L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-27-2022

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www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GIOVEDÌ 27 GENNAIO 2022 SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Superata quota 10 milioni: da inizio pandemia contagiato 1 italiano su 6 In media un contagiato salta un mese di lavoro D all'inizio della pandemia sono oltre 10 milioni gli italiani contagiati dal Covid: secondo i dati del mini- stero della Salute sono di fatto uno su sei. Gli attualmente posi- tivi sono 2,7 milioni con una diminuzione di 25mila casi, dimessi e i guariti sono 7,1 milione mentre i morti sono circa 144mila. L'Italia risulta così essere al secondo posto in Europa per il numero di vittime Covid nella settimana che è andata dal 17 al 23 gennaio, con 4,1 decessi ogni 100mila abitanti. Lo ha segnala- to l'Organizzazione Mondiale della Sanità indicando il numero più alto di nuove morti nell'area che riguarda la Federazione Russa (4.792, con 3,3 decessi ogni 100mila abitanti, -7%), seguita appunto dall'Italia, dove sono stati 2.440 i nuovi decessi settimanali (+24% rispetto al report precedente). Il nostro Paese, in base a que- sta statistica, risulta anche il quarto a livello mondiale dopo Usa, Russia e India. A seguire l'Oms ha segnalato il Regno Unito con 1.888 nuove morti nel medesimo periodo, vale a dire (Ph© Thanakorn Hormniam | Dreamstime.com) 2,8 per 100mila, con dati piutto- sto in linea con quelli rilevati nella settimana precedente. In generale, comunque, il numero dei decessi settimanali nell'area europea risulta in calo del 5%, per un totale di oltre 21mila morti segnalate nel rapporto. Considerando invece i nuovi casi di Covid-19, il numero nel- l'area europea ha continuato a salire, con oltre 10 milioni di nuovi casi. L'Italia è risultata fra i primi Paesi con 1.231.741 con- tagi in 7 giorni, esattamente 2.065,2 per 100mila abitanti, e secondo nella regione europea, dopo la Francia, che ha fatto registrare oltre 2,4 milioni di nuovi casi. Terza la Germania (715.470 nuovi casi, 860,3 per 100mila, +57%). A livello glo- bale, invece, l'Italia si attesta come il quarto Paese per contagi, dietro a Usa, Francia ed India. In Italia, a livello giornaliero, la percentuale dei posti occupati nelle terapie intensive da pazien- ti positivi al Covid-19 resta sta- bile al 17%, cala in 6 Regioni secondo di dati Agenas: Calabria (15%), Campania (12%), Liguria (19%), Bolzano (18%), Umbria (9%) e Veneto (16%). L 'impennata dei contagi provocata da Omicron ha causato un crack da 1,5 miliardi per il fatturato di bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi dall'inizio dell'anno, rispetto a prima della pandemia nel 2019. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti che traccia un bilancio degli effetti sui consumi della variante divenuta prevalen- te nel mese di gennaio, in occa- sione del primo calo dei positivi in Italia, con l'arrivo stimato al plateau della curva epidemica. I locali si sono svuotati per il timore provocato dalla rapidità di diffusione dei contagi, per lo smart working e per il calo del turismo ma anche per il fatto che milioni di italiani sono stati costretti a casa perché positivi al Covid, hanno avuto contatti a rischio e sono in quarantena o sono privi di green pass perché non vaccinati. La situazione di difficoltà non coinvolge solo le 360mila realtà della ristorazione ma si fa sentire a cascata sull'in- tera filiera agroalimentare assi- curata da ben 740mila aziende agricole e 70mila industrie ali- mentari. Con il Covid, fatturati di ristoranti e bar italiani giù di 1,5 miliardi U n mese di assenza. E' questo in media, l'impat- to del Covid sul posto di lavoro. Lo ha comunicato l'Inail in un report in cui per la prima volta riporta il dato delle infezio- ni di origine professionale rico- nosciute e indennizzate dall'ini- zio della pandemia. Al 31 dicembre 2021 i contagi sul lavoro per il coronavirus sono stati 191.046, pari a un sesto del totale delle denunce d'infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 3,1% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall'Istituto superiore di sanità. Nel 2021 i casi di contagio denunciati all'Inail sono diminui- ti del 71,3% rispetto all'anno precedente, mentre il calo dei casi mortali è stato del 57,2%. Nel dettaglio, i decessi sul lavo- ro da Covid sono stati 811, pari a un quarto degli infortuni sul lavoro con esito mortale denun- ciati da gennaio 2020, con un'in- cidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall'Iss. La netta maggioranza dei decessi riguarda gli uomini (82,5%) e i lavoratori nelle fasce di età 50- 64 anni (71%). N el 60% dei casi i pazienti Covid continuano ad avere sintomi anche due mesi dopo le dimissioni dall'o- spedale, e la percentuale si riduce al 40% solo dopo 6 mesi. I sinto- mi più frequenti sono fatica a respirare, debolezza e tosse, dolore toracico, tachicardia, disturbi dell'equilibrio, nausea o febbricola. Lo dice uno studio del policlinico Sant'Orsola di Bologna, condotta dalla Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria e pubblicata sulla rivista Respiration. Lo studio ha riguardato cento pazienti dell'ambulatorio pneu- mologico specialistico Post Covid nella prima ondata della pandemia. Gli stessi pazienti sono poi stati rivalutati a due e quindi a sei mesi dalla dimissio- ne, mentre la maggior parte degli studi sul follow up oggi disponi- bili riguardano una sola valuta- zione. Due mesi dopo l'uscita dall'o- spedale sono stati eseguiti visita, prove di funzionalità respiratoria, test del cammino di sei minuti, ecografia polmonare e radiogra- fia del torace. A sei mesi dalla dimissione la valutazione ha incluso anche una TC torace ad alta risoluzione per indagare l'e- voluzione radiologica della pol- monite da Covid-19. Per quanto riguarda le prove di funzionalità respiratoria, da due a sei mesi è stato riscontrato un miglioramento significativo, con l'86% dei pazienti che mostra una spirometria nella norma a sei mesi dalla dimissio- ne. Il test del cammino mostra che i pazienti che hanno avuto una polmonite interstiziale più severa, a due mesi dalla dimis- sione percorrono distanze infe- riori. Radiologicamente la mag- gior parte dei pazienti (il 64%) presenta, a due mesi dal ricove- ro, alterazioni all'RX torace. Tra i pazienti più gravi, solo il 26% delle TC a sei mesi sono comple- tamente "ripulite". Per chi viene colpito dalle forme più gravi di Covid-19, dunque, la ripresa è tutt'altro che rapida. Potrebbe dipendere da livelli bassi di alcuni anticorpi: sareb- bero più comuni in pazienti che hanno sviluppato la sindrome del Long Covid rispetto a chi è gua- rito con meno complicazioni. Ancora sintomi nel 60% dei ricoverati guariti Bar e ristoranti svuotati dal covid (© Sergey Kubyshin | Dreamstime.com)

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