L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-2-2013

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L'Italo-Americano PAGINA  4 GIOVEDÌ  2  MAGGIO  2013 Dove lavorano più donne, le imprese crescono del 3,6% e il Pil sale, nonostante la crisi. Il buon esempio arriva da Arezzo LILLY MAGI Il settore terziario di Arezzo si tinge di rosa, con una su quattro aziende a prevalente presenza femminile, su un totale di 9316 imprese. Non solo. Nonostante la crisi, queste ditte sono riuscite a crescere registrando un + 3,6 %. Anche il comparto dirigenziale di "Terziario Donna Confcommercio" è al femminile, con Elisa Cencini alla presidenza, Caterina Vedovini alla vice presidenza e Barbara Duranti alla segreteria. A ciò va aggiunto che la presidente è Anna Lapini, che è anche una delle quattro donne con carica presidenziale a livello nazionale. Alla presidente chiediamo il perchè del successo delle donne nel terziario. "L'altra metà del cielo - ci dice Elisa Cencini - riesce, per lo meno qui da noi, ad organizzarsi meglio degli uomini. Anche quando operano all'interno di un'azienda, le donne sono capaci di programmare e sostenere più responsabilità insieme e con ciò intendo dire che sono efficenti nel mettere in rete affari, comunità e famiglia. E poi sono più abili nello stabilire relazioni". Non mancano nemmeno le competenze imprenditoriali. "Sono più attente alla gestione economica e al bilancio. Da uno studio fatto da esperti continua Elisa Cencini - ci risulta che qualora ci dovesse essere una comparazione tra il lavoro femminile e quello maschile, il Pil (prodotto interno lordo) aumenterebbe del 22%. Purtroppo, va detto che troppo poche 'si- Elisa Cencini, presidente di Terziario Donna Confcommercio di Arezzo gnore' riescono a raggiungere posizioni di vertice nella governance delle imprese. Solo recentemente è stata approvata una legge che obbliga ad avere le quote di genere. La norma è la Golfo-Mosca che stabilisce che entro dieci anni gli organi sociali delle aziende quotate in Borsa e pubbliche dovranno essere composti per almeno un quinto da donne. Le aziende che non raggiungeranno questo traguardo entro il 2022, non potranno più essere quotate. Da ora in poi qualche miglioramento ce lo dovremmo aspettare". Terziario Donna fa parte della Confcommercio (la Confederazione generale italiana delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo è la più grande rappresentanza d'impresa in Italia che associa oltre 700.000 imprese) di Arezzo e si occupa dello sviluppo e della tutela di quanti siano impegnati in attività commerciali, artigianali, turistiche e di servizio, categoria quest'ultima che include quanti operano nel sociale offrendo servizi alla persona, ai portatori di handicap, agli anziani. Quali i problemi maggiori di cui si occupa l'associazione? "Per la donna che lavora fuori casa di difficoltà ce ne sono tante e ancora con una risoluzione molto lontana. In primis, sicuramente, c'è una penalizzazione di fondo in quanto devono dimostrare di essere tre volte più brave di un uomo per ottenere un impiego e per mantenerlo. Poi c'è la penuria di servizi e con ciò mi riferisco ai nidi, alle scuole per l'infanzia, alla legge 104 che è garante per chi fa un lavoro dipendente e non per chi opera in proprio. Concludendo - ci dice Elisa Cencini - c'è però da dire che ci salviamo sempre e comunque perchè il Made in Italy vende molto in quanto è garanzia di qualità e di buon gusto. Non per niente siamo la patria di artisti che hanno dettato legge in fatto di arte". Confcommercio, di cui fa parte il Terziario-Donna, ha oltre 8500 imprese associate nei vari settori del commercio, del turismo e dei servizi. Rappresenta una delle realtà più consolidate e attive nel panorama italiano delle organizzazioni di categoria ed è la prima in Italia per tasso di crescita: 88% dal 1997 al 2007. Un'evoluzione costante anche a livello regionale dove la stessa rappresenta ed esprime il maggior numero di associati. Ha poi avuto un ruolo di primo piano nella costituzione di un Centro Fidi Terziario, la società interregionale per l'intermediazione finanziaria creata dall'unione dei consorzi fidi provinciali e dai più importanti istituti di credito del territorio. Centro Fidi Terziario è stato il primo organismo creditizio del suo genere in Italia ad essere iscritto all'elenco speciale previsto dall'articolo 107 del testo unico bancario (D. Lgs. 385/93). Può quindi vantarsi di essere in linea con le severe prescrizioni di Basilea 2, che sono necessarie all'erogazione del credito con garanzia "a prima richiesta" alle imprese del terziario per oltre 300 milioni di euro, a fronte di un miliardo di euro erogati dal sistema regionale dei confidi nel suo complesso. Il Consiglio direttivo di Terziario Donna Confcommercio di Arezzo Commercianti in crisi ma con creatività. Il caso di Giulianova DOM SERAFINI A Giulianova, in Abruzzo, i negozi chiudono alla cadenza delle mele marce che cadono dagli alberi trascurati. Colpa delle crisi, naturalmente: quella finanziaria, quella economica, quella della fiducia dei consumatori e quella politica. Ma alle crisi si è aggiunto un altro problema: i proprietari degli immobili richiedono affitti piú alti, costringendo gli artigiani a chiudere o a trasferirsi. Il fattore recessione non sembra voler rallentare, anzi si ostina a tenere alta l'inflazione. Sta di fatto che, ad esempio, un treppiedi di legno Made in China, da Il manifesto "contestatore" che denuncia la crisi dei commercianti assemblare, che negli Usa costa 10 dollari, in Italia arriva a costare 170 euro (cioè 220 dollari). I prezzi qui non scendono, i negozianti preferiscono tenere la merce sugli scaffali piuttosto che svenderla. Ed i negozi continuano a chiudere. Alcuni però lo fanno in modo vistoso e creativo attirando l'attenzione dei media locali, come ha fatto il proprietario del negozio di abbigliamento Brayon's, di Giulianova. Ha affisso sulla vetrina del negozio, chiuso lo scorso mese, un grande manifesto con il quale "ringrazia" sarcasticamente il trio Monti-Berlusconi-Bersani con un laconico "Abbiamo chiuso grazie a loro a cui auguriamo affettuosamente (dopo i loro intensi sforzi) una pace eterna…". La foto del manifesto è apparsa su "Il Messaggero-Abruzzo" ed è stata ripresa da altri media. Prendendo atto della crisi, il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, ha organizzato un'assemblea pubblica con i commercianti per trovare soluzioni condivise. Le tasse saranno un osso duro da affrontare anche considerando che, per la categoria dei negozianti, la Tarsu (tassa sui rifiuti), ad esempio, è aumentata del 30%.

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