L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-27-2021

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2021 O g n i b a m b i n o italiano impa- ra alle elemen- tari la leggen- daria storia di Romolo e Remo, i fratelli che fondarono Roma. Romo- l o e R e m o , a l l e v a t i d a l l a Lupa che ancora oggi sim- boleggia la nostra capitale, ma la cui ascendenza risale ai gloriosi guerrieri di Troia, come scrive Virgilio nel suo capolavoro, l'Eneide. Gli storiografi romani Varrone e Livio affermano che la città fu fondata sul Palatino da Romolo, primo re di Roma, il 21 aprile 753 a.C., ma dove stanno la storia e l'archeolo- gia? Stranamente, dato che tendono a tenersi sempre per mano e a sostenersi a vicen- da, sembra che non condivi- dano lo stesso punto di vista in questo caso. Secondo gli storici moder- ni, non c'è nulla di vero nella leggenda di Romolo e Remo: è stata creata ad hoc per dare alla città origini adeguate, adatte a soddisfare gli stan- dard di una città che gover- nava il mondo ed era a capo di un impero. Gli archeologi, invece, sembrano credere che in fondo ci possa essere del vero. Paolo Carafa, archeo- logo e docente all'Università L a S a p i e n z a d i R o m a h a detto che "Roma non è venu- ta dal nulla. C'è un nucleo s t o r i c o n e l l a l e g g e n d a e siamo riusciti a ricostruirlo". Secondo Carafa, un piccolo insediamento si sviluppò su c i r c a 2 0 0 e t t a r i n e l l ' V I I I secolo a.C., proprio dove si trova oggi Roma. Per ragioni ancora da chiarire - forse per decreto reale - all'insedia- mento fu dato uno status speciale e fu consacrato reli- giosamente. Tracce di fortifi- cazioni dell'VIII secolo a.C. sono state trovate dal team di Carafa, rendendo così plausi- bile la data del 753 a.C. come data di fondazione di Roma. Un altro edificio chiave dello stesso periodo portato alla luce dagli archeologi è il tem- pio dedicato a Vesta, il cui fuoco sacro era sinonimo della presenza di un insedia- mento urbano sviluppato. Sono stati trovati anche resti di altre strutture, tra cui un primo foro e un primo edifi- c i o c i v i c o , t u t t i r i s a l e n t i all'VIII secolo a.C. G l i a r c h e o l o g i , q u i n d i , sembrano credere che ci sia qualcosa di vero nelle leggen- de che gli storiografi e gli scrittori romani hanno citato, anche se, ovviamente, non si spingono a dire che quanto scritto da Virgilio fosse vero. Semplicemente, sottolineano come gli scavi e le ricerche dimostrino come, di fatto, una città sia esistita già nel periodo e nel luogo delle leg- g e n d e . C ' è d i p i ù : s u l Campidoglio sono stati sco- perti manufatti dell'età del bronzo, circa sei secoli prima d e l l a d a t a d i n a s c i t a d i Roma. È probabile che il primo re - e forse fondatore - di Roma, la stessa persona che le leg- gende chiamano "Romolo", discendesse da una dinastia latina molto più antica. Fu, forse, per cancellare i ricordi di tali umili origini locali che, in una fase successiva, l'intel- lighenzia romana introdusse il mito di Enea per spiegare le origini della città, un mito che era già conosciuto dagli abitanti del Lazio nell'VIII secolo a.C. Torniamo indietro un atti- mo, perché non tutti possono conoscere il legame tra Roma ed Enea. Enea era un guer- riero troiano, che sopravvisse alla fine della sua città e fuggì con suo padre, sua moglie e suo figlio, e raggiunse la sal- vezza sulla costa del Lazio. Q u i , d i c o n o l e l e g g e n d e , fondò la città di Alba Longa, di cui fu il primo re. Il suo s u c c e s s o r e f u s u o f i g l i o Ascanio e, poi, tutti i suoi discendenti, fino a Romolo che, quindi, non solo era figlio di un dio - lui e suo fra- t e l l o f u r o n o g e n e r a t i d a Marte, il dio della guerra - ma anche diretto discenden- t e d i E n e a d a p a r t e d e l l a madre. Rea Silvia. Il legame tra Enea e Roma fu esplicitamente messo nero s u b i a n c o d a V i r g i l i o nell'Eneide, che fu commis- sionata dall'Imperatore A u g u s t o c o n l o s c o p o - avete indovinato – di fornire una storia adeguata sull'ori- gine della città, una storia che coinvolgesse semidei ed eroi e non pastori del Centro Italia. Perché i "veri" fondatori di Roma, molto probabilmente, d i s c e n d e v a n o d a i p r i m i popoli indoeuropei che rag- g i u n s e r o l a p e n i s o l a d a i Balcani del nord, circa due- mila anni prima di Cristo. N e l l ' V I I I s e c o l o a . C . , i Romani vivevano probabil- mente sul Palatino, mentre i S a b i n i a b i t a v a n o i l Campidoglio e il Quirinale. Qui ritornano i racconti leg- gendari che descrivono come R o m o l o e i l s u o p o p o l o , discendenti di Enea e resi- d e n t i n e l l a R o m a a p p e n a creata, cercarono di fare un accordo con i Sabini per otte- nere alcune delle loro donne da sposare e con cui procrea- re. Al loro rifiuto, Romolo ingannò i Sabini e rapì tutte le loro donne. Ne seguì una guerra, che terminò grazie alla mediazione delle donne. Storicamente, sappiamo che i Sabini e i Latini si fuse- ro rapidamente, come atte- stato dal fatto che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, era un Sabino, e dalla presen- z a d i u n c e r t o n u m e r o d i p a r o l e s a b i n e n e l l a t i n o , c o m e b o s ( b u e ) o p o p i n a ( c u c i n a ) . Q u a l c h e t e m p o dopo, intorno al 625 a.C., entrarono in scena anche gli Etruschi. Ciò che colpisce delle ori- gini di Roma, in qualsiasi modo - storico o leggendario - si voglia guardare il tema, è la rapidità e la potenza con cui il popolo conquistò la penisola, sottomettendo altre culture e inglobandole nella p r o p r i a : i S a b i n i e g l i Etruschi, naturalmente, ma anche i Greci della Magna Grecia a Sud. I Romani erano forti guerrieri e conquistava- no velocemente, ma erano anche - e lo dimostrarono per la maggior parte della loro storia - governanti esperti: non si aspettavano che i con- quistati abbandonassero la loro lingua o cultura, né ren- devano loro difficile ottenere la cittadinanza romana, ele- mento chiave per ottenere u g u a g l i a n z a e v a n t a g g i . Erano tolleranti e incredibil- mente ben organizzati, carat- teristica quest'ultima che l'Italia moderna sembra aver completamente perso. Non vedevano gli altri popoli e le altre culture come inferiori, capendo che c'era molto da guadagnare nel raggiungere un equilibrio in cui le culture, quella dei Romani e quella dei conquistati, potevano arricchirsi a vicenda: ecco perché Roma, alla fine, era una città così cosmopolita e multiculturale, e potremmo anche dire moderna, in un modo in cui molte metropoli moderne ancora oggi non lo sono. Dove sta allora la verità sulle origini di Roma? Forse, proprio come dice il vecchio ritornello, proprio lì, nel mezzo. Tra la storia e la leg- genda, tra i pastori, i guerrie- ri e gli dei. La casa di Augusto sul Colle Palatino (Photo: Mila Atkovska/Dreamstime) Le origini de La Città Eterna, tra leggenda e storia HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI

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