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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2021 I taliani, tutti mam- moni! Notoriamente, l e m a d r i i t a l i a n e s o n o o n n i p r e s e n t i n e l l a v i t a d e i l o r o figli, li viziano da morire, li nutrono, lavano e stirano i loro vestiti, giustificano la loro pigrizia e non sono mai contente delle loro fidanza- te. Beh, è uno stereotipo, ma come tutti gli stereotipi è difficile convincere la gente che non sia vero e che ci sia qualcosa di vero anche in questo. Non tutte le mamme sono così, ovviamente, ma ogni italiano ne conosce almeno una di questo tipo: può esse- re la mamma della vostra migliore amica o, se siete proprio sfortunati, quella del vostro partner, ma que- sta è tutta un'altra storia, visto che oggi non parlere- mo di suocere. Se siete un italiano che vive all'estero, a un certo punto vi sarà sicu- ramente capitato di fare il d i s c o r s o " I t a l i a n i , t u t t i mammoni", indipendente- m e n t e d a l v o s t r o s e s s o : "Perché le mamme si agita- no così tanto per i maschi?". E, se siete donna, "non vi dà fastidio?". In verità, gli uomini ita- liani non sono più bamboc- c i o n i ( i n u t i l i m a r m o c c h i incapaci di badare a se stessi per la presenza onnipresen- te della mamma) di altri, ma l ' I t a l i a n o n h a m a i f a t t o nulla per mettere le cose in chiaro. Perché la mamma italiana, iperprotettiva, pre- potente e abbastanza domi- nante, è un'icona dell'Italia, proprio come il Colosseo e la pizza. La nostra letteratura, la nostra poesia e, soprattut- t o n e l l a p r i m a m e t à d e l Novecento, anche la nostra musica, hanno celebrato le m a d r i c o m e l a f i g u r a p i ù importante nella vita di ogni maschio. Anche la storia ha dato u n a m a n o . P e r e s e m p i o , l'autore di Pinocchio, Carlo C o l l o d i , s i c h i a m a v a i n realtà Carlo Lorenzini, ma scelse "Collodi" come nome d'arte, in onore del luogo di nascita della madre, il paese di Collodi, in Toscana. E lo sapevate che Napoleone Bonaparte, che sarà anche un simbolo del nazionalismo francese ma aveva sangue italiano nelle vene, portò con sé sua madre quando fu esiliato all'isola d'Elba? Se vogliamo davvero tro- vare le radici di tutto questo, p e r ò , d o b b i a m o r i s a l i r e a l l ' e p o c a r o m a n a , c o m e s p e s s o a c c a d e q u a n d o s i t r a t t a d e l B e l p a e s e . Nell'antica Roma, le madri avevano il dovere di educare i figli maschi e di introdurli ai doveri, ai valori e all'etica del buon cittadino romano. Spesso le madri finanziava- no addirittura le carriere dei loro figli, ma se pensate che si trattasse solo di amore materno, vi sbagliate: per- mettendo ai loro figli di ele- varsi e diventare importanti p e r s o n a g g i p u b b l i c i , l e matriarche romane ottene- vano visibilità pubblica e rispetto per se stesse. Il suc- cesso dei loro figli era il loro stesso successo. Cornelia, figlia di Scipione Africano, r i f i u t ò d i s p o s a r e i l r e d'Egitto per dedicare la sua vita alla carriera politica dei due figli, i famosi fratelli Gracchi, avuti dal defunto m a r i t o . O g n i s t u d e n t e d i liceo italiano vi direbbe - p e r c h é l a f r a s e f a s p e s s o parte degli esercizi di tradu- zione del primo anno - che lei notoriamente disse di loro haec ornamenta mea: "sono i miei gioielli". F o r s e , p e r ò , a b b i a m o ancora più familiarità con Agrippina, la madre intri- gante dell'infame Nerone. La sua sete di potere è rima- sta negli annali della storia ma, proprio come la follia di suo figlio, molto di quello c h e s a p p i a m o p o t r e b b e essere il risultato di un tipi- co caso di damnatio memo- riae, piuttosto che di verità. Nel Medioevo, le donne nobili mantennero un ruolo simile a quello delle loro a n t e n a t e r o m a n e : e r a n o direttamente coinvolte nel- l'educazione e nell'istruzio- ne dei loro figli. Basti qui r a c c o n t a r e l a s t o r i a d i Marozia, una ricca donna del X secolo che non solo divenne l'amante di papa S e r g i o I I I , m a g l i d i e d e anche un figlio che, grazie alla sua rete smart, permet- tetemi di usare questa paro- la molto moderna, fu poi eletto anche al papato. I ricercatori concordano sul fatto che queste mamme storiche non erano affatto m a t e r n e : a m a v a n o i l o r o figli, ma si occupavano solo di affari. Se vogliamo trovare dav- vero la radice di quel rap- porto simbiotico tra madre e figlio che oggi è così spesso associato all'Italia, dobbia- mo guardare all'Ottocento, il secolo del Romanticismo e d e l R i s o r g i m e n t o . I n quegli anni, pathos, senti- menti, emozioni e grandiosi i d e a l i d i i n d i p e n d e n z a s i mescolavano tra loro in un gigantesco calderone trico- lore: credetemi, allora era tutto molto intenso. Con tre guerre d'indipendenza nel giro di 20 anni e una pletora d i i n s u r r e z i o n i c o n t r o l o straniero, i ragazzi italiani del XIX secolo si ritrovaro- no spesso in divisa, pronti a combattere per i loro ideali di libertà e indipendenza. E cosa fecero le loro mamme? A b b r a c c i a r o n o g l i s t e s s i ideali, pronte a sacrificare ciò che avevano di più caro - i loro figli - all'altare della Patria. Quattro dei figli di Adelaide Cairoli morirono combattendo per l'indipen- denza e uno divenne primo ministro dell'Italia unita. La C a i r o l i f u l e i s t e s s a u n a p a t r i o t a , p r o p r i o c o m e M a r i a D r a g o , m a d r e d i uno dei padri della nostra patria, Giuseppe Mazzini: sostenne sempre le imprese p a t r i o t t i c h e d e l f i g l i o , a l quale dispensò spesso pre- ziosi consigli. N e g l i a n n i t r a l a f i n e dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, le madri comin- ciarono ad avere il significa- tivo compito di tenere unita la famiglia e furono conside- rate responsabili dell'educa- z i o n e m o r a l e d e i f i g l i , soprattutto tra i borghesi. Fu, infatti, l'unione tra gli ideali borghesi e la Chiesa cattolica a segnare, forse, la n a s c i t a u f f i c i a l e d e l l a m a m m a i t a l i a n a , d o n n a responsabile non solo della casa, ma anche dello svilup- po etico, religioso e morale dei suoi figli. Q u a n d o , n e l 1 9 2 2 , Mussolini e il suo partito fascista salirono al potere, la femminilità divenne sinoni- mo di maternità: se volevi e s s e r e u n a b u o n a d o n n a fascista, dovevi avere molti figli e assicurarti che fossero cresciuti adeguatamente. La madre ideale di Mussolini era granitica, stoica, pronta a s a c r i f i c a r e i f i g l i a l l a p a t r i a , c o m e n e l Risorgimento. Doveva anche essere prolifica, fascista e fedele al marito. A meno che non fosse il Duce in persona a interessarsi di lei: lui era proprio un dongiovanni. Dopo la fine del fascismo, l'idea della madre come ful- cro morale della casa e quale protettrice a vita dei suoi f i g l i m a s c h i , è r i m a s t a , anche perché, come abbia- mo visto, Mussolini non ha davvero inventato nulla. Al contrario del giornalista e scrittore Corrado Alvaro che, nel 1952, coniò la parola m a m m i s m o , u n c o n c e t t o che in realtà esiste solo in Italia. Il ruolo della madre nella storia dell'Italia è sempre stato importante, specialmente nella vita dei figli maschi (Photo: Nkarol/Dreamstime) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI La mamma è sempre la mamma! Una breve storia degli italiani e delle loro mamme