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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 20 GIUGNO 2013 PAGINA 5 L'arte italiana dello spizzicare a tavola: l'improvvisazione è servita (con una golosa varietà di assaggini irrinunciabili) lAuRA RoSSI Chiunque abbia origini e parenti italiani o viva nel Belpaese, è assolutamente consapevole di due grossi pilastri nella vita di un italiano: la famiglia e il cibo. Tutto il mondo apprezza e conosce la famosa dieta mediterranea, decantata come sana, corretta e gustosa. Nessun italiano potrebbe pensare la sua vita senza pasta. La varietà della cucina italiana è comunque una delle caratteristiche portanti. Avete mai provato a contare quante ricette ci siano fra le varianti regionali e quelle personali anche dello stesso piatto? Lasciate perdere, non incominciate neanche a enumerarle: vi stanchereste prima! Ben sappiamo che se affrontiamo un pasto completo all'italia- arrivano a casa vostra degli amici a trovarvi, una chiacchera tira l'altra e non ci accorgiamo, complice la piacevole compagnia, di essere arrivati all'ora di cena o pranzo. Non c'è niente di pronto: potremmo preparare una pasta veloce oppure improvvisare. D'altronde non lasceremmo mai andare via l'amico e l'ospite senza averlo nutrito (come se non mangiassimo già abbastanza!). La tavola viene apparecchiata e invece delle classiche portate, la tovaglia viene completamente coperta da leccornie di ogni genere. Certo, perché a meno che non siate un single che vive in una città come Milano (per cui fare la spesa è effettivamente un'occasione saltuaria), il frigo di un italiano è quasi sempre mediamente pieno. Organizzare una spizzicata è facile: in tavola ogni genere di leccornia! na, ci ritroveremo a tavola per ore ed ore. Chi non è abituato a mangiare copiosamente, affronterà una vera e propria prova di sopravvivenza. Avete presente quei pasti con le portate che non finiscono più? Partiamo dall'antipasto dove siamo affamati, arriva finalmente il primo e giungiamo leggermente affaticati al secondo; assaggiamo un pezzetto di formaggio; non rinunceremmo mai al dolce, ma abbiamo bisogno subito dopo di un buon caffè. Potremmo quindi mai rinunciare anche all'ammazzacaffè? Eccoci arrivati in fondo, sicuramente soddisfatti ma devastati, con la promessa che non mangeremo più: la promessa però dura solo fino al pasto successivo. Inutile alimentare falsi miti: i pasti italiani non sono sempre così abbondanti. Normalmente, dopo una giornata di lavoro, ci si accontenta di un piatto di pasta e della verdura oppure una bistecca con insalata, anche perché, se dovessimo cucinare tutte quelle portate non mangeremmo prima di mezzanotte! C'è una terza possibilità tra il pasto completo e quello quotidiano: l'arte dello spizzicare a tavola. In questa occasione mettiamo in scena una delle doti principali di un italiano: l'improvvisazione. Avete mai provato ad organizzare velocemente una "spizzicata" a tavola? Inaspettatamente Il pranzo? Antipasto, primo, secondo, contorno, l'immancabile formaggio, frutta, dolce, caffè e...ammazzacaffè In tavola ci saranno dunque tre o quattro tipi di formaggi, salumi a volontà, i carciofini sott'olio fatti dalla zia Luisa, pane fresco, grissini, pomodorini secchi, qualche melanzana sott'olio magicamente comparsa da uno scaffale. Manca qualcosa? Ma certo: una buona bottiglia di vino! Tra una chiacchera e l'altra ci ritroviamo a spizzicare le varie leccornie, avendo l'impressione che stiamo solo facendo piccoli spuntini. Non è vero! Stiamo facendo una vera e propria mangiata e se mai vi metteste a calcolare le kilocalorie che ingerite non potrete che confermare quello che vi dico! Diamo dunque il via alle danze. Vuoi non mangiare una fetta di coppa che arriva direttamente dai colli piacentini? Va assolutamente accompagnata con una buona fetta di pane e un bicchiere di vino! Facciamo un brindisi! Come fai a non assaggiare un pezzo di grana? Fa bene alla salute! I famosi carciofini della zia Luisa? Non ne mangerai altri così, approfittane! Cosa ci fa quel grissino tutto solo? Arrotoliamoci su una bella fetta di prosciutto crudo e via, tutto giù nello stomaco! Altro brindisi alla bella compagnia con un buon bicchiere di vino. L'insalata russa? Giusto un paio di cucchiaiate per assaggiarla. Quel gorgonzola ha proprio un bell'aspetto, magari un pezzetto…e magari anche una fettina di pecorino. Vogliamo lasciare nel piatto l'ultima fetta di mortadella? Che cosa è.. la fetta della vergogna? Adesso? Bisogna assolutamente assaggiare la torta che gli amici ci hanno portato. La accompagniamo con un bicchierino di limoncello? Prodotto artigianale, non può far che bene! Ci offendiamo se non assaggiate questo limoncello fatto in casa! Siete a dieta? Ci penserete da domani, dopo tanto tempo che non ci si vedeva bisogna pur festeggiare! Ecco a voi messa in scena la tipica spizzicata italiana. Sicuramente non sarà paragonabile ad un pasto di quattro portate, ma avrete bisogno comunque di un buon caffè per digerire e soprattutto sarete consci del fatto che, se fatta in buona compagnia, questa arte dello spizzicare è una piacevole attività a cui dedicarsi. La generosa tradizione napoletana del 'Caffé sospeso' addolcisce il mondo (e gli animi) doM SeRAFINI Secondo la rete Tv pubblica britannica BBC, gli inglesi hanno inventato il "caffé sospeso" (suspended coffee). Ma non sanno che hanno invece scoperto l'acqua calda. In un lungo servizio televisivo trasmesso negli Stati Uniti su BBC World, la rete internazionale britannica, si è descritto come oggi in Inghilterra (trascurando il fatto che il caffé sospeso è anche praticato in Irlanda) alcuni bar offrono un caffé gratis ai più bisognosi perché pagato in anticipo da un precedente cliente. Poco sa la Bbc (ma verrà fatto notare) che la pratica del caffé sospeso risale alla Napoli dei primi del 1900 e fu iniziata durante le feste natalizie, durante le quali un ricco o particolarmente contento e generoso napoletano, ordinava un caffé e ne pagava due: il suo e quello "sospeso" per una persona che non poteva permetterselo e che non sarebbe mancata di In Italia esiste la Rete del Caffè Sospeso a cui aderiscono 60 bar La tradizione del caffè sospeso nasce nei primi del Novecento a Napoli arrivare. Anche oggi un poveretto può arrivare a qualsiasi bar (anche quelli esclusivi) e inevitabilmente chiedere, "avesseve nu suspise?" (c'è un caffé sospeso?). Il barista fa cenno con il capo se sì oppure no. "Caffé Sospeso" è anche il titolo di un libro umoristicopolitico-filosofico dello scrittore na-poletano Luciano De Crescenzo, pubblicato nel 2008 dalla Mondadori Editore. Vi è poi la Rete del Caffé Sospeso, descritta come la "rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso" con circa 60 bar sparsi in tutt'Italia. E ora la pratica del caffé sospeso si è estesa in Europa e in Asia. Ad esempio, ci sono bar in Svezia che indicano su una lavagnetta esposta fuori, quanti caffé sospesi sono a disposizione durante la giornata. In Cina sono i ristoranti che mettono a disposizione dei poveri delle zuppe di vermicelli prepagate quindi non umilianti e non fatte con avanzi e descritte come "Chengkechengpin" (che si traduce come ospite onesto e qualità onesta). Adesso chi lo va a dire ai sapientoni della BBC che pure a Suzhou, in Cina, l'arte del Caffé Sospeso sta facendo breccia anche con altri prodotti?