L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-14-2021

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GIOVEDÌ 14 OTTOBRE 2021 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE SPECIALE OLIMPIADI Il terzo posto vale oro: l'Italia riparte subito e batte il Belgio nella finalina di Nation League STEFANO CARNEVALI della 'sua' Roma). IL RITORNO DEL CEN- TRAVANTI - Nel tridente torna il centravanti: il 'bomber tascabi- le' Raspadori, attesissimo, stecca l'occasione. Ora urge una rifles- sione sul ragazzo del Sassuolo: piace molto a Mancini (e al suo allenatore di club, Dionisi) per come, con movimenti da prima punta, sa 'cucire' il gioco e pal- leggiare con i compagni di repar- to ma è molto leggero e inesper- to. Anche nel Sassuolo, pur essendosi guadagnato una titola- rità continua (con Caputo ceduto alla Sampdoria e Scamacca spes- so a scaldare la panchina), ha fin qui segnato un solo gol in Campionato. Deve crescere e - importante tenerne conto - deve essere messo in grado di sfrutta- re le caratteristiche da prima punta 'atipica'. Va anche detto che Kean - subentratogli come prima punta al 67' - non ha offerto spunti migliori. Il casting per il centravanti azzurro è aper- tissimo. BELGIO ALTERNATIVO E SFORTUNATO - Anche il Belgio si è presentato alla semi- finale con una formazione ampiamente rimaneggiata: per problemi fisici o scelte tecniche, mancavano dall'11 titolare top player come Lukaku, Hazard e De Bruyne. Ma la profondità attuale dell'organico belga ha consentito al Ct Martinez di alle- ricordano quelle di Euro 2020. Le cose migliori si vedono sugli esterni d'attacco, dove Chiesa - il più determinato e 'verticale' - e Berardi - play avanzato - risulta- no tra i migliori. Proprio sull'as- se dei due attaccanti 'larghi' arri- vano le migliori occasioni azzur- re (soprattutto in ripartenza). Nel primo tempo è Courtois a tenere in piedi i suoi. SVOLTA AZZURRA - L'Italia concretizza il lavoro della prima frazione in avvio di ripresa: al 47' il gol di Barella che, con un destro al volo dal limite, sembra scacciare il perio- do di appannamento in azzurro. La Nazionale non rallenta e la pressione porta a un'altra accele- rata di Chiesa che, atterrato da Castagne, ottiene il rigore tra- sformato da Berardi (65'). SUA MAESTÀ IN CAMPO - L'Italia, forte del doppio van- taggio, rallenta un pochino e il Belgio ne approfitta. Soprattutto dopo che 'sua maestà' De Bruyne (inserito al 59') entra in partita: il regista del Manchester City prende per mano i suoi: detto dei legni colpiti dagli uomini di Martinez, vanno anche registrate due grandi parate di Donnarumma e il gol del talenti- no De Ketelaere (87'). BILANCIO FINALE - Il valore ridotto della posta in palio non impone al Belgio un vero e proprio assalto finale e l'Italia ha buon gioco nel condurre in porto un risultato comunque rilevante. Oltre all'immediato ritorno alla vittoria, sono risultati importanti lo spirito e la qualità di gioco: segno che il percorso 'costrutti- vo' di Mancini non si è arenato. L'identità di squadra è stata pre- sto ritrovata. La Nazionale, che pure negli ultimi mesi ha vissuto un calo fisiologico, si presenterà con serenità e certezze ritrovate (tranne, forse, quella del centra- vanti) all'importantissima sfida del 12 novembre, quando contro la Svizzera ci giocheremo da net- tamente favoriti il primato nel girone di qualificazione a Qatar 2022. stire una squadra di valore che, per lunghi tratti della partita, si è ben disimpegnata, al cospetto di una buona Italia. Ai 'Diavoli Rossi' non è certo mancata qua- lità ma un po' di fortuna sì, visto che hanno colpito tre legni (Saelemakers al 25', Batshuayi al 60', Carrasco al71'). ITALIA AL LARGO - Sebbene Martinez abbia ben pre- parato tatticamente la partita (i costanti raddoppi sulle fasce dei Belgi sono i principali motivi di apprensione per la difesa azzur- ra, oltre alle invenzioni di De Bruyne, una volta che il centro- campista è entrato in campo), l'Italia gioca con uno spirito e un'intraprendenza che - a tratti - ta sulla corsia mancina: il tiro non irresistibile del terzino è sfuggito a Gigio che però è stato salvato dal palo e da Bonucci. APNEA, RISALITA E AFFONDAMENTO - Gli Azzurri hanno trascorso una buona mezz'ora in apnea: com- plici le scelte di Mancini - improponibile giocare un 4-3-3 'di palleggio', contro un avversa- rio così forte, con Bernardeschi falso nueve e rinunciando a un centravanti vero -, l'attacco non ha girato. Dopo il trentesimo il Ct ha cambiato qualcosa, accen- trando Insigne, cambiando fascia a Chiesa e posizionando Bernardeschi a destra. L'Italia è risalita ma, anche in questa fase positiva, si è capito come non fosse serata: al 34' è stata proprio l'ala destra a colpi- re un palo, mentre, subito dopo, il capitano del Napoli ha fallito un'occasione clamorosa, a pochi passi dalla porta di Unai Simon. Passato lo spavento, la Spagna ha chiuso i conti, con l'aiuto di Bonucci: al 42' il capitano azzur- ro, ammonito in precedenza per proteste, in salto, ha rifilato una mezza gomitata a Busquets, rimediando così il secondo gial- lo. L'Italia, in 10, ha subito il colpo dell'affondamento 5' dopo: in pieno recupero, Oyarzabal ha sfondato nuova- mente a sinistra, servendo un gran pallone per la doppietta di Torres. PROSPETTIVE - Il rischio figuraccia è parso dietro l'ango- lo: gli Azzurri sembravano fra- stornati e, complice l'inferiorità numerica, gli attacchi spagnoli apparivano ancora più ficcanti. Mancini è corso ai ripari, inse- rendo Chiellini: l'esperto difen- sore ha serrato i ranghi del repar- to arretrato ed è stato autore di una grande prestazione indivi- duale. Bene hanno fatto un po' tutti i subentranti: Kean, Locatelli, Calabria e Pellegrini hanno ridato vigore alla squadra che, via via, ha smesso di soffri- re. Anzi, in contropiede, Pellegrini (83') ha riaperto la partita, grazie al grande lavoro di Chiesa. Lo stadio si è riacceso, SEGUE DA PAGINA 42 Il centrocampista azzurro Manuel Locatelli (Ph© Marco Iacobucci | Dreamstime.com) L a semifinale di Nations League, persa a San Siro contro la Spagna, è stata la prima sconfitta dopo 37 partite e, soprattutto, dopo il trionfo di Euro 2020. Dolorosa - sia perché in casa, sia perché arrivata al ter- mine di una gara effettivamente giocata male - aveva anche fatto accendere qualche allarme: le ultime uscite azzurre (un po' per stanchezza, un po' per senso di appagamento) non avevano resti- tuito sensazioni positive e il Ko contro gli Iberici poteva farci imboccare una pericolosa 'para- bola discendente'. Ecco perché la finale 3º-4º posto di Nations League era uno snodo fondamentale. Non tanto per l'importanza di un piazza- mento in una competizione minore, quanto perché sfidare una big (il Belgio) a poche ore dal match perso contro le Furie Rosse, dava agli Azzurri un'im- mediata possibilità di rilancio, un'occasione per invertire subito la rotta. RIVOLUZIONE AZZUR- RA - Mancini, rispetto alla semi- finale, ha cambiato parecchio: una piccola rivoluzione sia dal punto di vista degli uomini, sia da quello del gioco. Out Jorginho e Verratti, In Locatelli (regista vero e proprio) e Pellegrini (mezz'ala sinistra che, più che tessere il gioco, si alza per opera- re da trequartista largo). La nuova composizione del 'cervello' di centrocampo com- porta un'inevitabile modifica della fase di costruzione: niente palleggio fitto, ma ripartenze veloci e verticalizzazioni (anche) con lanci lunghi. Forse qualcosa di meno tecnico, ma un'arma in più: il 'fioretto' non paga sem- pre, a volte serve la 'sciabola'. Locatelli funziona (sia da regista, sia - dopo l'ingresso di Jorginho - da mezz'ala), Pellegrini un po' meno (in questa Nazionale non ci sono ritmi e automatismi tipici Donnarumma (autore di alcuni interventi importanti) ha ritrova- to il sostegno di parte del pubbli- co e tutto il gruppo è parso ani- mato di nuovo vigore. La rimon- ta - obiettivamente difficilissima - non è arrivata, ma le prospetti- ve di un immediato rilancio ci sono tutte. È imprescindibile, però, trovare un centravanti affi- dabile, così come è imperativo non eccedere nella riconoscenza per gli 'eroi' dell'Europeo: ci sono forze nuove e più in forma (Pellegrini su tutti) che scalpita- no. E che servono tantissimo.

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