L'Italo-Americano

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ  4  LUGLIO  2013 PAGINA  11 Trionfo in una gara fantastica dopo quasi 3 anni: sul traguardo olandese Rossi torna sul podio. "Quasi non ci credo". Valentino Rossi trionfa ad Assen. Dopo una gara fantastica e una partenza in quarta posizione, la vittoria sulla pista olandese arriva insieme al quinto posto di Jorge Lorenzo, lo spagnolo che a 35 ore dall'operazione chirurgica alla clavicola, ha corso chiudendo al quinto posto. Il digiuno di vittorie è arrivato dopo 44 gare e quasi tre anni. L'ultima volta c'era stata il 10 ottobre 2010 nel Gp di Malaysia. Per la 106ma volta in carriera (su 283 Gp disputati e 9 Mondiali vinti), di nuovo sulla pista olandese su cui aveva trionfato altre 7 volte, Valentino Rossi ha tagliato il traguardo partendo dalla quarta posizione e sorpassando prima Bradl, poi Marquez, poi Pedrosa al sesto giro e infine dominando i successivi venti giri in modo implacabile. A metà gara il suo vantaggio era di mezzo secondo su Pedrosa e di 9 decimi su Marquez. Risultato, questo, ottenuto correndo anche qualche rischio visto che al 12° giro, per poco Rossi non è caduto su un cordolo. La gara di Valentino era iniziata dalla seconda fila. In pole la Yamaha di Crutchlow e in prima fila le Honda di Marquez e Bradl. Partenza migliore per Pedrosa che dalla quinta posizione era Valentino Rossi, 34 anni, torna a vincere ad Assen dopo quasi 3 anni, 283 Gp disputati e 9 titoli mondiali conquistati sizione utile per la corsa al titolo. Lorenzo cercava almeno 5 punti per contenere i danni, ne ha conquistati 11 e persi 2 dal leader mondiale Pedrosa. Il sogno di titolo per l'eroe spagnolo resta alla mano. Dopo il Gp di Assen la classifica piloti vede in testa sempre Pedrosa su Honda a quota 136 punti, Lorenzo su Yamaha ne ha 127, Marquez con Honda ne ha 113, Crutchlow su Yamaha Tech3 ne ha 87 e infine Rossi su Yamaha ne ha 85. "È passato molto tempo dall'ultima vittoria. Sono ancora incredulo, contento. È bello tornare a vincere dopo tanto tempo, una soddisfazione incredibile. Spesso mi ero chiesto - ha detto il Dot- Rossi trionfa sulla pista olandese di Assen dove ha già vinto altre 7 volte passato subito in testa inseguito da Marquez, Bradl, Rossi e Crutchlow, con Lorenzo ottavo. Poi Rossi ha recuperato e Assen gli ha dato ragione. Jorge Lorenzo ha tenuto per un po' poi la stanchezza e il dolore lo hanno rallentato. Così dietro a Rossi, Crutchlow ha passato Pedrosa in difficoltà ma non è riuscito a superare Marquez. Lorenzo invece ha conquistato un 5° posto, comunque una vittoria per le condizioni in cui ha corso. Il campione del mondo in carica è stato protagonista di una vera impresa: operato alla clavicola sinistra a Barcellona dopo la caduta del giorno prima, è tornato ad Assen per correre e, nelle prove ha conquistato una po- Ciclismo, via al 'Giro Rosa' dalla Puglia e Maratona delle Dolomiti A Silverstone una gara col botto (dei pneumatici) Alonso terzo, vince Rosberg. Dubbi sulla Mercedes Ciclismo che passione. Mentre in Corsica si corre (finalmente dopo 99 esclusioni) il Tour de France, altre due seguite gare in Italia: con la prima frazione partita dal mare della Puglia è iniziato il Giro Rosa, 117 km con partenza da Giovinazzo e arrivo a Margherita di Savoia (entrambe le tappe avevano ospitato già nello scorso mese di maggio il Giro d'Italia), e in montagna la Festa della Maratona delle Dolomiti. GIRO ROSA - La tappa si è conclusa con l'olandese Marianne Vos in rosa, già vincitrice delle ultime due edizioni del Giro. Seconda la Wild e terzo posto per Marta Tagliaferro, in grande rimonta nei metri conclusivi. Per ANDREA tEDEscHI Il famoso "serpentone" di ciclisti della Maratona delle Dolomiti la vicentina della Cipollini anche la maglia azzurra di miglior italiana. Edita Janeliunaite, seguita dalla Subito dietro Kozonchuk, poi Van Vleuten, le americane Olds (da cui ci si aspettava qualcosa in più) e Hall, quindi Kitchen e Anna Trevisi che ha chiuso la prima tappa con un incoraggiante piazzamento. Dodicesima l'altra italiana Guarischi, e tra le prime venti anche Marina Lari (quindicesima al termine della prima frazione), Scandolara (18°) seguita da Cucinotta. La maglia bianca di miglior giovane è invece stata indossata dalla danese Julie Leth: la campionessa del mondo juniores della corsa a punti 2010. MARATONA DOLOMITI - La tradizionale gara-non gara dell'ultima domenica di giugno tra le montagne splendide comprese tra l'Alto Adige e il Veneto, ha proposto i tre famosi e faticosi percorsi con lunghezze (138, 106 e 55 km) e difficoltà diverse. La manifestazione si è snodata attraverso celebri e incantati passi alpini a tratti coperti dalla neve ma riscaldati dal sole lungo tutto il tragitto del serpentone colorato: Pordoi, Gardena, Sella, Campolongo e ancora Giau, Falzarego, Valparola. In sella oltre novemila ciclisti. La metà erano italiani. Gli altri arrivavano da quasi 50 nazioni, in gran parte dalla vicina Germania, con la particolarità che ogni continente è stato rappresentato. Il ricavato della manifestazione è devoluto in beneficienza a progetti umanitari. Per l'automobilista della strada, quattro gomme bucate significano sabotaggio. Per chi si occupa di Formula 1, quattro gomme bucate in una sola gara possono significare due cose: cordoli troppo affilati (improbabile) o gomme non all'altezza della situazione. Detriti di troppo o no, come sostiene la Pirelli, fornitrice unica del Mondiale F1 di quest'anno, il Gran Premio di Gran Bretagna di domenica scorsa è stato fortemente condizionato dalle quattro forature in gara che hanno messo in seria difficoltà Massa, Hamilton, Vergne e Perez. Fortuna per il brasiliano della Ferrari e l'inglese della Mercedes che c'era tutto il tempo (e due safety car) per recuperare, ma il fatto che a saltare sia sempre stata la gomma posteriore sinistra fa sorgere più di un dubbio. Senza contare i tagli che i meccanici della Red Bull hanno riscontrato sugli pneumatici di Webber e Vettel. Evitato lo scoppio della gomma, il campione del mondo tedesco non ha potuto fare nulla contro la rottura del cambio che lo ha messo fuori gara quando era in testa a 10 giri dalla bandiera a scacchi. Buon per Nico Rosberg, Mark Webber e soprattutto per Fernando Alonso, scattato dalla decima posizione della griglia di partenza (peggior risultato stagionale) e risalito grazie alla caparbietà, ma soprattutto alle forature e ai guai meccanici Sebastian Vettel, ritirato a Silverstone per la rottura del cambio altrui fino al terzo gradino del podio. Scendono a 21 i punti di distacco del campione spagnolo della Ferrari dal primo in classifica generale del Mondiale Sebastian Vettel, ma per le Ros- tore - se fossi stato in grado di tornare a vincere ma non ho mai mollato ed ho sempre dato il massimo perché questa è la mia passione, la mia vita. Io amo ciò che faccio. Voglio ringraziare la Yamaha per avermi dato questa nuova opportunità. Ad inizio stagione non avevo molto feeling con la moto ma poi, lavorando bene, abbiamo migliorato e qui in Olanda, mi sono detto: oggi bisogna provare a vincere! Andavo forte dall'inizio e ora riesco a guidare meglio, sono forte in frenata e quando voglio passare qualcuno lo passo: questo è il passo in avanti più importante che abbiamo fatto dopo gli ultimi test. E poi vincere ad Assen è una cosa fantastica!". se le prospettive sono molto meno rosee rispetto a un paio di mesi fa. L'auto non sembra progredire, soprattutto in prova, e risalire in gara può essere entusiasmante ma alla lunga difficilmente sostenibile. Resta un dato di fatto: la Mercedes negli ultimi tre Gran Premi ha infilato due vittorie con Rosberg a Montecarlo e Silverstone, e un terzo posto a Montreal con Hamilton, che nel gran premio di casa ha sfiorato il podio con il quarto posto. I maligni dicono che è tutto merito dei test segreti (e irregolari) tenuti sul circuito di Barcellona subito dopo il Gran Premio di Spagna. Forse è tutta invidia altrui. O forse tre gare sul podio cominciano a essere una prova.

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