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L'Italo-Americano PAGINA 4 GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013 Il design in marmo e granito: Stati Uniti e Canada i mercati di sbocco per la pietra italiana di pregio Oltre cento espositori italiani e stranieri a Bari per la nuova fiera internazionale specializzata nel settore tecno-lapideo MediStone Expo 2013, che sta riscuotendo successo soprattutto all'estero. L'internazionale Marmi e Macchine Carrara ha presentato Stone Sector, il volume con le statistiche relative all'interscambio mondiale di pietra naturale dal quale emergono alcuni elementi di grande interesse per il valore sempre crescente ma anche per i flussi dell'interscambio e per la distribuzione sulle diverse aree. In particolare si mette in evidenza come nel 2012 la domanda internazionale di pietra ornamentale si sia confermata in crescita: sono stati scambiati, tra importazioni e esportazioni, circa 96 milioni di tonnellate di materiali grezzi e lavorati per un valore di 21,5 miliardi di euro. La domanda mondiale è in aumento del +12,67% rispetto al 2010. Se si tiene conto delle sole quantità la crescita sfiora addirittura il +31%. La Cina è il protagonista assoluto del mercato lapideo internazionale con una quota di mercato del 32,6% in crescita del +6,3% rispetto al 2010 ma in leggero calo se si considera il 2011, seppur in concomitanza con un aumento del valore medio unitario dell'export di grezzi e lavorati del 21%. "Il lieve rallentamento del colosso cinese – ha spiegato Manuela Gussoni illustrando le statistiche – è da attribuire in parte al rallentamento del Pil, in parte Dalla cava al taglio: perfezione e tecnologia al servizio della qualità alle restrizioni imposte dal governo centrale sul mercato immobiliare, restrizioni che proseguiranno nel 2013 con riflessi sull'import di materiali pregiati". L'Italia, che ha avuto una produzione stimata in circa 9 milioni di tonnellate, perde progressivamente quote di mercato sia in termini di valore che di quantità ma con una sostanziale tenuta dei prezzi. Il prodotto made in Italy tende sempre più a caratterizzarsi per i segmenti di alta qualità del mercato lasciando buona parte della restante fetta di mercato ai suoi competitors fra i quali spicca la Turchia che guadagna posizioni pur facendo segnare un calo del valore medio unitario delle sue esportazioni. Il dato statistico mette in evidenza che, a livello mondiale, i primi 3 Paesi per saldo commer- ciale (esportazioni-importazioni) sono, nell'ordine, Cina (1,8 miliardi di euro), Italia (1,4 miliardi di euro) e Turchia (1,3 miliardi di euro). Nel 2012 i lavorati di italiani di pregio si sono diretti, in particolare, verso Stati Uniti e Canada che rafforzano la loro importanza come mercati di sbocco per la pietra italiana mentre la crisi economica rallenta significativamente la domanda europea. Stati Uniti e Canada sono tornati protagonisti per le esportazioni italiane di pregio e, nel corso del 2012, hanno assorbito 225.193 tonnellate di materiali di alta qualità, in particolare lavorati sia in marmo che granito, per un valore totale di 337,5 milioni di euro con una crescita, rispetto al 2011, del +14,6% in quantità e del +27% in valore e con aumento del valore medio unitario del +11% che risulta pari a quasi 1.500 euro per tonnellata. Tra i Paesi emergenti nel panorama del commercio dei lapidei risulta degna di nota la crescita del mercato indonesiano verso il quale l'Italia ha esportato 26 mila tonnellate di materiali di pregio, soprattutto marmo grezzo ma anche lavorato, per un valore complessivo di 22 milioni di euro in crescita rispetto al 2011 del 28% in quantità e del 39% in valore. Dallo studio è però emerso un "caso Puglia". Il Distretto Lapideo Pugliese è il secondo d'Italia dopo quello toscano. Le esportazioni hanno registrato, nell'ultimo anno, un incremento pari al 16,2% rispetto al 2011 nei Paesi importatori di marmi italiani: Russia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Kuwait, Marocco, Tunisia ed Egitto. Una parte importante di MediStone Expo è stata dedicata all'analisi dell'export del Distretto pugliese, da alcuni anni in crescita costante tanto da essere divenuto un caso nel panorama nazionale. Nel 2012 la Puglia ha esportato materiali sia grezzi che lavorati per un valore di oltre 37 milioni di euro. Un'ottima performance se si pensa che già nel 2011 la Puglia aveva segnato un incremento tendenziale dell'export rispetto all'anno precedente del 45% sia in quantità che in valore. "Le aziende pugliesi che hanno intrapreso questo percorso virtuoso di internazionalizzazione sono ancora piccole – ha sottolineato Manuela Gussoni - con una dimensione media di fatturato di 1,3 milioni di euro ben al di sotto della media italiana che è pari a 2,2 milioni". Dalla pietra al design. Qui l'opera degli architetti Fallacara e Stigliano Il mercato immobiliare nazionale torna indietro di 30 anni: giù le compravendite BARBARA MINAFRA Il mercato immobiliare italiano crolla ai livelli del 1985. Nel 2012 le abitazioni comprate e vendute si sono fermate a 444mila. Dati che rimandano indietro di quasi trent'anni quando le compravendite erano state 430mila. È quanto emerso dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, che ha evidenziato 150mila compravendite in meno in un anno e quasi un dimezzamento rispetto ai picchi del 2006. Il calo dal 2011 al 2012 è stato del 25,8%. Nel quarto trimestre dell'anno, in particolare, sono precipitate del 29,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Guardando alla geografia economica, si scopre che il Nord Est, dove si realizza il 18,3% del mercato nazionale è l'area in cui è stato registrato il calo più elevato: -28,3% in un anno. Nel Nord Ovest, area territoriale con la più ampia quota di mercato, il calo del 2012 è stato sostenuto (25,4% rispetto al 2011). In perdita anche i mercati del Centro e delle Isole: circa 26% in meno. Nel Sud, dove mediamente si realizza il 18,7% delle compravendite nazionali, il calo è stato pari al meno 21,5%. A livello regionale l'andamento del mercato è risultato negativo in tutte le regioni con cali che sono andati dal -17,7% della Basilicata al -30% dell'Emilia Romagna e delle Marche. Le regioni con la maggior quota di compravendita sono state invece, la Lombardia (19,9%) e il Lazio (10,9%), che sono state anche quelle che nel 2012 hanno avuto un'intensità del mercato immobiliare più alta della media nazionale. A livello urbano, le flessioni maggiori si sono avute a Catania (-4,1%), Genova (-3,5%) e Palermo (-3,4%). Le quotazioni medie delle abitazioni nelle 12 città più grandi per popolazione hanno avuto tutte ribassi tranne Verona (+0,2%). Considerato che l'intera spesa per i consumi si è ridotta del 4,1% su base annua, era abbastanza scontato pensare che ci sarebbero stati contraccolpi nel mercato immobiliare. In più va tenuto presente che i tassi di interesse bancario per la concessione dei mutui sono aumentati, è cresciuta la tassazione sulla proprietà, hanno subito maggiorazioni le imposte catastali e le tasse sui rifiuti legate alla casa.