L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-23-2021

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 23 DICEMBRE 2021 L e f e s t e s o n o fatte per condi- videre e crea- r e r i c o r d i , s e c o n d o m e . Condividere, perché si fini- sce per passare molto tempo in compagnia della nostra famiglia, sicuramente più che nel resto dell'anno, e questo significa condividere s p a z i , t e m p o e c o m p i t i , soprattutto in cucina. Crea- re ricordi, perché quando si è in buona compagnia, que- s t o s u c c e d e s e m p r e . M a condividere e creare ricordi è piacevole anche quando avviene a livello comunita- rio e, in questo, L'Italo- Americano può aiutare. Per molti, la spiritua- lità del Natale, la radice stessa delle feste, a volte si perde nel mare di regali, tacchini e biscotti glassati che riempiono le nostre case in questo periodo dell'anno. Ma per gli italiani e gli ita- loamericani spesso non è c o s ì , f o r s e p e r c h é a n c h e q u e s t o è u n a p a r t e c o s ì grande della nostra storia familiare e del nostro patri- monio culturale: la messa di mezzanotte, Gesù Bambino, la Sacra Famiglia in viaggio verso Betlemme, il presepe. E poi, c'è il cibo, natural- mente. Perché parlo di spiritua- lità e cibo? Perché sono il l e i t m o t i v d e i v o s t r i r i c o r d i n a t a l i z i . Per le feste di quest'anno, abbia- mo chiesto a voi, nostri let- tori, di ripensare ai Natali della vostra infanzia e di raccontarci i primi ricordi c h e v i h a n n o l e g a t o all'Italia. I primi ricordi natalizi di Norma Courrier riassu- m o n o a b b a s t a n z a b e n e , credo, il modo in cui le cele- brazioni stagionali si svolge- vano - e si svolgono - nelle f a m i g l i e i t a l o a m e r i c a n e : "Qualche giorno prima di N a t a l e , s t a v a m o s e d u t i i n t o r n o a l t a v o l o a f a r e cappelletti. Poi, messa di mezzanotte, pesce al forno la vigilia di Natale (se c'era- no soldi in più un'aragosta alla griglia, ma non succe- deva troppo spesso) e cap- p e l l e t t i i n b r o d o , u n p r i m o p i a t t o d ' o b b l i g o i l giorno di Natale, seguito da un cappone arrosto". L a p r e p a r a z i o n e d e l l a pasta fresca è molto presen- t e a n c h e n e i r i c o r d i d i M a r i o n F e r r a n t e Martin: "Ricordo la nonni- na che preparava i ravioli per la cena di Natale... arro- tolava una tavolata di pasta sul manico della scopa e la metteva da parte. Poi sten- deva di nuovo la pasta sul tavolo, metteva le sue palli- ne di formaggio e le copriva con la pasta avvolta intorno a l m a n i c o d i s c o p a . P o i t a g l i a v a i r a v i o l i c o n u n t a g l i a p i z z a . P o i t u t t e n o i ragazze usavamo una for- c h e t t a p e r p i z z i c a r e i bordi... c'erano centinaia di questi cuscini! Li cosparge- va di farina di mais e li met- teva da parte per la cottura. Oh mio Dio, che pasto...". Un altro tratto comune dei vostri ricordi natalizi i t a l i a n i è i l p e s c e , c o m e ricorda Lino DiSalvo: "Ho 4 o 5 anni, la cantina odora di pesce fritto, come tutti n o i , g r a z i e a l l a c u c i n a d i Nonna e Zia. Almeno in 35 restavamo svegli la notte della vigilia di Natale fino a quando l'orologio batteva la mezzanotte: era l'ora dei nostri regali!". Il baccalà era un must in molte famiglie, tuttavia il piatto poteva causare qual- c h e p r o b l e m a a t a v o l a , soprattutto se c'erano dei bambini, come ha scritto Lou Marciano, 97 anni e veterano della seconda guerra mondiale, in un articolo pubblicato su The Rhode Island Wave, che ci ha inviato sua figlia Deb: "Il baccalà è rimasto solo pochi anni nel nostro menù p e r c h é , m a n m a n o c h e i bambini entravano nel cer- chio dell'amore, venivano p r e s i i n c o n s i d e r a z i o n e i loro gusti e le loro antipatie: il baccalà non era uno dei piatti preferiti". E voi cosa facevate dopo un pesante pasto natalizio italiano? Si giocava a tom- bola, come racconta Maria L. Mergola: "Mi ricordo di a v e r g i o c a t o a t o m b o l a . . . ambo, terno, quaterna, cin- quina... i numeri si diceva- no in italiano". Alcuni di voi h a n n o , i n f a t t i , r i c o r d i d i Natali in Italia, e anch'essi r i g u a r d a n o i l g i o c o d e l l a t o m b o l a , p r o p r i o c o m e quelli di Cajetano5, che ha t r a s c o r s o l a s u a i n f a n z i a nella bella Gaeta. Lì "non v e d e v a l ' o r a d i g i o c a r e a t o m b o l a a N a t a l e e a Capodanno. I nostri marca- tori erano i resti del nostro pasto, come gusci rotti di varie noci e bucce di man- d a r i n o . I n u m e r i e r a n o a n c h e c h i a m a t i i n m o d o particolare: Natale signifi- cava 25. Santa Lucia signifi- c a v a 1 3 . I m p a r a v a m o a c o n o s c e r e i s a n t i m e n t r e giocavamo". I b e i r i c o r d i d i C a n d i Miller fondono insieme i due grandi temi dei nostri Natali, il cibo e la spiritua- l i t à , s o t t o f o r m a d i c e n e dalla nonna e presepe tra- d i z i o n a l e . C a n d i r i c o r d a come i suoi nonni prepara- vano "ravioli fatti in casa per la cena di Natale, con una grande insalata, pane e un piatto di pollo fritto", e poi "tutta la famiglia si riu- niva a casa loro il giorno dopo per mangiare e scam- biarsi i regali". Ma forse i ricordi di suo padre e del suo presepe sono i più belli. Lei continua: "Mio padre e r a a m e r i c a n o d i p r i m a g e n e r a z i o n e . C o m p r a v a s e m p r e u n g r a n d e a l b e r o che noi decoravamo ma lui stesso faceva il 'pavimento' sotto l'albero. Aveva delle s t a t u i n e p r o v e n i e n t i dall'Italia, una scena di pre- sepe era il centro dell'albe- ro, e faceva delle 'colline' con delle scatole e le copriva c o n d e l l a n e v e d i c o t o n e . A v e v a c a s e e c h i e s e c h e aveva sistemato su queste colline. Noi bambini amava- mo 'il pavimento' e ci gioca- vamo. I nostri Natali erano assolutamente meravigliosi e r u m o r o s i e d i v e r t e n t i - conclude Candi - Mi manca- no tutti così tanto, ma sono così grata per questi ricor- di". Anche la Natività è uno d e i r i c o r d i p i ù c a r i d i C a r m e l a B o n a n n o Dalton: "Ogni Natale, mia madre montava il suo prese- p e c h e a v e v a m o p o r t a t o dall'Italia, e prendeva il suo libro di novene (scritto in italiano) e iniziava a leggere l e n o v e n e d i N a t a l e o g n i sera fino a Natale". La nove- na di Natale è una forma di c u l t o c o s ì t r a d i z i o n a l e , all'antica, che è quasi scom- parsa nell'Italia moderna. Ma una volta, non era solo un momento di adorazione e meditazione, ma anche un raduno di famiglie e amici, c h e c o n d i v i d e v a n o u n tempo significativo di pre- ghiera insieme. E poi, naturalmente, c'è la messa di mezzanotte: " L a m i a p r i m a m e s s a d i m e z z a n o t t e , c h e r i c o r d o consapevolmente, è stata la v i g i l i a d i N a t a l e , q u a n d o a v e v o 5 a n n i , e , s e b b e n e avessi sonno, mi sono sve- gliato appena entrato nella chiesa di San Cristoforo. Ci doveva essere voluta una settimana per preparare l'al- tare e la navata con infissi dorati e coperture di pizzo. La messa era ancora in lati- no, il che aggiungeva un'aria di profondo mistero", ricor- d a A n t h o n y D e e Varrone. La messa di mez- zanotte è davvero un'espe- rienza incredibile quando si è bambini: avere il permes- so di stare alzati fino a tardi era così surreale, e anche correre a casa per essere a letto in fretta per evitare che Gesù Bambino non si fer- masse a portare i regali. Le luci fatate intorno al prese- p e e q u e l l e s u l l ' a l b e r o lasciate accese perché Lui potesse vedere dove mettere tutti i regali... Ciò che mi ha colpito di più raccogliendo le vostre parole è stata la loro fami- liarità. Quanto i ricordi degli italoamericani assomiglias- sero ai miei di donna nata e cresciuta in Italia: l'amore- v o l e p r e s e n z a d e i n o s t r i nonni, i pasti sontuosi natu- ralmente, la rispettata e cara presenza della fede in una festa che dovrebbe riguarda- re la spiritualità e l'unità, ma che è tristemente diven- tata una festa consumistica. In questo, mi sembra, noi italiani d'Italia e d'America siamo ancora un po' all'anti- ca, e in tipico stile italiano, vogliamo che le tradizioni siano rispettate, vogliamo che siano belle, significative. V o g l i a m o c h e d u r i n o p e r sempre. SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Il baccalà: una tradizione non molto apprezzata dai più piccoli (Photo: Fotokon/Dreamstime) Ricordi di Natale dall'Italia agli Stati Uniti

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