Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1416365
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2021 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Il poema dantesto alle origini dello straordinario catalogo di immagini e simboli regalati al mondo dell'arte Allestimento de "La mirabile visione. Dante e la Commedia nell'immaginario simbolista' (Ph courtesy uff. stampa Museo Nazionale del Bargello Firenze) raffaelliti si rivolgeranno soprat- tutto ai fatti della vita del poeta, con l'intenzione di incarnare il sogno medioevale nella rappre- sentazione di una vicenda biogra- fica esemplare, anche per le sug- gestioni estetiche che in quegli anni venivano indicate a modello di vita dell'uomo contemporaneo. Dante Gabriel Rossetti resta il punto cardine della rinnovata per- cezione di un Medioevo non filo- logico, ma estetico la cui rappre- sentazione tenderà a sottolineare la raffinata evocazione dei luoghi, dei costumi, degli arredi, compo- nenti che diverranno dominanti nelle opere dei pittori anglosasso- ni rapiti nel "sogno" fiorentino. Sullo stesso piano di indirizzo estetizzante sono da porre le affe- zioni di artisti italiani - Duprè, Cassioli, Ranzoni, Faruffini, Barabino, Sartorio, Sorbi, Trentacoste – che si accostano alla vita di Dante e alla sua Commedia accentuando l'imma- ginazione lirica che trovava ali- hoc da Francesco Galluzzi e Federico Bucalossi. "La mirabile visione. Dante e la Commedia nell'immaginario simbolista", seconda mostra orga- nizzata dai Musei del Bargello, in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri, completa la programmazione annuale dedicata al rapporto inscindibile tra il Poeta e il Bargello, luogo dantesco per eccellenza a Firenze e in Europa anche nell'Ottocento – spiega Paola D'Agostino, direttore dei Musei del Bargello -. Assolutamente originale nella scelta delle opere da parte di Carlo Sisi, affiancato da Ilaria Ciseri, e coadiuvato da un Comitato Scientifico composto anche da Emanuele Bardazzi, Flavio Fergonzi e Laura Melosi, questa mostra è ancora una volta risultato di collaborazione tra diverse istituzioni e studiosi, cui sono profondamente grata per l'impegno profuso in un anno così straordinario per tutti". "L'idea della mostra è rivolta ad illustrare, con opere opportuna- mente selezionate, l'interpretazio- ne figurativa della Vita Nova e della Commedia che nella stagio- ne dell'estetica simbolista ha estratto da quelle pagine visioni di forte suggestione, anteponendo alle drammaturgie romantiche la nuova poetica degli "stati d'ani- mo", vale a dire le evasioni dell'e- stetismo come pure le inquietudi- ni maturate nell'ampio crogiuolo della cultura artistica e letteraria di fine secolo", dichiara Carlo Sisi, curatore della mostra. "La mostra vede fondersi la storia del Bargello, inteso come palazzo, prima ancora che come museo, con il panorama artistico e letterario, italiano e internaziona- le, di metà Ottocento – spiega Ilaria Ciseri, curatrice della mostra e della collezione del Museo Nazionale del Bargello -. Dalla scoperta del volto di Dante giovane nel 1840, dipinto da Giotto nella cappella dell'edificio, ma di cui si erano perse le tracce per secoli, scaturì una inedita ico- nografia dantesca destinata ad una fortuna inarrestabile". Dopo la metà del XIX secolo, alla vigilia del centenario dante- sco che viene celebrato nel 1865, la figura di Dante si identifica sempre più con l'idea nazionale sancita dagli esiti della politica risorgimentale, per cui Dante è definito "precursore della unità e libertà d'Italia" e come tale è rap- presentato nei monumenti ufficiali che cominciano a popolare le piazze italiane, come quella di Santa Croce a Firenze. Apice di sentimenti che si sarebbe di lì a poco frammentato in una varietà di sperimentazioni alimentate dalla vivace dialettica fra le cor- renti naturaliste e gli influssi europei del Simbolismo, più incli- ni questi ultimi a ritrovare nella Commedia le matrici dell'inquie- tudine moderna, gli spunti per tra- sferire nella sensibilità contempo- ranea lo straordinario catalogo di immagini - turbate, sublimi, mistiche, oniriche - che il poema dantesco era in grado di offrire all'arte. Il gusto e il pensiero dei pre- mento proprio nel serrato dialogo che si crea fra arte figurativa e let- teratura. L'episodio di Paolo e Francesca costituisce un paradig- ma di quella sintonia espressiva che si può constatare nelle opere di Gustave Dorè, di Auguste Rodin, di Gaetano Previati: essen- ziale ma significativa antologia della fortuna di un tema, il crimen amoris, amplificato dalla tragedia di Gabriele d'Annunzio e dalla musica di Riccardo Zandonai. SEGUE DA PAGINA 36