L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO 2019 www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | V isitare la Fontana di Trevi, voltarle le spalle e buttare una monetina nelle sue acque, con la speran- za di tornare, un giorno, a Roma, il posto più magico del mondo. Lo fanno ovviamente, tutti i tur- isti: Roma riesce a rubare il cuore delle persone non appena met- tono piede nelle sue strade e devo ancora incontrare qualcuno che l'abbia visitata e poi lasciata senza il desiderio di tornarci il più presto possibile. La curiosa abitudine delle monetine è tornata sotto i riflet- tori nelle scorse settimane, a causa della decisione del Comune di Roma - già aspramente critica- to per l'inadeguatezza percepita nel prendersi cura della città e nel risolvere molti dei suoi problemi - di utilizzare le monete della Fontana di Trevi per il manteni- mento delle infrastrutture citta- dine. Una grande idea, si potrebbe dire, ma vedete, le cose sono più complesse di quanto non sembrino. Tradizionalmente, il piccolo tesoro della Fontana di Trevi va alla Caritas, l'associ- azione caritatevole della Chiesa cattolica, che lo utilizza per nutrire, vestire e prendersi cura dei poveri della città. Infatti, è la Caritas che, ogni mattina alle 8, svuota la fontana del suo con- tenuto ramato e, possiamo dedurre, va in banca per depositare la piccola fortuna. Ma proviamo a contestualiz- zare meglio l'argomento. Secon- do i dati riportati dalla BBC, ogni anno vengono raccolti circa 1,7 milioni di dollari dalla fontana: inutile dire che è una buona somma, in qualsiasi modo si decida di spenderla. Senza dub- bio, usarla per prendersi cura dei cittadini bisognosi è cosa lodev- ole ed è stata la migliore opzione fino ad ora, ma con la città in un tale stato di abbandono, la deci- sione del sindaco Raggi, destinata ad entrare in vigore in aprile, potrebbe in realtà essere ragionevole? Il dibattito è imperversato su giornali e social media. Il diret- tore della Caritas, padre Benoni Ambarus, ha dichiarato ad Avvenire, il quotidiano della CEI, la Conferenza episcopale italiana, che "non avevano pre- visto questo esito. Spero ancora che non sia definitivo". Ha aggiunto anche che questa deci- sione è destinata a colpire il più bisognosi della città. Dall'altra parte della barricata, il Comune di Roma che ha approvato il cam- biamento, è convinto che il denaro extra aiuterà a migliorare le infrastrutture fortemente criti- cate della Città Eterna. Come ci aspetteremmo nel mondo di oggi, gli italiani si sono rivolti ai social media per esprimere il loro punto di vista, e in molti erano d'accor- do con la Caritas: l'opinione pub- blica sembra schierata a favore dei poveri, ma è improbabile che il Consiglio comunale cambi idea. Sarebbe bello, ora, contestual- izzare un po' la tradizione delle monetine. In realtà, le origini non sono chiare, anche se molti stori- ci ed esperti di folklore concor- dano sul fatto che potrebbe essere stata ispirata dagli antichi pozzi dei desideri, comuni in tutta Europa. I pozzi dei desideri hanno radici molto antiche, poiché probabilmente si ispira- vano ai pozzi sacri dedicati alle divinità pagane, in cui i fedeli lanciavano piccoli oggetti e doni per ottenere i favori degli dei. La fontana fu costruita tra il 1732 e il 1764 dall'architetto Nicola Salvi e, dopo di lui, da Giuseppe Pannini; questo capola- voro barocco prese il posto di un'altra fontana già presente sulla piazza, alimentata dall'Acqua Vergine, l'acqua pura portata nella capitale da un antico acque- dotto romano, l'Aqua Virgo. Non sappiamo davvero quando sia iniziata l'usanza di lanciare mon- ete, ma è stata resa famosa nel mondo dalla canzone di Frank Sinatra "Three Coins in the Fountain", colonna sonora del- l'omonimo film del 1954 e, natu- ralmente, de La Dolce Vita di Fellini. Qualunque sia l'origine, l'abi- tudine rimane popolare ed è con- siderata un portafortuna. L'abitudine legata alla tradizione romana, associata a uno dei monumenti più famosi e iconici della città, fino ad ora aveva uno scopo positivo, ovvero aiutare le persone bisognose. Per quanto possa essere brutto par- larne, la povertà è un vero proble- ma nell'Italia di oggi: con un numero sempre maggiore di famiglie incapaci di raggiungere la fine del mese senza faticare e una quantità sempre crescente di disoccupati, il nostro Bel Paese combatte. I dati Istat mostrano che il 6,9% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta e il 12,3% in povertà relativa, per- centuali che si traducono in mil- ioni di persone in tutto il paese, ma concentrate in particolare nel Centro e nel Sud. In tale contesto, il sostegno di ogni ente e organiz- zazione che lavora per migliorare gli standard di vita delle persone dovrebbe rimanere un dovere. Quindi, ovviamente: le monete della Fontana di Trevi dovrebbero continuare ad andare alla Caritas. Ma guardiamo l'altro lato della moneta e perdonate il gioco di parole: non è voluto. Roma è una città che ha un grande bisog- no di essere adeguatamente cura- ta. Le sue strade devono essere riparate, i suoi trasporti pubblici sono duramente criticati per essere inefficienti, intere zone della città si sono trasformate in una "terra di nessuno" dove pros- pera la criminalità. E, natural- mente, c'è l'immensa questione dell'inadeguata raccolta dei rifiu- ti, con residenti e turisti che si lamentano della spiacevole - e non igienica - presenza di grandi quantità di spazzatura agli angoli delle strade, anche nel centro storico della città. I critici del lavoro della Raggi parlano subito della sua mancan- za di esperienza nel guidare una città come Roma, e potrebbero anche avere ragione. Ma non è esattamente questo il punto. Sem- bra più importante capire quanto profondamente i problemi sociali, burocratici e logistici, causati dal- l'attuale stato di rovina della capi- tale, abbiano colpito i suoi abi- tanti, indipendentemente dal loro reddito. Rimettere in piedi Roma, renderla più pulita, più sicura, darle servizi più efficienti, non sarebbe un vantaggio anche per i più poveri? Non vorrebbe dire proteggere i cittadini che oggi reclamano le aree in mano alla piccola criminalità, non sarebbe un modo per rendere l'intera comunità romana più sicura e più disponibile a collaborare e aiutar- si a vicenda? Molti potrebbero essere d'ac- cordo, mentre altri potrebbero giustamente dire che non servirebbe molto a chi ha lo stomaco vuoto e non ha una cop- erta sul letto. Il dibattito continua, ma dovrebbe finire presto: se non cambierà nulla, aprile sarà il primo mese in cui le monetine della Fontana di Trevi finiranno nelle casse della città. Sarà, alla fine, una buona cosa per Roma? Tutto dipenderà dall'uso che Raggi e la sua amministrazione ne sapranno fare. Gli addetti della Caritas raccolgono le monete dalla fontana ogni giorno © Stuartan | Dreamstime.com NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ La Fontana di Trevi è al centro di un infuocato dibattito sull'utilizzo delle sue "monetine" © Ekaterinabelova | Dreamstime.com Ti darò i miei due centesimi. La diatriba sulle monete della Fontana di Trevi

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