L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-25-2019

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GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2019 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Essendo Stato: 27 anni dopo la strage che strappò la vita e il lavoro del magistrato antimafia e della sua scorta desecretate, in cui il magistrato parla della solitudine del suo lavoro, dell'immobilismo, dell'o- struzionismo che lo accerchiaro- no, è di grande importanza. "L'importanza innanzi tutto è legata al fatto che queste parole sono state secretate per oltre vent'anni, l'importanza è nel fatto che purtroppo, ahinoi, queste parole s ono profondamente attuali perché la situazione è esattamente, sia pure con alcune varianti, quella che era all'epo- ca". Quindi, lo scopo principale della scrittura di questo libro è "che gli Italiani finalmente pos- sano disporre delle parole di un uomo che aveva denunciato cose molto gravi rispetto alla dinamica collegata alla mafia, e al contrasto della mafia, e che colpevolmente non erano mai state lette dagli Italiani, non col- pevolmente per gli Italiani, ma colpevolmente per chi aveva negato agli Italiani di poterle leg- gere e conoscere". Domandiamo all'autore se nella scrittura prevalga l'uomo o l'uomo di stato. "Sono la stessa cosa - ci spie- ga Cappuccio - perché lui ha vis- suto con naturalezza il suo signi- ficato e la sua funzione. Il forte significato di cui lui disponeva ha determinato l'importanza della funzione. Ma Borsellino sarebbe stato un uomo eccezionale anche se avesse fatto un altro mestiere, perché era un uomo ecceziona- le". Cappuccio regala una piace- volissima lettura che consente di conoscere il magistrato, i suoi amici, le sue conoscenze, i suoi affetti, la famiglia, la Sicilia, la sua Palermo, la lingua siciliana ma che permette, innanzitutto di scoprire un uomo di valore, un padre, un marito, un figlio che, essendo stato poiché non è più, ha incarnato anche lo Stato. cipale, se non assoluto, era pro- prio la lingua dialettale, il verna- colo in tutte le sue sfaccettature, i suoi simbolismi e i suoi sottin- tesi decifrabili soltanto da chi il dialetto lo ha frequentato, cono- sciuto, assorbito, profondamente appreso e non subìto. Il libro è diviso in 11 movi- menti tratti dallo "Stabat mater" ed il primo, dal titolo Stabat mater dolorosa, ben si addice alla madre del giudice che, probabil- mente in cuor suo temeva l'im- minente morte del figlio. Per L'Italo-Americano abbia- mo chiesto a Cappuccio, in occa- sione della presentazione del libro alla libreria Feltrinelli di Palermo, il perché della scelta di intitolare i capitoli in latino e delle contemporanee citazioni di fras i dello s torico atenies e Tucidide. "Gli incipit dei capitoli sono prelevati direttamente dalla strut- tura degli Stabat mater, in quel caso i movimenti sono dodici, in questo caso sono undici, il dodi- cesimo movimento vale un ritor- no all'inizio. Il primo movimen- to, non a caso, recita: "Stabat mater dolorosa", ci troviamo di fronte a una dualità perché lo Stabat mater è riferito alla situa- zione psicologica della madre di Paolo Borsellino ma è riferita anche alla madre terra, la Sicilia. E dunque non c'è solo la situa- zione dolorosa della madre di Borsellino ma è in una situazione dolorosa per l'intera isola. Tucidide è l'apice dell'analisi dell'interpretazione classica della storia e in questa vita di Paolo Borsellino è profondamente radi- cata la dinamica di un eterno ritorno. In altri termini, con un linguaggio mutato, ci troviamo di fronte a uno schema che ricor- da molto da vicino lo schema della tragedia greca. Innanzi tutto perché l'eroe naturale è senza retorica, è senza esposizio- ni, è consapevole della propria morte. E ne sono consapevoli anche le donne che circondano la sua esistenza, come nel caso di Ettore e Andromaca. Questo è il motivo per il quale Tucidide è presente". La scrittura ha degli elementi giornalistici, per la ricerca e la verifica dei fatti, ed è insieme teatrale. Essendo Cappuccio un regista teatrale, ovviamente, non è mancata l'influenza nella scrit- tura del testo. "Secondo me la cosa che ha influito di più non è riconducibi- le sinceramente al mio mestiere di drammaturgo. La cosa che ha inciso di più è riconducibile al fatto che questo libro è una lette- ra pos t mortem di P aolo Borsellino e dunque la voce che parla è la sua e quando si tiene ben presente una voce parlante, anche la scrittura subisce lo slit- tamento della voce. Dunque noi abbiamo una scrittura, cioé, una partitura di parole che viene da una phonè che è la voce di Borsellino trascritta; in più, in questo libro, ci sono le parole che realmente Paolo Borsellino ha pronunciato il 31 luglio davanti al Consiglio Superiore della Magistratura". A questo proposito... avere inserito queste parole finalmente Il murale in memoria di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone a Palermo Al centro il giudice Paolo Borsellino insieme a Giovanni Falcone e ad Antonino Caponnetto (a destra) che guidò il pool antimafia dal 1984 al 1990

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