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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2013 PAGINA 5 Chi ha paura dell'Uomo nero, del buio dell'ignoranza dentro di noi? A Napoli la 'Vita a colori' per la Giornata della Memoria ANtoNellA VeNtuRA NAPOLI - Nel Centro Polifunzionale "Soccavo" di Napoli, l'Associazione "Arte per le Marche" ha condotto un evento culturale ed artistico dal titolo "Chi ha paura dell'Uomo Nero? La Vita a Colori..". Obiettivo: celebrare la vita nella sua bellezza e diversità in occasione della Giornata della Memoria per pro- Campo di sterminio di Auschwitz muovere, fra i giovani, un concetto anti-razzismo e anti-violenza, a favore della vita. La città di Napoli, che si sta interrogando su come la cultura debba e possa operare per combattere la piaga della violenza e il degrado che comporta nelle sue strade e nelle sue vie più martoriate, ha accolto con molto interesse l'iniziativa poiché si colloca, come analisi e narrazione, su un piano diverso rispetto ad altre iniziative. Il diverso è il soggetto principale, ed è bellissimo. Ha il volto di Uomo il cui genoma porta dentro il viaggio del viaggio: la sua Memoria e la sua solitudine, come ogni emarginato. Anche i nostri giovani hanno spesso questo sentimento, nella fase delicata della crescita, per questo cercano il branco, per nascondere la paura del diverso. Crescere è comunque un problema, a cui la nostra società contribuisce ancora di più con una devastante, cultura di morte. Per questo, nel giorno della Memoria in cui si ricorda la peggiore cultura della morte, creata come sistema perpetrato dall'Uomo verso se stesso, si vuole ripartire, come in un viaggio a ritroso, dall'archetipo più radicato nella nostra mente: la paura dell'uomo nero, il quale è dentro di noi ed ha a che fare con la mancanza di luce: l'ignoranza. "Chi ha paura dell'Uomo Nero? La vita a colori" è un concept che nasce da Antonella Ventura, curatore d'arte, e Elvio Ciccardini, professore di economia. Prendendo spunto dall'arte del pittore romeno Madalin Ciuca, hanno colto dal corpus unico di tre opere, 50 x 70, olio su tela, il bianco e il nero della stessa faccia di un unico Uomo, al fine di esprimere il gioco perverso delle contraddizioni umane. Espressionista di pennellate incisive e taglienti, Madalin Ciuca è un artista matericometaforico che trae dalle forme evidenti della sagoma umana un ritratto profondo e incisivo, dove l'Uomo è tridimensionale, fatto cioè di spirito, carne e intelligenza. Celebrare l'antirazzismo diviene un valore assoluto che esalta la bellezza, la conoscenza e l'evoluzione della nostra società. Per questo "Arte per Le Marche" ha chiesto a persone del mondo della cultura e dell'impegno sociale un contributo per un così alto messaggio. Fra tutti, ha chiesto di portare un messaggio di "bellezza universale dei diritti umani" al poeta e scrittore Mohammed Ba, nato in Senegal, emigrato in Francia, che ha scelto l'Italia quale paese d'elezione e dove, a Milano, promuove e partecipa ad un'intensa attività culturale divenendo una delle personalità più interessanti e intelligenti del panorama internazionale. Anche a un altro scrittore, impegnato nella ricerca della verità, storica e scomoda, Massimiliano Comparin, è stato chiesto di partecipare. Autore di un romanzo appassionato, "I Cento Veli", nelle cui trame tinte di giallo si celebra un lutto nazionale mai rielaborato, l'esodo dal confine orientale italiano a seguito della perdita dei territori dopo la fine della Seconda Guerra, ha letto una sua "Lettera aperta contro ogni Chiusura". È stata poi portata una storia di anti-razzismo a Varese, nel "profondo nord", dove un gruppo di giovani manager ha raccontato di un giovane che dall'Africa è andato a Varese ed è stato "adottato" dalla città tanto che ora, che non c'è più, loro continuano a farlo vivere. L'evento napoletano si è aperto con una firma rosa, quella di un'artista poliedrica e impegnata, la torinese Francesca Maranetto Gay, che nel video "In cammino...per la Libertà e l'Eguaglianza dell'Uomo" ha riassunto un secolo di soprusi e violenze dell'uomo sull'uomo: il '900. In particolare, è stata citata la famiglia Jervis Rochat, dinastia distintasi nella difesa dei diritti dell'Uomo e che ha scelto, nella seconda metà dell'800, l'Italia come paese d'elezione al posto della neutrale Svizzera. Qui, con altre famiglie illuminate, fonderanno, nei primi del '900, il Partito d'Azione. Quanto è lontana quell'Italia tanto amata e citata da scrittori e uomini di genio e cultura che da ogni parte del mondo, traevano spirito ed esempio nel nostro solare modo sociale di essere civili? Dove è finita quell'Italia? Si pensi che, soli pochi giorni fa, il Giornale di Sicilia parlava di una richiesta arrivata da Trapani di fare due linee di trasporto, una per i cittadini bianchi e una per i cittadini di colore. Mai, dunque, abbassare la guardia! Perché il seme della violenza si L'Uomo, opera in bianco e nero del pittore romeno Madalin Ciuca ciba di stupidità e paura. E dalla paura nascono le guerre più atroci, quelle fratricide, come in Bosnia 20 anni fa. L'atrocità di quella guerra è stata ricordata in alcune pagine di recente memoria, come quelle scritte dal Gen. Misha Loncarevic di Sarajevo, il quale ben conosce il seme dell'odio come seme che nasce dall'apartheid. La chiosa musicale, all'insegna dell'interazione creativa e positiva che ha chiuso la manifestazione, ha ricordato a Napoli la sua immensa anima nera, grande maestra di vita vera vissuta. L'Italia non dimentica il 'coraggio di resistere' e ricorda la Shoah e le persecuzioni contro gli ebrei È "Il coraggio di resistere" il tema dell'annuale tavola rotonda promossa dal Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri, organizzata in collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il tema della Resistenza ebraica è stato scelto per la concomitanza, nel 2013, con il 70° anniversario della Rivolta nel Ghetto di Versavia. Molte le iniziative promosse per celebrare la Giornata della Memoria, in tutt'Italia. Eccone alcune: CASERTA - Il Ministero dell'Interno per celebrare il 27 Gennaio ha partecipato, come di consueto, con varie iniziative tra cui la mostra "1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia. Documenti per una storia" che, quest'anno, si svolgerà a Caserta fino all'11 febbraio nelle prestigiose sale della Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta. La mostra si articola in 38 pannelli raffiguranti gli eventi nazionali della Shoah e nell'esposizione di oltre 100 documenti originali - selezionati tra le numerose testimonianze conservate negli archivi pubblici e privati - sulla persecuzione Milano ricorda la Shoah con un concerto, riflessioni e testimonianze avvenuta nel Casertano, a Napoli e in Campania. I documenti illustrano in modo drammaticamente significativo il percorso che gradualmente portò dall'emarginazione alle vere e proprie persecuzioni, attuate nei confronti di tutti gli ebrei italiani e stranieri presenti nel territorio campano. In conseguenza della diversa durata del regime fascista e dell'occupazione tedesca, tali tragici acca- dimenti cessarono in Campania nell'autunno del 1943, mentre in altre regioni proseguirono fino all'aprile del 1945 con la deportazione nei campi di sterminio di migliaia di uomini, donne, anziani e bambini: tra questi diversi ebrei appartenenti alla Comunità Ebraica di Napoli. MILANO - Il 27 Gennaio, nel corso di una cerimonia che presso il Memoriale Binario 21, cui ha partecipato il Ministro della cooperazione internazionale e dell'integrazione, Andrea Riccardi, è stato presentato, in collegamento diretto con il Museo di Yad Vashem, il libro dal titolo "TestimonianzaMemoria della Shoah a Yad Vashem", traduzione italiana di "To Bear Witness", testo redatto nel 2005 dallo storico istituto di Gerusalemme, per documentare, attraverso la storia dello Yad Vashem, il periodo più drammatico vissuto dal popolo ebraico e da tutta l'Europa. ROMA - La Comunità Ebraica di Roma ha organizzato la manifestazione "Testimoni della Memoria" dal titolo "dopo la Shoah...il ritorno alla vita". Presente uno dei più autorevoli testimoni sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti: Rav Ysrael Meir Lau, ex Rabbino Capo d'Israele, attuale Rabbino Capo di Tel Aviv e presidente dello Yad Vashem Council. Rav Lau è stato deportato con l'intera famiglia nel campo di concentramento di Buchenwald a 6 anni. È la testimonianza di cosa significhi tornare a vivere dopo che si è perduto tutto: famiglia, dignità, fede.