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GIOVEDÌ 13 GIUGNO 2019 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI N on ci si ammala di cancro per caso o per sfortuna: lo confermano i risultati dello s tudio di un gruppo di scienziati dell'Istituto Europeo di Oncologia, pubblicato sulla pre- stigiosa rivista Nature Genetics e finanziato dallo European Research Council. I ricercatori guidati dal docen- te di P atologia generale all'Università Statale di Milano e direttore della Ricerca Ieo Piergiuseppe Pelicci, e Gaetano Ivan Dellino, ricercatore Ieo e di Patologia Generale Università di Milano, in collaborazione con il gruppo diretto da M ario Nicodemi, docente di Fisica teo- rica, modelli e metodi matemati- ci all' U nivers ità di N apoli Federico II, hanno scoperto che una delle alterazioni geniche più frequenti e importanti per lo svi- luppo del cancro, le "traslocazio- ni cromosomiche", non avvengo- no casualmente nel genoma, ma sono prevedibili e provocate dal- l'ambiente esterno alla cellula. " N el cors o della vita, un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalano di cancro – spiega Piergiuseppe Pelicci – Perché? Un tumore si sviluppa quando Studio italiano conferma: non ci si ammala di cancro per caso o sfortuna. Tra le cause stili di vita e ambiente esterno N on è la prima volta che si sente dire ma è l'ennesi- ma conferma della sua straordinaria importanza. Il Dna dei sardi è "una macchina del tempo", capace di riportare gli scienziati indietro di duecento- mila anni, permettendo di capire ad esempio, perché ci si ammala di diabete o sclerosi multipla, due malattie che nell'isola hanno maggiore frequenza. Lo ha detto F rances co Cucca, direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazio- nale delle ricerche e docente di Genetica Medica dell'Università di Sassari, durante il Festival della S cienza M edica di Bologna. La sua attività di ricer- ca comprende oltre 200 studi e pubblicazioni su Science, Cell, Nature Genetics e New England Journal of Medicine. I sardi sono fra i popoli più "primitivi" d'Europa perché hanno un genoma rimasto intatto nelle ultime decine di migliaia di anni. Hanno una specie di "oro- logio molecolare" che ha già per- messo di datare la comparsa dell'uomo duecentomila anni fa, centomila anni prima di quando si riteneva fino a pochi anni fa. A 108 anni è s compars a Emma Fighetti, la "sarta della Resistenza", come era stata ribattezzata per via del suo laboratorio sartoriale diven- tato una base per l'attività antifa- scista e antinazista e una coper- tura per le attività di sostegno ai partigiani. Nell'ottobre del 2016, in occa- sione della ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione, in prefettura a Milano, le furono conferiti dal Ministero della Difesa la medaglia e il diploma di partigiana. In quell'occasione, a 105 anni, Emma intonò Bella Ciao , il canto popolare nato prima della Liberazione, diventa- to celeberrimo dopo la Resistenza perché idealmente associato al movimento partigia- no italiano e che esprime ribel- lione contro il nazifascismo. Mostrò allora lo stesso spirito "combattente" degli anni verdi e la stessa convinzione negli ideali di libertà, giustizia e democrazia. Subito dopo la Liberazione aveva tenuto un comizio dalla finestra della Casa del Popolo di Baggio, dove allora viveva, davanti alla popolazione del suo quartiere tra cui c'erano anche una singola cellula accumula 6 o 7 alterazioni del DNA a carico di particolari geni: i geni del can- cro. La domanda diventa quindi cosa causa quelle alterazioni. La ricerca di una risposta ha creato due scuole di pensiero: una che identifica la causa principale nel- l'ambiente in cui viviamo, e nel nostro stile di vita, e l'altra che ne attribuisce l'origine alla casua- lità e dunque, in ultima analisi, alla sfortuna". I tumori contengono due tipi di alterazioni a carico dei cosid- detti geni del cancro (oncogeni): le mutazioni, che causano piccoli cambiamenti della struttura di un gene, e le traslocazioni cromoso- miche, che causano la fusione di due geni. La rivista Science ha recentemente pubblicato tre lavori firmati da Bert Vogelstein, uno degli scienziati contempora- nei più autorevoli, che dimostra- no che due terzi delle mutazioni trovate nei tumori si formano durante la normale vita dei nostri tessuti, quando le cellule dupli- cano il DNA per moltiplicarsi. Siccome queste mutazioni sono inevitabili, perché dovute a errori casuali, Vogelstein ha dovuto concludere che le stesse avver- rebbero in ogni caso, anche se il nostro fosse un pianeta perfetto, e i nostri stili di vita irreprensibi- li. Quindi non possiamo fare nulla per evitare di ammalarci di cancro, e possiamo solo sperare che non tocchi a noi, contando sulla fortuna. "Su Nature Genetics – com- menta Gaetano Ivan Dellino – pubblichiamo un lavoro che mette in discussione la casualità delle traslocazioni cromosomi- che, uno dei due tipi di alterazio- ni geniche trovate nei tumori. Studiando le cellule normali e tumorali del seno, abbiamo sco- perto che né il danno al DNA né le tras locazioni avvengono cas ualmente nel genoma. Il danno avviene all'interno di geni con particolari caratteristiche e in momenti precisi della loro atti- vità. La questione centrale, che cambia la pros pettiva della casualità del cancro, è che l'atti- vità di quei geni è controllata da segnali specifici che provengono dall'ambiente nel quale si trova- no le cellule, e che a sua volta è influenzato dall' ambiente". Questa scoperta – dice Pelicci – ci insegna che la sfortuna non svolge alcun ruolo". molte donne dei Gruppi difesa che con lei poi furono protagoni- ste di un corteo, in bicicletta: Emma sfilò avvolta da una ban- diera rossa ricavata da pezzi di stoffa del suo laboratorio. Lei e altre donne avevano spesso dato rifugio ai partigiani braccati, ai renitenti alla leva dopo l'8 set- tembre, avevano fatto da staffet- ta, portando messaggi tra i com- ponenti delle brigate e preparato di nascosto la colla necessaria per attaccare manifesti contro il regime. "In tanti sono sfuggiti alla cattura passando attraverso il solaio di casa mia. Erano giovani che non volevano essere reclutati nell'esercito o partigiani bracca- ti. Ero una sovversiva… Un paio di volte ho rischiato di essere arrestata e allora sì ho avuto un po', solo un po' di paura" ha dichiarato Emma in una intervi- sta al Corriere della Sera dell'a- prile 2015. N ata nel 1911 a P remeno (Verbano-Cusio-Ossola), sul Lago Maggiore, si era trasferita a Milano per seguire il marito, operaio, che aderì anch'egli alla Resistenza ma senza peraltro sapere dell'attività della moglie. Fondamentale per la ricerca il Dna dei sardi: è un 'orologio molecolare' Addio a Emma, 108 anni e Sarta della Resistenza Nature Genetics ha pubblicato un importante studio dei ricercatori italiani Il Dna dei sardi permette di fare un viaggio molecolare indietro nel tempo