L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-30-2020

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GIOVEDÌ 30 APRILE 2020 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | " Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire". Con queste parole il Comitato Nazionale di Liberazione chiamò a raccolta tutti i cittadini di Milano, per dare inizio all'ultimo atto della grande tragedia che aveva insanguinato l'Italia. La Guerra civile tra i partigiani e la Repubblica di Salò, incastrata nella più ampia guerra tra Alleati liberatori e Tedeschi occupanti. Una guerra iniziata dopo l'8 set- tembre 1943 e dopo la ignomi- niosa fuga del Re dal porto di Ortona, avviata nelle colline abruzzesi con le prime bande organizzate di partigiani e con- clusa da lì a pochi giorni, con la cattura e la fucilazione di Mussolini. Era il 25 aprile 1945 e quel giorno sarebbe diventato il sim- bolo della liberazione dal giogo fascista e tedesco. Il giorno della Liberazione. ll Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano, era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani e proclamò l'insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze parti- giane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. Il Clnai assunse il potere "in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano". Il 24 aprile 1945 le forze allea- te superarono il Po, e il 25 aprile i soldati tedeschi e della repub- blica di Salò cominciarono a riti- rarsi da Milano e da Torino. A Milano era stato proclama- to, a partire dalla mattina del giorno precedente, uno sciopero generale, annunciato alla radio "Milano Libera" da Sandro Pertini, futuro amatissimo presi- dente della Repubblica italiana. Le fabbriche furono occupate e presidiate e la tipografia del Corriere della Sera fu usata per stampare i primi fogli che annun- ciavano la vittoria. La sera del 25 aprile Benito Mussolini abban- donò Milano per dirigersi verso Como e i partigiani continuarono ad arrivare a Milano nei giorni tra il 25 e il 28, sconfiggendo le residue e limitate resistenze. Una grande manifestazione di cele- Dal Comitato Nazionale di Liberazione alla resa agli Alleati firmata il 3 maggio: 75 anni fa si scriveva la storia GENEROSO D'AGNESE brazione della Liberazione si tenne a Milano il 28 aprile. Gli americani arrivarono nella città il 1° maggio. Bologna era stata liberata il 21 aprile, Genova il 23 aprile. Venezia invece vide la fine del nazifascismo il 28 aprile ed entro il 1 maggio tutta l'Italia setten- trionale fu liberata, mettendo fine a venti anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all'esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formal- Costituzione. Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il principe Umberto II, allora luo- gotenente del Regno d'Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive") che recitava: "A celebrazione della totale libe- razione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale". La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma solo il 27 maggio 1949, con la legge 260 divenne festa naziona- le. Da allora, annualmente in tutte le città, specie in quelle che si fregiano del valor militare per la guerra di liberazione, vengono organizzate manifestazioni pub- bliche in memoria dell'evento. Uno degli atti più importanti, che non è mancato neanche quest'an- no nonostante il lockdown per covid-19, è il solenne omaggio, del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime cariche dello Stato, della deposizione di una corona d'alloro al sacello del Milite Ignoto, in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre combattute in nome della patria. mente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosid- detta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945. La data del 25 aprile simboli- camente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio di una prima fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica – in tale occasione per la prima volta votarono le donne – e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla ste- sura definitiva della SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Celebrazione del 25 aprile 2009 a Firenze: quest'anno nessuna sfilata ma solo corone d'alloro e Tricolori alle finestre a causa del lockdown per Covid19 Immagine storica che ritrae una sfilata del battaglione 'Pino Budicin' a Pola, l'8 maggio del 1945, quando era ancora territorio italiano

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