L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-27-2022

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GIOVEDÌ 27 GENNAIO 2022 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Sostenibilità, Italia prima in classifica su 78 Paesi (bene anche gli Usa) nella lotta agli sprechi alimentari possiamo essere presi come rife- rimento dal resto del mondo", ha dichiarato Marta Antonelli, diret- trice della Ricerca della Fondazione Barilla. Per quanto riguarda gli spre- chi alimentari dal campo alla tavola, l'Italia è al secondo posto dopo il Canada. Oltre all'Italia, i 4 Paesi con le migliori politiche in atto sono Francia, Stati Uniti, Germania e Argentina. A livello mondiale, le perdite di cibo tra i primi 19 classificati non superano il 3% della produ- zione alimentare totale, rispetto alla media generale del 6%. Tra gli altri indicatori presi in considerazione nel rapporto, c'è l'agricoltura sostenibile in cui – stando al rapporto – ci sono in generale ancora ampi margini di miglioramento. Per esempio, meno del 50% di tutti i Paesi analizzati sta inserendo il tema dei cambiamenti climatici nelle loro politiche. I Paesi con i risul- tati migliori in questo pilastro includono Finlandia, Estonia, Austria, Tanzania e Svezia. Il punteggio dell'Italia qui è in linea con la media mondiale ovvero 65,8 contro il punteggio medio di 70,3. Caffè patrimonio Unesco? Un rito da 30 milioni di tazzine al giorno R iconoscere il caffè quale patrimonio immateriale dell'Umanità Unesco vor- rebbe dire tutelare un rito quoti- diano che in Italia vede un con- sumo di 30 milioni di tazzine al giorno tra bar, ristoranti e locali pubblici. "In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo". Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio motivando la domanda trasmessa alla Commissione nazionale ita- liana per l'Unesco. Il "caffè espresso italiano" si aggiunge- rebbe alle tradizioni alimentari nazionali già tutelate: dall'arte italiana della ricerca del tartufo (2021), all'arte dei pizzaiuoli napoletani (2017) fino alla Dieta mediterranea (2010). La tazzina rappresenta per tutti gli italiani un rito sociale e culturale che trova riscontro nella letteratura e che unisce tutto il Paese, da Napoli a Venezia, a Trieste pas- sando per Roma e Milano. Gli sprechi alimentari domestici raggiungono i 67 kg procapite in Italia (Ph© Simon Kadula | Dreamstime.com) Caffè, patrimonio italiano (Ph© Bogdan Hoda | Dreamstime.com) L o spreco alimentare non piace agli italiani. Il nostro Paese risulta al primo posto per le azioni intraprese e nella filiera produttiva perde solo il 2% del cibo. A dirlo è il nuovo Food Sustainability Index, il rapporto sviluppato da The Economist Impact in colla- borazione con Fondazione Barilla. Lo studio che analizza il rapporto tra cibo, salute e ambiente in 78 Paesi (pari a oltre il 92% della popolazione mon- diale) prendendo in considera- zione 38 indicatori legati a temi sociali, ambientali ed economici e 95 parametri, ha fatto il punto scoprendo buoni risultati sia a livello casalingo che industriale. Nel nostro Paese, in partico- lare, si stima che lo spreco pro capite annuo a livello domestico sia di circa 67 chili. Lo spreco nella ristorazione ammonta inve- ce a circa 26 chili mentre nella distribuzione è di circa 4 kg pro capite l'anno: il dato più basso registrato tra i 78 Paesi analizza- ti dal Fsi. "L'Italia è sulla buona strada e, nella lotta allo spreco alimen- tare, che a livello globale riguar- da un terzo del cibo prodotto, C orruzione? L'Italia è 42° al mondo. In dieci anni sono stati 14 i punti gua- dagnati. Transparency International ha pubblicato l'edizione 2021 dell'Indice di Percezione della Corruzione. L'Italia ha guada- gnato 3 punti rispetto allo scorso anno, che le consentono di com- piere un balzo in avanti di 10 posizioni nella classifica dei 180 Paesi oggetto dell'analisi. Risulta dunque al 42esimo posto, con un punteggio di 56. L'Indice elaborato annual- mente dalla più importante orga- nizzazione anticorruzione a livel- lo globale classifica i Paesi in base al livello di corruzione per- cepita nel settore pubblico, attra- verso l'impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti provenienti dal mondo del business. Il punteggio è determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corru- zione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita). Il progresso dell'Italia eviden- ziato, in linea con il costante miglioramento dal 2012 ad oggi, è il risultato della crescente Corruzione, in 10 anni l'Italia è migliorata attenzione dedicata al problema della corruzione nell'ultimo decennio e fa ben sperare per la ripresa economica del Paese dopo la crisi generata dalla pan- demia. La fase di rilancio del Paese richiede la massima atten- zione alla prevenzione dei rischi di corruzione, affinché gli impe- gni presi per la digitalizzazione, l'innovazione, la transizione eco- logica, la sanità e le infrastrutture possano trovare piena realizza- zione. "La credibilità internazio- nale dell'Italia si è rafforzata in quest'ultimo anno anche per effetto degli sforzi di numerosi stakeholder del settore privato e della società civile nel promuo- vere i valori della trasparenza, dell'anticorruzione e dell'inte- grità' ha detto la presidente di Transparency International Italia Iole Anna Savini. A livello globale, Danimarca e Nuova Zelanda rimangono al vertice della classifica, affiancati dalla Finlandia, con 88 punti. In fondo alla classifica, come lo scorso anno, Siria, Somalia e Sud Sudan. Tuttavia, dal 2012 al 2021, ben 154 Paesi non hanno compiuto progressi significativi.

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