L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-8-2021

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GIOVEDÌ 8 LUGLIO 2021 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT A l 120' minuto di Italia- Austria la sensazione è che il grosso spavento, in questo ottavo di finale, possa aver impartito un'utile lezione al gruppo azzurro. Sin qui, l'Italia aveva vinto facilmente, giovan- dosi, più che della debolezza avversaria (Turchia, Svizzera e Galles, sulla carta, non sono poi così inferiori all'Austria), del- l'atteggiamento rinunciatario dei suoi avversari, a cui aveva potu- to abbinare una certa 'tranquil- lità' di fondo che, è scomparsa con l'inizio della fase a elimina- zione diretta. Così, al netto della pressione della gara d'esordio, nelle partite del gruppo, l'Italia ha sempre avuto la possibilità di impostare gli incontri secondo il proprio piano tattico, imponendo un gioco propositivo e ad alto ritmo. I QUARTI E IL PESO DI ESSERE FAVORITI Terminati i gironi, la pressione è salita. L'Italia ha poca abitudine a gio- care le fasi ad eliminazione (non accadeva da Euro 2016) e i gio- catori hanno scarsa esperienza internazionale. L'Austria non è certamente una squadra debole: presenta buone individualità - Sabitzer, Arnautovic e Kalajdzic su tutti -, ha un'estrema fisicità ed è molto organizzata. Gli uomini di Foda hanno giocato molto sereni: con lo sfavore del pronostico, non avevano nulla da perdere. Per gli Azzurri, tutto il contrario: il peso di essere favo- riti ha inciso molto. Anche per- ché in palio non c'era solo l'ac- cesso ai quarti di Euro 2020, ma il proseguimento del 'rilancio' costruito da Mancini. Uscire agli ottavi e contro un avversario tutt'altro che irresistibile, avreb- be vanificato mesi di entusiasmo e persino l'impressionante filotto di risultati utili consecutivi. SI CAMBIA ANCORA - Fortunatamente - seppur dopo i tempi supplementari - la striscia dell'imbattibilità azzurra conti- nua (31 risultati utili consecutivi) e, a partire dai quarti, smettere- mo di giocare con 'il peso' dei favori del pronostico: adesso ci attendono le 'corazzate' per cui, giocheremo partite più difficili, senza il timore di venire elimina- ti da qualche 'Cenerentola': la prospettiva cambia. Anche il fatto di aver perduto l'imbattibi- lità difensiva contro l'Austria è un elemento positivo: era statisti- camente impensabile continuare a mantenere la porta inviolata ed è un bene che il primo gol subito sia stato indolore. LA PARTITA - L'Italia ha approcciato l'ottavo di finale abbastanza bene, provando da Europei, battendo l'Austria gli Azzurri volano ai quarti e dominando il Belgio si qualificano alle semifinali cominciato ad andare fuori giri: Jorginho sistematicamente rad- doppiato, Verratti in precaria condizione, Spinazzola (dopo un avvio travolgente) contenuto. La partita cambia in avvio di ripresa: una punizione dal limite di Alaba sfiora la traversa (52') e fa esplodere i timori dell'Italia che, rapidamente, perde il pallino del gioco e finisce per trovarsi costantemente sulla difensiva. Macini corre ai ripari: fuori lo stanco Verratti e il nervoso Barella per Locatelli e Pessina, ma nessun intervento sulle ali d'attacco, che continuano a delu- dere. L'Austria seguita a cresce- re e al 66' troverebbe anche la rete del clamoroso vantaggio, non fosse che il solito Arnautovic sia scattato con leg- gero anticipo: il VAR salva gli uomini di Mancini e, dopo un altro brivido (contatto Pessina- Leiner al 75'), si va ai supple- mentari. All'84' il Ct azzurro modifica l'attacco togliendo l'e- vanescente Immobile e il negati- vo Berardi per inserire il pugna- ce Belotti e lo scatenato Chiesa, vero 'grimaldello' da utilizzare, a partita in corso, contro ogni difesa. L'esterno della Juventus - con la sua foga - sposta rapida- STEFANO CARNEVALI vince e vola agli ottavi, dove incontrerà il Belgio . QUALIFICATI ALLE SEMIFINALI - Il quarto di finale di Monaco di Baviera ha visto la Nazionale di Mancini affrontare il Belgio, imbattuto in questo Europeo, numero 1 nel ranking Fifa e dotato di un potenziale offensivo fuori dal comune (al netto dell'assenza di Eden Hazard, il Ct Martinez poteva contare, tra gli altri, su calciatori del calibro di Lukaku, Mertens e de Bruyne). L'Italia, a differenza della partita contro l'Austria, ha abbandonato il ruolo di favorita, scrollandosi di dosso un po' di pressione. Gli Azzurri, a partire da questi presupposti, avrebbero potuto lasciare il pallino del gioco al Belgio, chiudendosi in difesa secondo la miglior tradi- zione italica, per poi colpire in contropiede la difesa dei 'Diavoli Rossi', il loro reparto più debole. Invece non è assolu- tamente andata così: Mancini ha imposto, ancora una volta, la forza delle idee e ha scelto di sfi- dare il Belgio a viso aperto, facendo del gioco di squadra la sua arma. PIÙ BELLI DEI NUMERI UNO - E così è stata l'Italia a fare la partita, mostrando concet- ti tattici superiori e unione di intenti inimitabile. Tra gli Azzurri, oltre ai difensori, eccel- lenti nell'arginare il possente Lukaku, hanno impressionato i due play Jorginho e Verratti, capaci di tenere costantemente il pallino del gioco e di palleggiare in continuità - a un tocco - in mezzo al talentuoso centrocam- po avversario. Gli Azzurri per larghi tratti di gara, sono decisa- mente risultati più belli dei numeri uno nel ranking mondiale e la controprova di ciò - purtrop- po - è stata la difficile prestazio- ne di Immobile: il centravanti della Lazio sarebbe stato a pro- prio agio se avessimo impostato una gara di difesa e ripartenze. Con un'Italia dominante, invece, ha sofferto in spazi intasati, risultando molto poco efficace. IL BELGIO NON È STATO A GUARDARE - Beninteso: il quarto di finale non è stato una passeggiata, perché il Belgio non è stato a guardare il bel gioco degli Azzurri. Anzi. Il talento a disposizione di Martinez era tantissimo, soprat- tutto in avanti, e i 'Diavoli Rossi' hanno provato a sfruttar- lo. A differenza dell'Italia, però, il Belgio ha seguitato a muoversi meno come squadra: grandi indi- vidualità, eccellenti invenzioni di de Bruyne (che è stato il miglio- mente gli equilibri della partita: a destra sfonda sempre e, al 95' (solo due minuti dopo un altro bel tiro parato da Bachmann), porta in vantaggio gli Azzurri. Lancio del sempre utile Spinazzola, controllo volante che elude il ritorno di Leimer, e botta sul secondo palo, che Bachmann può solo guardare insaccarsi. Italia in vantaggio, coraggio ritrovato. L'Austria sbanda e prima Belotti, poi Insigne hanno occasioni limpide per raddoppia- re. A segnare, è ancora Pessina (in stato di grazia) che, al 105', raccoglie il prezioso assist da terra di Acerbi e, con il mancino, fulmina Bachmann da pochi passi. Sembra fatta, ma l'Austria non ha intenzione di arrendersi: in avvio di secondo tempo sup- plementare, Donnarumma 'cala' il miracolo per respingere una botta improvvisa di Gregoritsch. Di Lorenzo e ancora Belotti, poi, sprecano occasioni favorevoli e lasciano spazio per il brivido finale: al 114' Kalajdzic (segna- tevi questo nome) trova un colpo di testa da posizione impossibile e, sugli sviluppi di un corner, batte Donnarumma. Gli ultimi minuti scorrono con qualche apprensione ma alla fine l'Italia L'attaccante Ciro Immobile (Ph© Marco Canoniero | Dreamstime.com) subito a chiudere l'Austria nella propria metà campo. Un po' di tensione, era visibile nelle gioca- te degli Azzurri meno esperti (Berardi su tutti, che ha replicato gli errori commessi in avvio della partita con la Turchia, senza migliorare nella seconda parte di gara), qualcun altro ha palesato una condizione non pro- prio ottima: Verratti, Barella. I nostri avversari non si sono mai scomposti: occupando benissimo il campo, hanno lasciato infran- gere la marea azzurra sulle com- pattissime linee, giovandosi dei nostri tantissimi errori in rifinitu- ra (conseguenza del nervosismo) e non rinunciando a ripartire. Hinteregger e Dragovic hanno alzato un muro invalicabile davanti a Bachmann, Grillitsch è stato regista sapiente, Alaba ha annichilito Berardi e messo sotto pressione Di Lorenzo, Arnautovic - solo in avanti - ha sempre messo apprensione alla nostra retroguardia. Con il passa- re dei minuti, il nostro motore si è ingolfato e, quando ci si è messa la sfortuna (clamoroso incrocio dei pali colpito da Immobile), il timore della beffa ha fatto capolino. Anche perché i fulcri del nostro gioco hanno SEGUE A PAGINA 39

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