L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-14-2019

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GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO A Venezia è tornata l'antica tradizione del ponte di barche che collega le Fondamenta Nove con l'entrata monumentale del cimitero di San Michele durante la settimana della Commemorazione dei Defunti. L'ultima volta accadde in un'altra epoca. Era il 1950. La II Guerra Mondiale si era con- clusa da pochi anni. Forte del sostegno degli Stati Uniti, l'Italia si stava lentamente ricostruendo, e presto sarebbe nata la CEE, la Comunità Economica Europea (1957). Il mondo stava ricomin- ciando a prendere confidenza con la normalità del quieto vive- re, oggi nel vecchio continente (quasi) all'ordine nel giorno. Il legame col passato e i cari estinti era e rimane un valore LUCA FERRARI A piedi per 407 metri sulla laguna: dopo 69 anni, torna il Ponte Votivo verso il cimitero di San Michele Il Ponte Votivo sulla laguna veneziana collega le Fondamenta Nove con l'entrata monumentale del cimitero di San Michele, normalmente raggiungibile solo con le imbarcazioni (Ph. L.Ferrari) imprescindibile con cui confron- tarsi. Quest'anno a Venezia è stato possibile qualcosa di ecce- zionale. Come già accade in occasione delle festività del Redentore (a luglio), della Salute il prossimo 21 novembre e della VeniceMarathon, per dieci gior- ni, da giovedì 31 ottobre a dome- nica 10 novembre, è stato possi- bile recarsi al cimitero cammi- nando su di un ponte galleggian- te. Una struttura questa, lunga circa 407 metri e larga 15,5 con elementi modulari, con un varco alto 3,5 metri e largo 10 per con- sentire il passaggio delle imbar- cazioni. Nei giorni precedenti la festi- vità del 2 novembre, i residenti e gli ancora tanti turisti presenti in città, complice un clima prima- verile e un'estate di San Martino arrivata con largo anticipo, hanno potuto ammirare un'ampia porzione del ponte votivo attac- cata al cimitero, in particolare da ponte Donà (separante il rio dei Gesuiti dalla laguna) e in genera- le lungo le Fondamente Nove. Per molte generazioni, un'oc- casione davvero unica per rimet- tere piede su di una tradizione (fortemente voluta dal sindaco Luigi Brugnaro in carica dal 2015) che sembrava svanita nelle nebbie, anch'esse molto cambia- te rispetto al passato. Se fino a una ventina d'anni fa la tradizio- nale due giorni dedicata alla festività di Ognissanti e i Morti era sinonimo di freddo pungente e nebbioni da tagliare quasi col coltello ("caigo" in dialetto vene- ziano), nel terzo millennio il panorama climatico è decisa- mente cambiato in laguna con autunni molto più tiepidi. Non sarà difficile dunque attraversare il ponte votivo dei Defunti baciati da un accogliente e rispettoso buon tempo novem- brino. Quasi in parallelo all'aumento costante dei visitatori nella città, anno dopo anno Venezia si strin- ge sempre più forte attorno alle proprie tradizioni, dando ad esse nuovo impulso. Dalle sue pecu- liarità (vetro, merletto, arte) alle tradizioni legate al tessuto citta- dino, su tutte la voga alla veneta i cui eventi cominciano ad attira- re sempre più curiosi così come la sua pratica direttamente nel dedalo di canali tra i vari sestieri. Questa volta è stato il turno della Commemorazione dei Defunti. Nonostante la scelta del Comune non sia piaciuta a tutti, vedendo in essa l'ennesima con- cessione al turismo di massa, è indubbio che il ritorno del ponte votivo ha spinto anche chi solita- mente snobba la festività, a pro- vare l'ebbrezza attraversare a piedi una porzione anomala di laguna e, con l'occasione, di andare a salutare chi non c'è più, magari sedendosi davanti alla lapide dei propri cari per raccon- tare loro di questa novità. Un ponte che chissà, magari gli stessi "cari estinti" avevano attraversato quando erano bam- bini. Un ponte che pare immagi- nato per unire due mondi. Quello dei vivi e quello soprannaturale, così come veniva poeticamente raccontato nella fiaba animata Coco (2017), portata sul grande schermo dalla creativa sensibilità dei Pixar Animation Studios, e ambientato proprio durante la festività messicana del Día de Muertos, equivalente del nostra- no Giorno dei Morti. Adesso è il turno di Venezia. I nostri cari ci aspettano, aldilà di uno storico e "bentornato" ponte di barche. Il ponte votivo oggi (Ph Comune di Venezia) e ieri, quando veniva 'normalmente' realizzato per agevolare il flusso di veneziani che facevano visita ai defunti sepolti nell'isola di San Michele

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