci siamo mai dati un più ampio punto di riferimento per fare effettivamente l'osservazione. Capire che il Moscato d'Asti è un vino per tutto il pasto, un vino che, oltre alla dolcezza, può anche accoppiarsi bene con i sapori sa- lati, sapidi e affumicati del cibo, è una pietra miliare dell'istruzione e della messaggistica di mercato, in- dispensabile per raggiungere le orecchie dei consumatori. L'uni- cità del vino permette di eccellere in contesti alimentari eccentrici, dove altri vini spesso non possono. L'incredibile versatilità del Mo- scato d'Asti a tavola dà la possibi- lità ai clienti che vogliono allar- gare i confini gastronomici, di mangiare e bere al di fuori della spesso noiosa solita cosa. Il basso contenuto alcolico del Moscato d'Asti è molto favorevole agli sce- nari della ristorazione multi-por- tata / multi-vino. E va detto: il Mo- scato d'Asti è un aperitivo sensazionale! Anche se ha un po' di dolcezza, il Moscato d'Asti non è stucche- vole. Un buon Moscato d'Asti mantiene un equilibrio essenziale - dolcezza contro corroborante aci- dità - accompagnato armonica- mente da ossessivi aromi di fiori, drupacee ed erbe aromatiche. In bocca, il vino è delicatamente dolce con delicatezza frizzante e acidità che pulisce il palato. Nell'associare il Moscato d'Asti con il cibo, le considerazioni sul gusto dovrebbero includere dol- cezza, salinità e affumicatura. Il Moscato d'Asti brilla se abbinato a torte secche, biscotti o persino frutta fresca. Ho versato il Mo- scato d'Asti su una cucchiaiata di gelato in una ciotola. Ma la deli- cata dolcezza del Moscato d'Asti offre anche un grande contrap- punto alla sapidità dei salumi. Il sapore del mite Provolone Valpa- dana o l'intensità della versione piccante di quel formaggio, sono deliziosi con il Moscato d'Asti. Abbinatelo al petto d'anatra con ciliegie e salsa al porto ... inizierete Note di degustazione Giuseppe Bocchino Moscato d'Asti DOCG Frutta matura, erba salata, note A lla recente e sempre imponente fiera del vino conosciuta come Simply Italian Wines US Tour, è stata organizzata una serie di ma- sterclass per i partecipanti com- merciali con un momento di de- gustazione dedicato al Moscato d'Asti DOCG, uno dei vini più ca- ratteristici della cultura vinicola piemontese. Anche se le conversazioni sul piacere del Moscato d'Asti sem- brano spesso relative al brunch o al dessert, il vino ha una versatilità con il cibo maggiore di quanto se ne dica. Nel complesso, il Mo- scato d'Asti è uno dei vini più ver- satili e ben fatti d'Italia, straordi- nariamente fresco, che offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il Moscato d'Asti è un vino leg- germente frizzante che subisce una fermentazione volutamente parziale in serbatoi a pressione, che termina quando l'alcol rag- giunge circa il 5% in volume, parte di un processo di produzione che si rifà a una tradizione vitivi- nicola che risale a 300 anni fa. Il Moscato d'Asti è ottenuto da uve Moscato Bianco, una varietà con 500 anni di storia della viti- coltura. In Italia, il Moscato Bianco è coltivato in lungo e in largo, anche se la maggior parte sarebbe d'accordo che la sua roc- caforte principale stia in Piemonte. Qui, la fama della varietà com- prende non solo il Moscato d'Asti, ma anche l'Asti Dolce e l'appena svelato Asti Secco (DOCG 2017). Insieme quei tre vini eccellenti portano avanti l'ASTI DOCG. Lungo i 60 chilometri di ripidi pendii su cui sono piantate le vi- gne di Moscato Bianco, i gradienti possono essere compresi tra il 40 e il 50%, richiedendo necessaria- mente una raccolta a mano. La vendemmia deve essere eseguita in una finestra temporale piuttosto ristretta - meno di una settimana per ogni appezzamento - al fine di catturare l'uva nel suo picco aromatico. Le viti sono tipica- mente piantate sui pendii orientali, meridionali e occidentali, che vanno da 200 a 600 metri sopra livello del mare. Le colline più basse aumentano la concentra- zione, le colline più alte contri- buiscono agli aromi. Notti fredde e calde temperature mediterranee diurne caratterizzano il clima con- tinentale della zona e contribui- scono alla maturazione di frutta e aromi. Una ricca diversità nei tipi di suolo è rappresentata da 52 co- muni nelle province di Alessan- dria, Asti e Cuneo. Il Moscato d'Asti ha ottenuto lo status di DOC nel 1967 e nel 1993 la zona è stata elevata a DOCG. Che il Moscato d'Asti sia un vino capace di riflettere le diffe- renze nel terroir è stato un tema toccato nella masterclass. L'ora- tore ha informalmente intavolato una conversazione su un produt- tore del Moscato d'Asti che aveva a vedere la luce. Produttori consigliati inclu- dono Bocchino, Chiarlo, Icardi, Saracco, Vietti. floreali, sentori di agrumi, spezie marroni, miele. Effervescenza e acidità in abbinamento perfetto (in cerca di importatore). Tra i produttori consigliati, Bocchino, Chiarlo, Icardi, Saracco e Vietti Anche se ha un po' di dolcezza, il Moscato d'Asti non è stucchevole VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE