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GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 2019 www.italoamericano.org 47 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Scontri al verti- ce sull'asse Milano-Roma-Torino STEFANO CARNEVALI P er uno stuzzicante scherzo del calendario, la 15ª di Serie A ha visto gli scontri diretti delle prime quattro squa- dre in classifica: sull'asse Milano-Roma-Torino, si sono giocate partite 'da vertigini', in cui i punti potevano davvero 'valere doppio'. INTER-ROMA: SFIDA INCEROTTATA - A San Siro sono scese in campo, nell'antici- po del venerdì, Inter e Roma. Entrambe si sono però presentate pesantemente incerottate: i padroni di casa costretti a fare a meno di Sanchez, Sensi, Barella e Gagliardini. Gli ospiti - addirit- tura messi peggio - hanno rinun- ciato a Zappacosta, Cristante, Fazio, Pastore, Kluivert, Pau Lopez e hanno portato Dzeko solo in panchina, per via di un attacco influenzale. Comprensibilmente ne è usci- ta una partita piuttosto bloccata, dove c'erano più cautele che ini- ziative. Lo 0-0 è risultato giusto - non a caso i migliori in campo sono stati i rispettivi difensori: ancora una volta ottima la coppia Smalling-Mancini; finalmente ai massimi livelli anche Godin, assieme a Skriniar e de Vrij -, anche se le occasioni non sono mancate. L'Inter ha avuto le palle gol più nitide (per via di qualche leggerezza di troppo della Roma), ma non ha saputo sfruttarle, vuoi per la compattez- sari che, però, sono stati bravi a restare in partita, senza scompor- si. La Juventus, non è mai riusci- ta a prendere il comando della partita, anzi. La Lazio, anche nell'ora più buia, ha messo in mostra ordine e individualità importanti (Lazzari ispiratissi- mo) e, dopo l'uscita dal campo di Bentacurt (fin lì il migliore del suo gruppo) per infortunio, ha alzato tantissimo il livello, riu- scendo a pareggiare all'ultimo respiro del primo tempo, quando fa più male, sfruttando tra l'altro l'ennesimo errore della difesa juventina su palla ferma. Non è un caso che, nella ripresa, i Biancocelesti, sospinti da un pubblico da 'grandi occasioni', si sono scagliati contro una Juventus mai così impaurita e - ancora una volta - a corto di energie. Il passo della Lazio è subito risultato superiore, maggiore di quello bianconero e, proprio su un ribaltamento di fronte, Cuadrado ha steso l'imprendibile Lazzari ed è finito negli spoglia- toi. Pochi minuti dopo, con la Juventus ancor più in affanno, si sono accesi il solito Luis Alberto e il non altrettanto solito Milnkovic-Savic, per confezio- nare il meraviglioso 2-1. Sotto di un gol, di un uomo e con poco fiato nei polmoni, i Bianconeri si sono sbilanciati in un assalto vano e confuso: sono così arriva- ti anche un rigore sbagliato da Immobile e il definitivo 3-1 di Caicedo. Crollo bianconero e allarme rosso per Sarri. za degli avversari, vuoi per l'im- precisione di Lautaro & co. La Roma ha avuto il comando delle operazioni, ma ha patito il 'mezzo servizio' di Dzeko, così come l'inesperienza del giovane gruppo. Entrambe le squadre lasciano San Siro con buone sen- sazioni: l'Inter è squadra vera e forte, la Roma un gruppo giova- ne e pieno di individualità importanti, che non potrà fare altro che crescere. L A Z I O - J U V E N T U S : CROLLO BIANCONERO - Il momento magico è della Lazio contro le incertezze della coraz- zata bianconera. All'Olimpico è andata in scena una sfida-verità, dove era vietato sbagliare: per i padroni di casa c'era la necessità di confermarsi, per gli ospiti la possibilità del contro-sorpasso sull'Inter. È finita come nemme- no il più acceso tifoso laziale avrebbe potuto sperare: un 3-1 in rimonta che sta persino stretto ai padroni di casa. Il vantaggio iniziale, siglato da Cristiano Ronaldo (tornato al gol su azione dopo quasi 50 gior- ni), sembrava poter fare da prelu- dio alla riscossa juventina. In effetti, nella prima parte di gara, gli uomini di Sarri sono stati in grado di mettere sotto gli avver- visto che può contare sul proprio proverbiale carattere e su alcune individualità importanti: Allen, Ramsey e Bale sono talenti rico- nosciuti, James il nuovo che avanza. Difficile essere spaven- tati, ma i 'Dragoni' non vanno certo sottovalutati. TORNEO ITINERANTE - Anche il calendario darà una mano a Mancini & co. Euro 2020, infatti, sarà il primo torneo itinerante (12 sedi), ma l'Italia - che figura tra le 'ospitanti' - avrà il vantaggio di giocare tutte le gare del primo turno a Roma, mentre le altre tre squadre del girone faranno la spola tra la Città eterna e Baku: anche que- sto sarà un bel vantaggio. Sorteggio favorevole per Euro 2020 Italia avanti tutta, vietato fallire STEFANO CARNEVALI I l percorso della Nazionale di Roberto Mancini ha riportato l'Italia 'in carreggiata'. Non solo sono arrivati risultati da record (con tutte le partite di qualificazione all'Europeo vinte), ma si sono cancellati i cupi ricordi della fallimentare gestione Ventura (che mancò la qualificazione al Mondiale 2018) e, soprattutto, si è ridata appeti- bilità e dignità alla maglia azzur- ra, tornata ad essere un obiettivo importante per i calciatori italia- ni. In pochi mesi Mancini ha rea- lizzato quello che la Federazione gli chiedeva, risvegliando anche l'entusiasmo del Paese, che finalmente è tornato a tifare per la Nazionale con la medesima convinzione che riserva ai club. Adesso, però, viene il bello: que- st'estate scatta l'Europeo e si dovrà 'fare sul serio', per non dilapidare la positività costruita nel percorso di avvicinamento alla competizione continentale, spesso poco 'amica' dell'Italia. SPEZZARE LA TRADI - contro l'Italia, moltiplicano le motivazioni, ma il divario tecni- co è davvero ampio. La Turchia sembra poter creare qualche grat- tacapo in più: ci sono motivazio- ni politiche che hanno cementato il gruppo, ma c'è anche un tasso qualitativo obiettivamente supe- riore. Senol Gunes è tornato in panchina: è l'eroe del Mondiale 2002 (3º posto) ed ha carisma da vendere. In campo, rispetto al passato, manca un po' di talento (tanto è vero che il 'vecchio' Emre Belozoglu è ancora nel giro), ma i giocatori interessanti non mancano: su tutti gli 'Italiani' Demiral, Calhanoglu ed Ünder. Il Galles è forse la più forte squadra di ultima fascia, ZIONE - Il primo obiettivo degli Azzurri, quindi, è spezzare una tradizione sfavorevole, che ha raramente visto la Nazionale disputare grandi Europei. Dopo le assenze alle edizioni del 60 e del 64, nel 1968 arrivò la prima e unica vittoria nel Campionato Europeo ospitato. Disastrosi anche gli anni '70: due mancate qualificazioni. Quarto posto nel 1980, di nuovo da Paese organiz- zatore e altro fallimento nelle qualificazioni quattro anni dopo. E' l'URSS a fermarci in semifi- nale, mentre nel 1992 - sempre per mano dei Sovietici - fallim- mo la qualificazione al torneo. Nel 1996 ci presentammo da vicecampioni del mondo, ma non passammo il primo turno. Nel 2000 il doloroso secondo posto: sconfitta in finale con il golden gol di Trezeguet, dopo un torneo entusiasmante. Altra delusione quattro anni dopo, in Portogallo: fuori al primo turno. Abbastanza amaro anche il torneo del 2008: fuori ai quarti, eliminati ai rigori dalla super-Spagna. Nel 2012 è ancora secondo posto: sono nuo- vamente gli Iberici a 'schiantar- ci' in finale. Nel 2016 una delle Nazionali più deboli di sempre, sotto la guida di Antonio Conte, compie un mezzo miracolo, fer- mandosi ai quarti di finale contro la Germania campione del Mondo. SORTEGGIO AMICO - Oltre alla forma ritrovata, anche sorteggio e calendario sembrano poter favorire il percorso degli Azzurri. Dall'urna dell'Uefa infatti, sono uscite avversarie assolutamente abbordabili, che non dovrebbero mettere in discussione la nostra qualifica- zione agli Ottavi. La Svizzere di 'Vlado' Petkovic è una squadra compatta e solida, che però manca di talento, soprattutto in avanti. La difesa a tre (o meglio a 5) si impernia sull'affidabilità di Schär e sull'esplosività di Akanji, oltre che sull'estro di Rodriguez; la mediana ha in Xhaka il cuore e il cervello. Davanti i problemi maggiori: Shaqiri e Seferovic sembrano lontani dai propri anni d'oro: il gol resta un problema. Tradizionalmente gli Elevetici, Il commissario tecnico della Nazionale azzurra Roberto Mancini Il tecnico della Juventus Maurizio Sarri