L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-20-2013

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ  20  GIUGNO  2013 Elenchi gloriosi Fasti Capitolini Consolari e Trionfali. Iscrizione dell'Età augustea (27 a.C. - 14 d.C.) è conservata nei Musei Capitolini di Roma. Si tratta di testi marmorei, rinvenuti nel Foro Romano. Molto probabilmente si trattò di una scoperta del tutto casuale, durante lo scavo di una fornace per la cottura della calce, davanti al tempio di Antonino e Faustina nel Foro Romano. Subito dopo il ritrovamento, su progetto di Michelangelo, i Fasti furono collocati a decorazione della parete di fondo del Cortile del Palazzo; nel 1586, furono posizionati nella collocazione attuale all'interno del Palazzo dei Conservatori al Campidoglio, e per questo da allora, sono indicati come Fasti Capitolini. Riportano due elenchi di nominativi. Il primo ha la lista dei consoli dal 483 a.C. al 19 a.C., il secondo riporta la lista dei trionfatori dal 753 a.C. al 19 a.C. Dettagli naturalistici San Pietro dona a San Marziale il bastone pastorale. Il dipinto della prima metà del Trecento che adorna la volta della Cappella di San Marziale, è opera di Matteo Giovannetti. Il pittore di Viterbo ebbe il merito di inserire, nel corpo dei suoi affreschi, uno dei primi esempi di pittura profana con le scene di caccia e di pesca della cosiddetta Camera del cervo. Il cambio di registro fu applicato anche nei suoi cicli d'affreschi religiosi con le scene della Vita di San Marziale nella cappella omonima del palazzo papale di Avignone, dove accanto alle scene di carattere sacro inserì degli elementi naturalistici come i tralci di vite per suggerire un pergolato che sostituirono i fondi dorati o i cieli stellati della tradizione giottesca e la riappropriazione dei modelli tardo antichi scomparsi dopo l'arrivo dello stile bizantino. Gusto analitico Cristo risorto. Inserito tra i capolavori di Lorenzo Di Pietro detto "Il vecchietta", si trova nella chiesa dello Spedale della Scala di Siena (1476), in cui vengono rappresentate con allucinante evidenza, le piaghe e le carni martoriate di un corpo ritratto nella flessuosa esilità della cui struttura sembra sopravvivere linearismo gotico. Come scultore Il vecchietta trovò nel marmo la materia più rispondente alle sue eccezionali capacità tecniche e al suo gusto sottilmente analitico e prezioso che, nonostante la lezione donatelliana, riflette ancora la spiritualità medievale. In fondo la sua stessa cultura è composita, mista di spunti senesi e fiorentini, di formalismo e descrittivismo gotico e di naturalismo rinascimentale, di accentuazioni espressive e drammatiche e di raffinati grafismi. PAGINA  9 Vitalità barocca L'Angelo Custode. Olio su tela del 1646, di Pietro Berrettini (Pietro da Cortona). È conservato a Roma nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini. Il dipinto esercita una suggestione profonda per il sen-so di vitalità che sprigiona. Lo spazio è attraversato dall'incedere dell'angelo dalle vesti candide, mentre si volge teneramente verso il giovanetto che tiene per mano. La paffuta e naturale bellezza del fanciullo è esaltata dallo stile vitale e pulsante, pienamente barocco. Il paesaggio conferisce all'immagine una perfetta sintonia tra l'uomo e la na-tura. La luce è quella dell'imbrunire, con bagliori luminosi e nuvole scure. Questo linguaggio, carico di energia e movimento, è tipico dello stile maturo di Pietro da Cortona. Il dipinto è stato eseguito per papa Alessandro VII. Ritratto a figura intera Statua di Paolo VI. È opera di Floriano Bodini, autore di fama internazionale, che lo ha realizzato varie versioni da quella del 1968 (ora nei Musei Vaticani), forse la più bella anche per la straordinaria perizia e sensibilità con cui sono lavorati i legni di cui è composta, a quelle, pure di altissima qualità, in bronzo. Bodini, che nasce artisticamente nelle aule dell'Accademia di Brera intorno agli anni '50, aderisce al movimento del Realismo Esistenziale, con o-pere ricche di vigore drammatico e comunicativo. È tra i pochissimi artisti della generazione degli anni Trenta, a praticare la ritrattistica che non si limita alle sole teste ma o sono a tutta figura, o si ergono su busti o basamenti di complessa manifattura di oggetti inanimati o di fugurazioni allusive all'identità e alla vita dei personaggi.

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