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GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Scoperte sulle Alpi occidentali del Cuneese orme fossili di rettili finora sconosciuti, lasciate 250 milioni di anni fa P rocida sarà la Capitale ita- liana della cultura per l'an- no 2022. "Viva Procida che ci accompagnerà nell'anno della ripartenza e della rinascita" ha detto il Ministro per i beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, nel momento della proclamazione che per la prima volta premia un'isola e un piccolo borgo. "La designazione - ha conti- nuato - è un segnale per guardare al futuro. E' un anno complicato per tutti, stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche ma questo è un segnale per la ripresa. Nel 2022 saremo tornati alla norma- lità e la cultura e il turismo tor- neranno importanti e fortissimi come lo erano prima della pan- demia". Quest'anno, come lo scorso, la capitale è Parma e il prossimo anno saranno Bergamo e Brescia, due città colpite dura- mente dal Covid. Sconfitte in questa tornata altre nove città finaliste: Ancona, Bari, Cerveteri, L'Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra. L'isola di Procida sarà la Capitale italiana della Cultura 2022 Torino, primi al mondo a usare l'AI sull'infarto U no studio appena pubbli- cato a firma di geologi e paleontologi delle Università di Torino, Roma Sapienza, Genova, Zurigo e del Museo delle Scienze di Trento, ha istituito un tipo di impronta fossile nuova per la scienza, denominata Isochirotherium gar- dettensis. L'inattesa scoperta paleonto- logica, appena pubblicata sulla rivista internazionale PeerJ da un team multidisciplinare, descrive orme fossili impresse da grandi rettili vagamente simili a cocco- drilli nel passato più profondo delle Alpi occidentali, circa 250 milioni di anni fa. Le impronte sono state scoperte a circa 2200 metri di quota nella zona dell'Altopiano della Gardetta nell'Alta Val Maira (Provincia di Cuneo, Comune di Canosio) in seguito al lavoro di tesi del geo- logo dronerese Enrico Collo. Nel 2008, insieme al prof. Michele Piazza dell'Università di Genova e nel 2009 con Heinz Furrer dell'Università di Zurigo, identificarono tracce di calpestio lasciate da grandi rettili, origina- riamente lasciate fra i fondali fangosi ondulati di una antica linea di costa marina in prossi- mità di un delta fluviale. Lo studio le descrive in parte come orme fossili dell'icnogene- re Chirotherium e istituisce un tipo di impronta fossile nuova per la scienza: Isochirotherium gardettensis in riferimento all'al- topiano in cui è stata scoperta. "È stato molto emozionante notare appena due fossette impresse nella roccia, spostare un ciuffo erboso e realizzare immediatamente che si trattava di un'impronta lunga oltre trenta centimetri: un vero tuffo nel tempo profondo, con il privilegio di poter appoggiare per primo la mano nella stessa cavità dove in centinaia di milioni di anni se n'era appoggiata soltanto un'al- tra; mi è venuto spontaneo rievo- care subito l'immagine dell'ani- male che lasciò, inconsapevol- mente, un segno duraturo nel fango morbido e bagnato, ma destinato a divenire roccia e innalzarsi per formare parte della solida ossatura delle Alpi" ha dichiarato il paleontologo Edoardo Martinetto del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Torino, scopritore delle nuove tracce. Secondo Fabio Massimo Petti del Museo delle Scienze di Trento, esperto di orme fossili e primo autore del lavoro, si tratta di un ritrovamento unico in Europa: "Le orme sono eccezio- nalmente preservate e con una morfologia talmente peculiare da averci consentito la definizione di una nuova icnospecie che abbiamo deciso di dedicare all'Altopiano della Gardetta". "Non è possibile conoscere con precisione l'identità dell'or- ganismo che ha lasciato le impronte che abbiamo attribuito a Isochirotherium gardettensis, ma, considerando la forma e la grandezza delle impronte, e altri caratteri anatomici ricavabili dallo studio della pista, si tratta verosimilmente di un rettile arco- sauriforme di notevoli dimensio- ni, almeno 4 metri" ha rimarcato il paleontologo Marco Romano della Sapienza Università di Roma. Ipotetica ricostruzione della nuova icnospecie Isochirotherium Gardettensis (Ph Unito.it) S traordinario risultato di una ricerca coordinata dalla Cardiologia universi- taria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e dai Dipartimenti di Informatica dell'Università di Torino e di Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino. Gli autori hanno utilizzato quell'approccio dell'Intelligenza Artificiale chia- mato Machine Learning o di apprendimento automatico, secondo il quale i computer imparano progressivamente dai dati che vengono loro forniti migliorando sempre più le loro capacità predittive ed indivi- duando correlazioni. In questo caso, il risultato è stato la crea- zione di un nuovo sistema di classificazione del rischio di eventi futuri nei pazienti dopo un infarto. La assoluta novità e la grande efficacia di questo nuovo approccio sono valse alla ricerca la pubblicazione sulla rivista di medicina più blasonata al mondo: The Lancet. "I pazienti con infarto miocar- dico acuto – spiega Fabrizio D'Ascenzo, coordinatore dello studio – sono ad altissimo rischio nei primi due anni sia di una recidiva di infarto sia di sangui- namenti maggiori legati ai far- maci che mantengono il sangue 'più fluido', come la cardioaspi- rina. La decisione sulla terapia migliore deve bilanciare questi due rischi, cosa che il cardiologo fa basandosi sulla propria espe- rienza e sul suo intuito clinico, aiutato da punteggi di rischio. Tuttavia questi punteggi sono poco precisi e pertanto di mode- sto aiuto anche per un cardiologo esperto. Abbiamo perciò cercato di migliorare la situazione utiliz- zando dati clinici riguardanti 23.000 pazienti, molti dei quali raccolti in Piemonte, che hanno fornito la massa critica di infor- mazioni per la nostra ricerca". Accanto all'esperienza clini- ca, l'analisi dei dati con questa tecnica basata sull'Intelligenza Artificiale usa metodi matemati- co-computazionali anzichè anali- si statistica che alzano la soglia di precisione del calcolo di rischio dal 70 al 90%, riducendo statisticamente la possibilità di una non corretta diagnosi. L'isola di Procida (Ph Francesco Riccardo Iacomino da Dreamsmstime.com)