Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1208391
B ologna offre un pae- saggio urbano accat- tivante con torri medievali, palazzi in mattoni rossi e quasi 25 chilometri di portici. La città ospita la più antica università d'Europa, fondata nel 1088, e l'at- tuale popolazione studentesca, che si avvicina ai 100.000 abitan- ti, assicura una vivace vita di stra- da, molti caffè e una fiorente comunità artistica. Bologna è famosa anche per le sue specialità culinarie. Uno dei suoi piatti caratteristici sono i tor- tellini, piccoli deliziosi bocconcini di pasta ripiena di carne, fatti a mano da sfogline locali o da negozi di pasta. Le versioni più grandi - tortelli e tortelloni - pos- sono essere farciti con zucca o formaggio. Bologna permette di vivere la vita in una vera città italiana, dice Roberto Grandi, presidente del- l'organizzazione museale bolo- gnese. "La città è piena di musica, musei e attività culturali", ha detto Grandi. "Forse non abbiamo i " must-see's " come Firenze e Venezia, ma è un luogo dove la gente può sentire la storia". Le statistiche confermano l'appeal della città: il numero di visitatori è aumentato del 30% negli ultimi quattro anni. Per mantenere allettante il turi- smo, le autorità cittadine stanno sviluppando una serie di itinerari a piedi autoguidati che partono da Bologna e permettono ai visitatori di immergersi nella storia della regione. Uno di questi tour è il Sentiero della lana e della seta. Si può camminare per sei giorni su un percorso prestabilito da Bologna a Prato, seguendo le orme di antichi mercanti. Su un sito web dedicato sono disponibili suggerimenti su ristoranti e alber- ghi. Se avete meno tempo per esplorare, ecco altri modi per uscire dal sentiero battuto. Sopra ogni cosa: la Torre degli Asinelli costruita all'inizio del XII secolo, offre una vista panora- mica sui tetti rossi di Bologna, ma c'è un altro modo per vedere la città dall'alto. Nel 2015, con l'av- vio dei lavori di ristrutturazione della Basilica di San Petronio, è stata costruita una terrazza pano- ramica temporanea a circa 175 metri da terra. Da quel punto di vista, è facile capire perché Bologna si chiama La Rossa. Ma attenzione: poiché l'area è un can- tiere, è necessario firmare una liberatoria prima di prendere l'a- scensore per salire in cima (si possono prendere anche le scale). Le tasse d'ingresso sostengono la ristrutturazione della cattedrale e il cantiere è gestito da volontari. Cercate l'ingresso sul retro della cattedrale in Piazza Galvani. La terrazza è aperta solo nei mesi caldi; il costo è di 3 euro. Diritto e medicina: costruito nel XVI secolo, l'Archiginnasio di Bologna è stato sede dell'uni- versità dal 1563 al 1805 ed è uno degli edifici più importanti di Bologna oggi. All'interno delle sue mura si trovano due affasci- nanti sale, spesso saltate dai grup- pi dei turisti. La prima è il Teatro Anatomico, costruito nel 1636. Utilizzato per lezioni di anatomia e dissezioni umane, le sue pareti ospitano le sculture lignee di alcu- ni dei più famosi medici dell'anti- chità e del Medioevo. Ad un'e- stremità della sala c'è una sedia ornata di sculture dove si sedeva il professore, che osservava le procedure mediche dimostrate sul sottostante tavolo di dissezione. La sedia è affiancata da due scul- ture in legno scolpite senza pelle per mostrare la loro muscolatura, note come "gli spellati". Nello stesso edificio si trova lo Stabat Mater, una grande sala dove gli studenti di diritto di epoca rinascimentale si riunivano per studiare. Decorata con emble- mi, stemmi e altri intagli, appare come se ogni centimetro quadrato delle sue pareti fosse coperto da simboli araldici. La sala ospita una grande collezione di libri anti- chi di riferimento, ordinati per argomento, dalla geologia alla zoologia. Oggi lo Stabat Mater è utilizzato per eventi e conferenze. L'ingresso è di 3 euro. La storia prende vita: situato a Palazzo Pepoli, un bellissimo edi- ficio in stile gotico, questo museo racconta la ricca storia di Bologna. Grazie a tecnologie innovative e tecniche interattive, il visitatore può passeggiare lungo un tratto di un'antica strada roma- na o vedere come un tempo l'ac- qua veniva deviata attraverso il vasto sistema di canali della città. Una nuova mostra, "Quando Bologna trema", affronta il tema dei terremoti, raccontando la sto- ria e la scienza di questo fenome- no naturale. Il museo è in via Castiglione 8, chiuso il lunedì. Canali nascosti: nel XII secolo gli ingegneri della città crearono un sistema idraulico che utilizzava chiuse, canali e condutture sotter- ranee per distribuire l'acqua che alimentava le lucrative industrie cittadine della tessitura della seta e della concia del cuoio. Alla fine, circa 35 miglia di canali attraver- sarono la città medievale. I canali sono ancora lì, ma la maggior parte sono stati lastricati per crea- re strade e ponti. Per fortuna, ci sono alcuni punti in cui si può ancora intrave- dere come doveva essere il vasto sistema di canali. Uno è in via Piella 16, dove una piccola fine- stra si affaccia sul Canale delle Moline. L'acqua scintillante e le sottostanti pareti coperte di muschio richiamano alla mente una famosa e vicina città a nord di Bologna: Venezia. Nelle vicinan- ze, in via Capo di Lucca, c'è un punto di vista simile ma meno pit- toresco, dove il canale scorre par- zialmente scoperto tra gli edifici. Casa Giorgio Morandi: Giorgio Morandi è considerato l'artista di nature morte più famo- so d'Italia del XX secolo, noto per le sue tenui palette di colori, le piccole tele e l'uso di oggetti comuni di uso quotidiano, come vasi, scatole e conchiglie, nei suoi dipinti. Nato a Bologna nel 1890, si è trasferito in questa casa nel 1933, condividendola con le sue tre sorelle nubili fino alla morte, avvenuta nel 1964. Nel museo il visitatore può sbirciare nelle stan- ze dove l'artista ha vissuto e dipinto. Il suo studio, la camera da letto, persino la cabina armadio dove conservava i suoi oggetti di scena, offrono una finestra sulla vita di questo artista solitario ma devoto. Morandi ha lasciato un ampio corpus di opere. Nel 2008 il Metropolitan Museum di New York ha allestito una retrospettiva che comprendeva quasi 100 natu- re morte e una dozzina di paesag- gi. Casa Giorgio Morandi, situata in Via Fondazza 36, è aperta solo poche ore alla settimana. Consultate il programma online. L'ingresso è gratuito. Bologna e le sue torri (Copyright: Dreamstime) Bologna segreta: cinque gemme nascoste nel centro storico SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI 15 GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO |