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GIOVEDÌ 24 GIUGNO 2021 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | giando Luca. Ha anche lei un mantra personale q u a n d o s i t r o v a i n momenti difficili? Da quando ho scoperto Silenzio, Bruno! l'ho applica- to spesso nella mia vita. È decisamente il mio nuovo mantra. In questo ultimo anno e mezzo di problemi ne a b b i a m o a v u t i t a n t i e d i Silenzio, Bruno! ne abbiamo davvero avuto bisogno. Anzi, penso che ce lo dovremmo dire l'uno con l'altro. L'amicizia tra Luca e Alberto si può chiamare bromance? È sicuramente un modo giusto di definirlo. Mi è stato chiesto se fosse di più di una amicizia. È una tematica che volevo tenere aperta, perché di base c'è la questione del sentirsi diversi, del doversi nascondere; ognuno ha la sua esperienza personale in q u e s t o m a d i b a s e c ' è senz'altro il messaggio del- l'accettare se stessi e di farsi vedere come si è al mondo esterno. Q u a l è l ' a s p e t t o p i ù importante riguardo il protagonista? La cosa importante che vogliamo far vedere è che spesso differenti comunità non si conoscono e c'è paura e d i f f i d e n z a . L a c o s a c h e trovo importante è che Luca s i a c u r i o s o , d i v e n t a n d o quindi la risposta a questo mondo. Se vogliamo aprirci agli altri e al loro mondo, dobbiamo essere curiosi. È un messaggio certa- mente positivo. Sì, ma un altro aspetto importante che voglio sotto- lineare nel film è che non tutti ti accetteranno, non puoi cercare approvazione ovunque perché non accadrà mai. E a maggior ragione sono fondamentali l'amicizia e le persone giuste, il sapersi circondare di coloro che ci vedono, ci apprezzano e ci spingono a fare anche cose che da soli non faremmo. Da dove ha preso ispi- razione per questa sto- ria? Parte dell'ispirazione è v e n u t a d a l G i a p p o n e . I o sono cresciuto negli anni '80 con tanti cartoni animati giapponesi. Hayao Miyazaki è un mito per me, l'ho cono- sciuto e gli ho fatto vedere il m i o c o r t o m e t r a g g i o e d è stato bellissimo. I suoi per- s o n a g g i h a n n o u n s e n s o della meraviglia, e lui come regista ha la capacità di crea- re un mondo bambinesco semplice e amorevole. A que- sto mi ispiravo perché mi i n t e r e s s a n o p e r s o n a g g i molto simili. Esattamente come quando Luca esce per la prima volta dall'acqua e ha questo sguardo di sorpresa e meraviglia. Mi piacciono i p e r s o n a g g i c h e s c o p r o n o cose semplici per la prima volta come le onde, il vento, l'espresso, le vecchiette, per- ché ci fanno capire che dob- biamo rallentare e osservar- le. Quale è la scena che l'ha emozionata di più? T a n t i s s i m e . T r a l ' a l t r o f a c e n d o q u e s t o l a v o r o l e scene vengono fatte e rifatte moltissime volte, finché non riesci a farle ingranare per- fettamente una con l'altra. La cosa difficile come regista è mantenere questa fusione che arriva solo quando si prova un'emozione. Ci sono certe scene in cui volevamo proprio che lo spettatore provasse un pugno sul cuore, per esempio quando Luca finalmente abbraccia se stes- so e va a salvare Alberto. In seconda posizione direi cer- tamente la fine, ho sentito i brividi. H a l a v o r a t o c o m e s t o r y b o a r d a r t i s t p e r tanti anni e questo è il suo primo lungometrag- gio, come è stato il pas- saggio? Un passo fondamentale è stato fare il cortometraggio anche se poi fare un lungo- metraggio è stato davvero molto differente! Il corto è una piccola poesia, invece un lungometraggio è come scri- vere un libro. È una collabo- razione diversa con tempisti- che diverse. È un'esperienza difficile ma di crescita. Per me è stato come salire su u n a n a v e e s a l p a r e p e r i l mare sapendo solo che da lì in poi avrei dovuto affronta- re delle tempeste. Dopo le tempeste però ti rimetti in sesto e riparti, e quello è un momento cruciale perché così è la vita: si cade e ci si rimette in piedi. Luca è appassionato di pianeti, della Luna e delle stelle. Oltre alla V e s p a , a l m a r e , a l l a pasta al pesto, anche i s a t e l l i t i s o n o u n a s u a passione d'infanzia? S ì , a s s o l u t a m e n t e . L'astronomia un po' fanta- siosa; da piccolo immagina- vo di mettere Saturno in una vasca sufficientemente gran- de per contenerlo e fantasti- cavo su questa vasca enorme nella quale Saturno, che è un pianeta leggero, avrebbe gal- leggiato. Era un po' il mio modo di esprimere e abbrac- c i a r e i l m i o e s s e r e n e r d . Volevo portare un po' di liri- smo e di poetica della Luna, è una direttiva che mi sono imposto per tutto il film. I momenti di immaginazione di Luca sono dal mio punto di vista bellissimi, quando vede ad esempio le acciughe al posto delle stelle e le chia- ma stell-acciughe. È bello inventare ed è bello essere ispirati dall'astronomia, per- ché c'è sempre qualcosa di misterioso e qualcosa che NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Continua da pagina 5 C Casarosa con il suo migliore amico, Alberto Surace: la loro amicizia ha ispirato la creazione di Luca (Photo: Virginia Bettoja) Luca è una dedica all'Italia, alle sue atmosfere e ai suoi profumi, ma in particolare a quelli della Riviera Ligure dove il regista Enrico Casarosa ha trascorso le estati della sua infanzia e adolescenza. Casarosa with producer Andrea Warren (Photo: Virginia Bettoja)