L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-16-2013

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/130438

Contents of this Issue

Navigation

Page 10 of 23

L'Italo-Americano GIOVEDÌ  16  MAGGIO  2013 PAGINA  11 Giro d'Italia, non solo Dolomiti. Anche il Sud regala spettacolo ANDREA TEDESCHI Se le quote rosa fossero tutte così, difficilmente troveremmo qualcuno contrario alla loro approvazione. Non parliamo di politica, ma di ruote che per fortuna girano più velocemente: quelle delle biciclette dei professionisti che in queste settimane percorrono la penisola da città attraversate dalla corsa in 180 paesi nei cinque continenti. Basti pensare a Napoli, sede della frazione di apertura, e alla cronometro a squadre del giorno successivo a Ischia, che hanno contribuito a dimostrare come oltre alla cattiva fama ci sia molto di più. Soprattutto perché, se il Giro tradizionalmente si decide nelle Tappa pugliese del Giro: i ciclisti attraversano Giovinazzo (Ph. B.Minafra) Sud a Nord per la 96° edizione del Giro d'Italia. Ventuno tappe dal 4 al 26 maggio, 207 corridori divisi in 23 squadre che si contendono il primato nella corsa più dura del mondo, seconda per prestigio soltanto al Tour de France. Una gara, certo, ma anche una straordinaria occasione di promozione del Bel Paese grazie alla diretta televisiva che ogni giorno porta le immagini delle durissime tappe di montagna che vedono i favoriti sfidarsi sulle rampe alpine delle regioni del Nord, negli ultimi anni gli organizzatori sono riusciti a scovare anche al Sud percorsi che gli addetti ai lavori definiscono "nervosi". Salite più brevi ma sicuramente dure, che mettono alla prova nei primi giorni di gara i corridori ancora in fase di rodaggio. Le montagne della Calabria e della Basilicata, le colline della Campania e della Puglia, il massiccio del Gran Sasso in Abruzzo sono esempi perfetti di difficoltà che nelle recenti edizioni del Giro hanno messo più volte i bastoni tra le ruote di grandi campioni abituati a stravincere altrove. Un esempio per tutti: Lance Armstrong, nell'unico Giro da lui corso nel 2009, giunse solo al nono posto anche a causa dei minuti persi nelle frazioni iniziali. Un Sud che comincia a dire la sua anche dal punto di vista degli atleti. La maglia rosa, anche se temporanea, ottenuta dal siciliano Vincenzo Nibali, favorito principale insieme al britannico Bradley Wiggins e all'australiano Cadel Evans, dimostra come il ciclismo sia ormai a livelli altissimi in tutta la penisola. "Tutto il Sud Italia sta crescendo moltissimo, ci sono molti campioni come Nibali, i due Caruso, Giovanni Visconti", dice il campione del mondo 1988 Maurizio Fondriest, intervenuto a Giovinazzo, in provincia di Bari, a un evento di promozione del Giro nel giorno in cui la corsa ha attraversato la Puglia da Mola di Bari a Margherita di Savoia. "Questo fa sì che molti giovani ragazzi vedono che c'è la possibilità di diventare, magari, dei campioni e hanno la voglia di iniziare ad andare in bici. Quindi per il movimento ciclistico credo sia una bella cosa". È una scena che si ripete da decenni: il momento più bello è quando il Giro passa nei paesi, negli oltre ottomila paesi che fanno l'Italia, e centinaia di mi- gliaia di occhi attendono per ore il passaggio dei loro campioni, che dura solo qualche secondo. Ma che può imprimere nelle menti dei bambini una passione sport del domani". E non solo in Italia. Bettini è di California, non quella americana, ma un piccolo paese di 300 anime in provincia di Livorno. I campioni Paolo Bettini e Maurizio Fondriest firmano autografi (Ph. B.Minafra) infinita. "Io credo che sia lo spot più importante che dobbiamo sfruttare perché si parla di sport, si parla di ciclismo: passa il Giro d'Italia con tutti i grandi campioni", dice Paolo Bettini, campione olimpico ad Atene nel 2004 e campione mondiale 2006 e 2007 anche lui presente a Giovinazzo. "Io l'ho vissuto da bambino. Sono dei flash che rimangono nella memoria dentro di noi, e in questi flash qualcuno può iniziare a coltivare un sogno. Pertanto mi auguro che giornate come queste servano a tanti ragazzi per ispirarsi, per capire quello che può essere il loro futuro, per il loro Ma un messaggio per gli italiani di Oltreoceano ce l'ha. "Io credo che promuovere l'Italia attraverso il ciclismo sia lo spot più bello. Giro d'Italia, Tour de France hanno portato una realtà vera anche in una California così lontana, non la mia, non quella Toscana, ma quella americana. Io ho fatto due volte il Giro di California e ho trovato anche là un entusiasmo incredibile, e credo che quell'entusiasmo sia dovuto anche a tutti i messaggi che arrivano dal Vecchio Continente e che mandiamo verso queste nuove realtà". Abete, Figc: 'Ridurre la Serie A a 18 squadre è strategico per la competitività internazionale dei club italiani' DIEGO DE LUCA Forse ha perso appeal negli ultimi anni, forse la crisi economica ha avviato la diaspora dei grandi campioni in altre Nazioni: fatto sta che il calcio italiano ha bisogno di un rinnovamento importante per poter tornare a competere con le grandi realtà europee. Il divario con Germania, Spagna ed Inghilterra è cresciuto a dismisura negli ultimi anni e l'avvento degli sceicchi nel calcio francese rappresenta linfa vitale per le casse del soccer transalpino. E nel Belpaese? C'è bisogno di idee. Innanzitutto, di ridurre la Serie A a diciotto squadre. Parola del presidente della Figc, Giancarlo Abete, che a margine del sesto seminario organizzato dall'Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) a Coverciano ha dichiarato: "Dalla stagione calcistica 2014/'15 auspico che il nostro sport nazionale abbia 102 squadre professionistiche anziché 132. Il dibattito è sul numero delle squadre di Serie A (oggi 20). L'aspettativa – ha proseguito Abete - è sul cambia- mento della massima serie: ho sempre detto che 18 squadre è un numero corretto. La Germania, ad esempio, ha un campionato che contempla 18 club. Ma all'interno della Lega di A non c'è mai stata un'assemblea che abbia messo all'ordine del giorno la riforma dei campionati". I club che fatturano di più sono d'accordo con questa politica, ma bisogna trovare necessariamente un'intesa con le società cosiddette "medio-piccole". Secondo Abete "le medie e piccole squadre non hanno alcun interesse che il campionato passi da 20 a 18 squadre. Partire in Serie A significa avere 20-21 milioni di euro solo di diritti tv. Il problema è il meccanismo delle retrocessioni, che potrebbero essere ridotte per accontentare tutti". La finale di Champions League metterà di fronte due squadre tedesche: Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Sembra sia trascorso un secolo da quando Milan e Juventus si contendevano il titolo di Campione d'Europa a Manchester, eppure era appena il 2003. Solo dieci anni. Da allora, Inter a parte, le squadre italiane hanno perso punti preziosi nel hanno la possibilità di vivere l'impianto sette giorni su sette grazie ai cinema, agli store ufficiali. Giancarlo Abete, presidente della Figc ranking Uefa non riuscendo più ad alzare un trofeo continentale. La Germania ha rifondato il calcio investendo ingenti capitali nei settori giovanili, che oggi sfornano grandi talenti, e nelle infrastrutture. Gli stadi tedeschi sono all'avanguardia, centri di raccolta di migliaia di tifosi che E i nostri impianti? Il nuovo Governo riuscirà ad approvare una legge che da troppo tempo giace indimenticata nelle aule della politica? "Speriamo di farcela", ha dichiarato ancora Abete: "C'è un Presidente del Consiglio che conosce molto bene i problemi del mondo spor- tivo e del calcio italiano. C'è un Ministro dello Sport, la Idem, che è garanzia assoluta per tutti. Dobbiamo fare un salto di qualità per le infrastrutture e l'impiantistica nel nostro Paese. Sarà difficile probabilmente per motivi tecnici, nella prossima legislatura, avere il superamento del problema e l'approvazione della legge in sede legislativa, perché sono convinto che tutti i gruppi parlamentari non daranno l'ok per la legislativa in commissione. Tuttavia sono certo che in tempi brevi si riuscirà ad approvare un provvedimento di legge che è strategico per la competitività dei nostri club a livello internazionale".

Articles in this issue

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-5-16-2013