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L'Italo-Americano GIOVED����� 21��� FEBBRAIO��� 2013 PAGINA��� 13 Il fascino politico e dialettico del presidente che elimin�� la schiavit�� dei neri nel ritratto ipnotico di Spielberg EMANuELA���MEDORO ���Lincoln��� �� un film di Steven Spielberg, solido, denso di discussioni e scontri di tipo ideologico ed umano sul tema dell���uguaglianza e della fine della schiavit�� nera negli Usa. Questi dibattiti si svolgono in ambienti prevalentemente scuri, con semplici arredi di legno, fra personaggi rappresentanti gli Stati dell���Unione del nord e della Confederazione del Sud. Lo scopo del film �� la celebrazione ed esaltazione del momento della votazione nel congresso degli Usa del tredicesimo emendamento della costituzione, quello che abol�� la schiavit�� dei neri sul territorio americano. E questo avvenne per volont�� di Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Usa, all'inizio del suo secondo mandato. Fu un genio politico dai molteplici aspetti. Aveva una coraggiosa visione del futuro, basata sui concetti fondamentali della Rivoluzione francese del 1789, la libert�� e l���uguaglianza, cui univa una straordinaria capacit�� di convincere e coinvolgere emotivamente il maggior numero possibile di persone. Afferrava l���attenzione degli altri in modo irresistibile, al limite dell���attrazione ipnotica, li distraeva ed allontanava da eventuali argomentazioni personali contrarie alle sue con la narrazione di storielle, fatti, ricordi di letture ed esperienze e quant���altro potesse catturare l���atten- ���Lincoln���: 150 minuti per la regia di Spielberg e l���interpretazione carismatica di Daniel Day Lewis zione, ispirava pensieri nuovi in chi lo ascoltava. A ci�� aggiungeva, nella pratica politica quotidiana, una disinvolta capacit�� di compromesso, di machiavellismi, di indiretta com- plicit�� in promesse di posti e prebende usati tranquillamente co-me mezzi di persuasione di quelli contrari all'abolizione della schiavit��. Insomma, il fine giustifica i mezzi, senza se e senza ma, motivo fondamentale ed eterno della prassi politica che, vista dall���esterno, ispira interpretazioni diverse e contrastanti fra di loro. In ognuna una piccola scintilla di verit��. Per chiarire la sua idea di uguaglianza Abramo Lincoln ricorre al principio di un antico filosofo greco, di cui lui ha fatto tesoro: tutte le cose uguali ad una stessa cosa sono uguali fra di loro. Lascia agli altri discutere al congresso se l���uguaglianza riguardi la natura umana in generale o solo il rapporto dell���uomo con la legge. Il primo modo di vedere, troppo radicale per l���epoca e forse ancora oggi, suscitava reazioni feroci da parte dei rappresentanti dei singoli Stati, che al congresso si lanciavano ingiurie e offese reciproche tali da far invidia a tanti odierni politicanti da strapazzo. Sostenevano allora: se oggi ammettiamo che i neri sono eguali a noi, domani dovremo dare loro il diritto di voto, e poi lo dovremo dare anche alle donne. non esce la frase, allora impensabile, ���e poi avremo un presidente di colore���, ma �� chiaramente implicita. Quando il capo dei difensori del partito dell���uguaglianza, con molta difficolt��, limita l���idea di uguaglianza al rapporto con la legge, tutti uguali di fronte alla legge, allora si facilita il consenso a questa tesi e si raggiunge il numero di voti necessario all'approvazione, ottenuto con una impegnativa votazione per appello nominale, non a scrutinio segreto. Infine, piace ricordare la generosit�� di Abramo Lincoln nel concedere la grazia ad un ragazzo condannato a morte, ���altrimenti non impara pi�� nulla��� dice, ed il rapporto con la moglie, sincero e profondo. Doveroso citare il brillante lavoro dell���attore Daniel Day Lewis, figlio del poeta irlandese Cecil. Egli rappresenta il presidente Lincoln con un volto che somiglia in modo impressionante al suo ritratto pi�� noto. Un uomo altissimo dallo sguardo magnetico, pensoso e scrutatore dell���animo altrui, dal parlare calmo e suadente, dal sorriso raro ma penetrante, dal passo lento, dotato di sovrumane capacit�� politiche. Aggettivo quest���ultimo, usato nel senso buono del termine, riferito al significato originale della parola, polis, societ��. Tutto il film riconcilia con la politica, quella bella, in tempi di diffusa ideologia qualunquista ed anticasta priva di ogni altro scopo oltre quello di criticare negativamente tutto e tutti e farsi i conti in tasca. C����� anche la politica buona, quella di servizio alla comunit�� ed alle istituzioni centrali e locali da essa espresse, da parte di chi ne ha la vocazione e le capacit��.