L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 4 APRILE 2019 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Ma non ottenne nulla. Lasciando Perugia, Carlo II e il figlio Carlo Martello arrivarono a Sulmona. Il 6 aprile 1294 s alirono a Sant'Onofrio e incontrarono Fra Pietro, suggerendogli di scrivere una lettera ai cardinali riuniti in conclave. La lettera ebbe effetto e il 5 luglio 1294 Pietro da Morrone venne eletto papa, all'età di circa 80 anni. L'11 luglio i delegati si avviarono verso Sulmona. Anche Carlo II col figlio si recò a Badia di Sulmona, ma stanco per il lungo viaggio, lasciò che all'ere- mo s alis s e s uo figlio Carlo Martello, insieme ai legati ponti- fici. Giunti all'eremo nella tarda mattinata, l'arcives covo di Lione, Bernard De Gout, si ingi- nocchiò davanti a Fra Pietro e gli consegnò il decreto di nomina. Pietro si ritirò in preghiera e in lacrime. Poi, dichiarò di accetta- re la nomina. Il 25 luglio il cor- teo partì per L'Aquila: Pietro su un as ino e accanto Carlo d'A ngiò e Carlo M artello. Arrivò a L'Aquila il 27 luglio, dove rimase per la consacrazione episcopale e per l'incoronazione papale che avvenne domenica 29 agosto 1294, alla presenza di tutti i cardinali. Prese il nome di Celestino, come Celestino III che aveva approvato l'Ordine di Gioacchino da Fiore. Il 6 ottobre 1294 il corteo gui- dato da papa e re partì L'abbazia celestiniana di Santo Spirito sorse intorno alla metà del XIII secolo alle pendici del Monte Morrone, ad opera del futuro Papa Celestino V A Sulmona l'Abbazia celestiniana più grande del Centro Italia voluta dal monaco diventato il 'Papa del gran rifiuto' in Real Casa dei Mendici dei tre Abruzzi, fino ad approdare, nel 1868, al s uo utilizzo come Istituto di pena, che ne ha deter- minato notevoli cambiamenti per adeguarlo alla specifica funzio- ne, cessata solo nel 1993. Il 9 maggio 1974, dal carcere penitenziario avvenne l'evasione di Horst Fantazzini, un anarchico che aveva tentato una precedente evasione a Fossano, in Piemonte, ferendo varie guardie di custo- dia. Quello stesso 9 maggio, nelle carceri di Alessandria, si verificò un tentativo di evasione, che, dopo 32 ore, alle 17.10 di venerdì 10 maggio 1974, si con- cluse con un tragico epilogo: 7 morti (5 ostaggi e 2 detenuti) e 16 feriti. Al carcere di Sulmona l'evasione si concluse invece senza spargimento di sangue. In seguito, verso la fine del secolo scorso, venne costruito un nuovo carcere e l'abbazia diven- ta una delle opere monumentali più importanti dell'Italia Centrale, affidata alle cure del Ministero dei Beni culturali. All'interno dell'abbazia c'è la chiesa a croce greca, che presen- ta due pregevoli opere in legno: l'organo, eseguito dal milanese G. Battista Del Frate nel 1681 e il coro di Leonardo Macchione di Pacentro. Nella chiesa, la Cappella Caldora, con affreschi attribuiti a Johannes de Sulmona. In una nicchia ad arco semicirco- lare il monumento sepolcrale dei Caldora, scolpito nel 1412 da Gualterius de Alemania. Fu la madre, Rita Cantelmo moglie di Giovanni Antonio Caldora, che fece erigere il monumento al primo figlio Restaino, morto gio- vane. Il 5 maggio 2018, dopo anni di ristrutturazione, la Chiesa di Santo Spirito è stata riaperta al pubblico. dall'Aquila per andare a Napoli. Il 7 ottobre arrivò a Sulmona e il 9 ottobre avvenne la consacra- zione dell'altare maggiore della chiesa di Badia di Sulmona. Il 10 ottobre, salì a S. Onofrio e incon- trò fra Roberto di Salle. Il 5 novembre arrivò a Napoli. Il 13 dicembre 1294 si dimise. Il suc- cessore, Bonifacio VIII, cercò in tutti i modi di inseguirlo con le sue guardie, riuscendo a farlo prigioniero e a rinchiuderlo nel castello di Fumone, in provincia di Frosinone. Il 19 maggio 1296 morì, recluso in una cella. Nel 1299, tre anni dopo la morte di Celestino V, Carlo II d'Angiò ricostruì il convento, abbellito nel 1500, restaurato dopo il terremoto del 1706. Nel XVI secolo il complesso venne restaurato ed ampliato e nel 1596 fu dotato di un campa- nile a pianta quadrata, con fine- stre bifore sui quattro lati nella parte sommitale e un coronamen- to a cuspide piramidale. Danni ingenti derivarono dal terremoto del 1706, a seguito del quale furono operati mutamenti consistenti e probabilmente ulte- riori ampliamenti fino al 1730, come documenta la data visibile sull'orologio della chiesa. L'Ordine dei Celestini fu sop- presso nel 1807 e l'edificio ebbe varie destinazioni. Fu trasforma- to prima in Real collegio dei tre Abruzzi, poi in Ospizio, quindi U n tesoro d'arte, storia e bellezze: l'abbazia cele- s tiniana a Badia di S ulmona è la più grande dell'Italia Centrale. All'arrivo di Fra Pietro, nel 1241 secondo Guido Piccirilli, c'era una cappella dedicata a Maria. Verso la fine del XIII secolo, fu costruita una chiesa dedicata allo Spirito Santo, con convento annesso, sulla base dello stretto rapporto che Fra Pietro aveva stabilito con la teo- ria d i G ioacchino da F iore (1130-1202). Una teologia d'a- vanguardia che dimostra come papa Celestino V non fosse di "s cars ità di dottrina", come dichiarato nel testo delle dimis- sioni. Secondo Gioacchino da Fiore, la storia degli uomini si basa sul modello della Trinità, scandito in tre tappe: età del Padre: predominio della legge e della schiavitù; età del Figlio: predominio della grazia; età dello Spirito Santo: predominio dell'amore, della libertà, della Pace. Un'età in cui sarebbe arri- vato il "Papa Angelico, il succes- sore di Pietro che si eleverà in sublimi altezze", al quale "sarà data piena libertà per rinnovare la religione cristiana e per predi- care il Verbo di Dio… la gente non sguainerà la spada contro i propri simili e nessuno si adde- strerà alla battaglia". F r a P ietro era g iunto s ul Morrone intorno al 1241, stabi- lendosi accanto ad un oratorio dedicato a Sant'Onofrio, eremita della Tebaide, che risaliva ad un'epoca di passaggio dal paga- nesimo al cristianesimo. Si chiamava Pietro Angelerio, nato nel M olis e ed entrato nell'Ordine di San Benedetto. Lasciato il monastero per farsi eremita, aveva trascorso tre anni sul monte Palleno (Porrara). Poi era andato a Roma per studiare e nel 1239 venne ordinato sacerdo- te. Il 21 marzo 1274, recandosi a Lione dove papa Gregorio X era arrivato per il Concilio Ecumenico, ottenne la Bolla di confermazione dell'Ordine dei monaci morrones i di S anto Spirito. Al ritorno, nel luglio 1274, a L'Aquila, promosse la costruzione di un Santuario dedi- cato alla Madonna, Santa Maria di Collemaggio, consacrato il 25 agosto 1288. Nel 1292 alla morte del papa Niccolò IV, al conclave riunito a Perugia le due fazioni contrappo- s te dei cardinali (O rs ini e Colonna), non riuscivano ad eleggere il nuovo papa. Vi si recò anche il re di Napoli Carlo II d'Angiò con suo figlio Carlo Martello per metterli d'accordo. MARIO SETTA

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