L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-13-2018

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GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2018 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Vino da Meditazione Passito di Pantelleria Fatto da Moscato di Alessandria alias Zibibbo. Le uve sono appas- site e asciugate per concentrarne gli zuccheri. Il Passito di Pantelleria può impressionare essendo più ricco del Vin Santo, esprimendo la naturale dolcezza mielosa di uvetta dorata, albicocche e scorza di agrumi canditi con maggiore inten- sità, spesso su un fondo di note di macchia mediterranea. La fre- schezza vivace al palato mantiene tutto in equilibrio. I produttori con- sigliati includono Donnafugata - produttore del ben disponibile e de- lirantemente delizioso Ben Ryé - DeBartoli e Ferrandes. Malvasia di Bosa Con appena 15 ettari di superfi- cie a vite, la Malvasia di Bosa è una delle DOC più piccole d'Italia. Situata in Sardegna, nella parte oc- cidentale dell'isola, la Malvasia di Bosa è veramente un prodotto di alta qualità e di piccola produzione: la produzione totale nel 2014 am- montava a soli 1.570 pezzi (stati- stica di italianwinecentral.com). Ricca e densa al palato, la Malvasia di Bosa ha un colore dorato, con profumi e sapori di albicocca, fico, miele, mandorla, erba e una dol- cezza equilibrata. Con riferimento al dibattito so- pra citato su cosa sia esattamente un vino da meditazione e se i vini secchi siano idonei o meno: am- metterò che i vini dolci / da dessert sono più spesso quelli corretti per categoria. Ma sono stato portato alla contemplazione anche con certi vini Barolo e Amarone, di una certa età o di unicità particolare. Il punto è che mentre non includo tutti i Ba- rolo e gli Amarone come vini da meditazione, riconosco che alcuni possono effettivamente qualificarsi come tali. Sembra giusto dire che i vini da meditazione sono vini intellettuali che richiedono l'attenzione del de- gustatore per cogliere appieno il loro messaggio che, nella mia espe- rienza, induce pensiero, contempla- zione, riflessione che va al di là di ciò che c'è nel bicchiere. Gli esempi citati in questo arti- colo sono un buon punto per ini- ziare un'esplorazione del vino da meditazione. Ce ne sono altri degni di menzione, che la brevità di que- sto articolo non può contenere: Marsala, Picolit, Verduzzo Dolce per citarne alcuni. Ma questo non ci riguarda. L'importante è scegliere una sedia comoda, magari vicino a un camino caldo. O prendere un buon libro e la coperta preferita. Versare. E sognare. Note di degustazione Salto di Coloras Malvasia di Bosa Dolce Note di albicocca, fico, miele, fiori mediterranei, mandorla. Vel- lutato e denso al palato con persi- stenza gloriosamente lunga. Può accompagnare pasticceria, paté e formaggio blu, se così vi va. L 'argomento di oggi è il vino da meditazione. Anche se capisco il de- siderio di srotolare un tappetino da yoga a por- tata di mano del bicchiere di vino, smorzerò l'entusiasmo prima che diventi eccessivo: non stiamo par- lando di quel tipo di meditazione. L'enciclopedia libera online Wikipedia attribuisce al gastro- nomo, critico enogastronomico e intellettuale Luigi Veronelli l'aver coniato l'espressione vino da me- ditazione per i vini da dessert. Oggi, l'interpretazione del vino da meditazione si è ampliata, a se- conda di chi si ne parla. Le opinioni su ciò che costituisce un vino da meditazione abbondano. Alcune fonti indicano che i vini da medi- tazione dovrebbero essere vini dolci come, per esempio, il passito. Altri affermano che i vini da me- ditazione debbano essere apprez- zati senza cibo in modo che l'as- saggiatore possa concentrarsi sulla complessità del vino. C'è anche qualche discussione sul fatto che i vini con le bollicine possano o meno essere vini da meditazione. C'è persino disaccordo riguardo alla "meditazione", vale a dire, se debba essere focalizzata esclusiva- mente sul vino o includere il pen- siero meditativo del degustatore. Mentre può esserci del vero in ognuno di questi punti di vista, nes- suno di loro, da solo, rappresenta l'intera verità. Per quanto mi riguarda, vino da meditazione è una classe di vini italiani dalla definizione tollerante che invitano e ispirano riflessioni sulla loro complessità, unicità o persino età. E mentre la "medita- zione" può iniziare con la contem- plazione, ad esempio, della com- plessità del vino, è naturale che i pensieri vaghino e si colleghino ad altri argomenti - vita, relazioni, spi- ritualità, ecc. - approfondendo così l'introspezione. In ogni caso, rifles- sione è la parola chiave. Se quella riflessione possa comportare un morso di gorgonzola, se il vino sia secco, o dolce, rosso o bianco, al- lora così sia. Ecco alcuni vini da meditazione che ho apprezzato sia in tranquillità che in buona compagnia: Vin Santo Ottenuto da vitigni autoctoni come il Trebbiano, la Malvasia o il Sangiovese, il Vin Santo è parti- colarmente legato alla tradizione toscana. Le uve vengono appassite con il metodo tradizionale di es- siccazione naturale noto come ap- passimento. Il vino assume un bril- lante colore ambrato simile al rame levigato o alla pelle lucidata, mo- strando note di frutta secca e ma- tura, noci, scorza d'agrume, persino caramello, con un senso untuoso in bocca. La versione conosciuta come Occhio di Pernice è uno stile più raro, di colore rosa, fatto con uve rosse che detengono una quota di maggioranza nella miscela. Pro- duttori consigliati includono Avi- gnonesi, Beconcini, Crociani, Fel- sina, Sangervasio. Malvasia di Bosa è un prodotto di altissima qualità e limitata produzione: un perfetto vino da meditazione. Foto: Elisa Bosco Tra i vini da meditazione troviamo il Vin Santo, il Malvasia di Bosa e il Passito di Pantelleria. Foto: Donnafugata VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE

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