L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-7-2021

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GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Ora comanda Milano ma gennaio sarà decisivo N egli ultimi 9 anni - con- traddistinti dal dominio della Juventus e dalle crisi di Inter e, soprattutto, Milan - vedere le due squadre milanesi in vetta alla classifica è stato pra- ticamente impossibile. Al netto dello strapotere bianconero, Nerazzurri e Rossoneri, nelle ultime stagioni, non sono mai riusciti ad essere in corsa per il titolo. Se si esclude lo strano - per via del CoVid - Campionato 2019/20 (Inter seconda), nessun club di Milano, con la Juventus campione, è mai arrivato sul podio della Serie A. In questa stagione, invece, complice un lavoro di rifonda- zione della Juventus - attualmen- te quinta, a 10 punti dall'Inter e 11 dal Milan -, i riflettori della Serie A sono tornati ad illumina- re le due squadre del capoluogo lombardo che, con percorsi e qualità molto differenti, a oggi, paiono le pretendenti più serie al titolo. NERAZZURRI: POTENZA DI FUOCO E SPACCATURE L'Inter, negli ultimi anni, ha compiuto la necessaria transazio- ne proprietaria senza soffrire in modo esagerato. Ora nelle mani del potentissimo gruppo cinese Suning, il club nerazzurro ha costantemente lavorato per costruire una squadra che potesse arrivare a lottare ai vertici, senza conoscere vere battute di arresto. Lo scorso anno, poi, con l'arrivo di Antonio Conte in panchina, l'asticella si è ulteriormente alza- ta e l'Inter, grandemente poten- ziata sul mercato, ha lottato fino all'ultimo sia in Serie A, sia in Europa League. Oggi l'Inter pare ulteriormen- te rafforzata: dopo un anno pas- sato assieme e un'altra sessione di mercato dove sono arrivati numerosi calciatori cari a Conte - formando così la rosa più ricca della Serie A -, i Nerazzurri sono partiti come i favoriti. La doloro- sa e prematura eliminazione da tutte le competizioni europee, poi, può diventare una risorsa: dovendo giocare solo una volta alla settimana, l'Inter avrà tutte le energie necessarie per puntare al titolo della Serie A. Non va nemmeno dimenticato come Conte sia uno specialista proprio delle vittorie in Campionato: il suo gioco e la sua mentalità, hanno spesso dato il meglio in competizioni di lungo corso, dove, oltre a dover affrontare 'big match' pieni di stimoli, si deve mantenere alta la concen- trazione sui campi di provincia. Oggi, dopo un avvio più com- plicato del previsto, l'Inter sta cominciando a mostrare il poten- ziale che, specialmente nella fase offensiva, pare davvero enorme. I Nerazzurri restano ancorati al 3-5-2, modulo prevalentemente difensivo, ma, quest'anno, si affidano ad interpreti che danno il meglio quando attaccano. In effetti, l'Inter subisce più gol del solito (anche contro avversari modesti), ma segna davvero tan- tissimo. L'atteggiamento tattico dell'Inter odierna è basato sul mantenere una squadra compatta, di modo che la densità nella pro- pria metà campo possa ovviare ai limiti individuali. Le ripartenze, tare la Juventus e chiudere il girone di andata a Udine. Partite non facili, che potrebbero defini- tivamente 'consacrare' il rilancio dell'Inter (sembra sempre che manchi poco allo 'sblocco' del pieno potenziale nerazzurro) o far ripiombare Lukaku & co. nel caos. ROSSONERI: A PIENI GIRI, ASPETTANDO ZLA- TAN - I Rossoneri sono passati per annate decisamente negative, caratterizzate dalle difficoltà del cambio di proprietà, da mercati tutt'altro che ispirati e dalla scel- ta di allenatori non sufficiente- mente preparati. Lo scorso anno, durante la gestione Giampaolo, la situazione sembrava essersi aggravata: sotto la guida dell'ex allenatore della Sampdoria, il Milan aveva cominciato il Campionato malissimo, con molti equivoci tattici e numerosi calciatori in netta involuzione. Dopo l'inevitabile esonero di Giampaolo, era stato chiamato Pioli, dai più considerato un tra- ghettatore. A gennaio, il duo Boban-Maldini, ha completato una rivoluzione nella rosa e ha riportato a Milano Zlatan Ibrahimovic. Dall'arrivo dello svedese - complice l'interruzione del Campionato per via del CoVid - tutto è cambiato. Il Milan, con una rapidità sorprendente, si è trasformato in una squadra. Il giovane gruppo rossonero, gui- dato dal totem svedese, ha trova- to equilibrio ed automatismi, giocando un calcio ricco e pro- positivo e inanellando una serie di risultati utili consecutivi che ancora deve interrompersi. Il momento positivo del Milan è continuato con l'avvio della sta- gione corrente: Ibra è stato con- fermato, così come Pioli e la squadra, ormai sempre schierata con il 4-2-3-1, ha cominciato a giocare a memoria. Con l'entusiasmo della giovi- nezza e grazie alle conferme ottenute tramite i risultati positi- vi, il Milan gioca con una sicu- rezza e una sfrontatezza che, sino a pochi mesi fa, parevano impen- sabili. Alcuni calciatori hanno elevato la qualità delle prestazio- ni (Theo, Calabria e Kjaer su tutti); altri, finalmente riportati nelle rispettive posizioni ideali, si sono ritrovati (Calhanoglu, Kessié). Il Milan diverte e, soprattutto si diverte. Ora è una squadra che non si fa mettere sotto, difficile da bat- tere: anche nelle situazioni più difficili, ha sempre dimostrato grande carattere, recuperando anche in circostanze più che sfa- vorevoli. Però, hanno fattori di rischio che devono considerare. Innanzitutto, l'età di Zlatan Ibrahimovic: è il leader della squadra e il suo calciatore più forte, ma ha 39 anni. Ogni partita pesa un po' di più sulle sue gambe, ogni infortunio richiede maggior cautela e tempi più lun- ghi. Un altro problema, poi, è la limitatezza della rosa a disposi- zione di Pioli: le alternative ai titolarissimi, solo in alcune posi- zioni, possono considerarsi di alto livello e, in particolare, man- cano almeno un difensore centra- le e un centravanti (Ibra non ha un vice!). Da ultimo, la sensazione è che il Milan stia già esprimendo il meglio: più di così, con questo organico, non può fare. Certo, è primo con merito, ma la stagione è lunga e l'impegno dell'Europa League resta gravoso. Gennaio sarà decisivo: all'Epifania Milan-Juventus, poi i Rossoneri ospiteranno il Torino, faranno visita al Cagliari e chiuderanno l'andata in casa contro l'Atalanta. Un calendario leggermente più semplice rispet- to a quello dell'Inter, ma con l'incognita Ibrahimovic che resta in forte dubbio almeno per la gara con la Juventus. I giovani hanno spesso ben figurato anche senza il faro, ma, con tante parti- te chiave in pochi giorni, non avere Ibra in campo peserà. UN GUADAGNO PER IL MOVIMENTO - Comunque vada, che siano Milan, Inter o una terza squadra a centrare la vittoria finale, la sensazione è che Milano sia definitivamente tornata 'nel calcio che conta'. Questo è un innegabile guadagno per tutto il movimento: Inter e Milan rappresentano due piazze tradizionalmente competitive ed economicamente forti. Il loro ritorno ad alti livelli, oltre ad aumentare investimenti e tasso tecnico della Serie A, renderà il torneo molto più incerto e quindi avvincente, facendo l'interesse di investitori e tifosi. STEFANO CARNEVALI L'incognita maggiore, sull'at- tuale momento giallorosso, pare essere l'esiguità della rosa: dietro i titolari c'è molto poco su cui fare sicuro affidamento. Fonseca lo sa, ma conosce il momento di transizione della società, per cui cerca sempre di far di necessità virtù. In modo diverso, invece, la pensa Dzeko: il bomber bosnia- co, in estate, è stato a un passo dalla cessione. Sfumato il pas- saggio alla Juve, ha un po' fati- SEGUE DA PAGINA 38 però, devono essere letali e, lan- ciando in campo aperto gente come Lukaku, Lautaro, Hakimi o lo stesso Perisic, ciò avviene abbastanza regolarmente. Questo piano tattico pare ancora impedi- re all'Inter di manifestare tutto il potenziale (soprattutto nei big match), ma, nell'immediato, sta consentendo ai Nerazzurri di incamerare punti su punti. La delusione per il Ko euro- peo pare già essersi riassorbita, ma - detto del problema scontri diretti (mancano ancora le partite con Juventus e Roma, ma negli incroci con le prime 5 in classifi- ca, i Nerazzurri hanno vinto - con poco merito - solo contro il Napoli) -, resta l'incognita sui rapporti interni allo spogliatoio interista. La sensazione è che il perdu- rare del 'matrimonio' con Conte, più che voluto, sia stato conse- guenza delle necessità (economi- che) di entrambe le parti. L'ex Ct, in questa esperienza milane- se, ha faticato non poco e oggi, al netto dei risultati che sono tor- nati confortanti, sembra aver un po' smarrito la proverbiale 'cari- ca'. Desta preoccupazione il suo rapporto con la società con cui - specie nei momenti chiave della stagione - pare poco allineato. Quanto allo spogliatoio, a partire dal 'caso Eriksen' (ormai dichia- ratamente sul mercato) e dalla situazione di Nainggolan (ceduto al Cagliari dopo un inutile stallo di mesi), c'è l'impressione di un affiatamento da migliorare. Gennaio porterà in dote molte risposte: dopo la trasferta in casa della Sampdoria, i Nerazzurri andranno a Roma, per poi ospi- I riflettori della A sono tornati a illuminare le due squadre milanesi (Ph Schlenger86 da Dreamstime.com) cato a ritrovare gli stimoli giusti, giocando in una squadra che, sulla carta, persegue obiettivi minori. Ora, però, si diverte e ha capito che c'è la possibilità di far bene: ecco perché, a più riprese, sta chiedendo alla società qual- che sforzo in sede di calciomer- cato. Va sempre ricordato, poi, che ai 'box', per il secondo grave infortunio della giovane carriera, c'è Zaniolo: uno dei più luminosi talenti del calcio italiano. Se tor- nasse ai livelli a cui ci aveva abi- tuato, sarebbe davvero una gran- de Roma.

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